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THIS HARMONY |
Live dal salotto |
autoprod |
2007 |
ITA |
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Secondo lavoro per l’ensamble perugino che anche in questa versione “casalinga” riesce a dimostrare quanto di buono espresso in "Leila Saida". La peculiarità di questo gruppo è proprio quella di ricreare, in qualsiasi ambiente, quelle atmosfere che abbiamo già conosciuto e che ci hanno regalato belle emozioni nel disco d’esordio. Che il posto sia una sala da concerti, un pub, uno studio radiofonico o un autobus (i This Harmony hanno suonato anche lì) non è il fattore decisivo per la bontà della prestazione.
La malinconia, la dolcezza dei suoni ma nello stesso momento la forza sonora rimane la stessa e forse emerge ancora di più grazie alla collaborazione, in questa nuova fatica, con gli archi del quartetto Ascanio e agli arrangiamenti di Alberto Oliva.
Questo live, infatti, è proprio il frutto della collaborazione tra il gruppo e questi soggetti musicali. Collaborazione nata per un progetto live e confluita in questo lavoro.
Le cinque composizioni presenti in questo cd sono quindi lo specchio di quanto il gruppo è in grado di dare e, anche se con qualche imperfezione, mostra chiaramente quale sia il margine di miglioramento che può avere questo gruppo. I cinque brani presi in considerazione per questo lavoro, sono molto eterogenei ma hanno, in ogni modo, una linea sonora che li rende uniformi uno all’altro. Una linea sonora che può diventare il marchio di fabbrica per questo gruppo.
Un brano come “Improvvisazione 11” risulta più bello di quanto già non sia in questa veste e l’impatto già forte nella versione da studio di “Improvvisazione 13” aumenta d’intensità tra questi solchi. Il pezzo che comunque rimane più in mente è indubbiamente la breve “Introduzione 19” dove la struggente malinconia degli archi evidenzia una melodia che potrebbe benissimo fare da cornice a qualche film.
Come ricordato in altre occasioni non stiamo parlando di rock progressive canonico; ciò non toglie che questo progetto può risultare interessante anche a chi ascolta sonorità più classiche.
Il mio consiglio è sempre quello di andarli a vedere dal vivo se passano dalle vostre parti e farvi un’opinione personale di là dalle stupide etichette.
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Antonio Piacentini
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