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TANGER Ciudad Viajero Inmovil 2006 ARG

Il terzo lavoro dei Tanger sembra non muoversi di una virgola da quanto era stato possibile apprezzare col precedente "La otra cara" (2002); lungi dal gridare allo scandalo per questo presunto immobilismo, ringraziamo invece deferentemente per questa nuova ottima prova del quartetto argentino (ma solo due sono i sopravvissuti dal precedente album). Sempre guidati da Luis Colucci (autore di tutte le musiche) e, soprattutto, dal flauto di Damian Lois, i Tanger ci offrono 9 composizioni strumentali che spaziano nel Prog sinfonico di matrice sudamericana, contaminandolo energicamente col jazz-rock e spruzzate di musica dai connotati classicheggianti. Alcune cose dei King Crimson (periodo Lizard/Islands) non sono poi così lontane, così come è possibile riconoscere alcuni vaghi echi dei lavori solistici di Ian Anderson (senza dubbio a causa del pesante ruolo giocato dal flauto nella musica dei Tanger, è innegabile) o dei transalpini de La Zombie Et Ses Bizons. Le tonalità sono sempre pacate e raramente… anzi, quasi mai sopra le righe, privilegiando decisamente le sonorità delicate, spesso malinconiche ed intimistiche, col nuovo chitarrista Eduardo Ferreyra che duetta incessantemente col flauto, il quale da parte sua non si può certamente dire che sia il protagonista assoluto della musica del gruppo né che rappresenti un elemento fagocitante, a differenza, ad esempio di ciò che accade coi connazionali Rockaphonica. I brani non sono molto lunghi (il massimo della durata è rappresentato dai 7 minuti di "Ferrocarril") ma si sviluppano in maniera soddisfacente, non cedendo mai ad un'eccessiva linearità o semplicità dei temi; tuttavia la musica di questo gruppo è assimilabile senza sforzo alcuno e ci possiamo sicuramente sedere e rilassarci, con un buon bicchiere di vino, a gustarci questo delizioso album senza rinunciare a nessuno piacere, oltre a quello della piacevole fruizione auditiva. Si tratta di un album ben realizzato, equilibrato e decisamente piacevole; non certo una sorpresa, visti i già positivi precedenti.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

TANGER La otra cara 2002 
TANGER Mundos paralelos 2008 

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