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TEA IN THE SAHARA |
Boomerang |
WMMS |
1996 |
GER |
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Questa band tedesca ha la caratteristica di produrre un Prog piuttosto ben fatto, con dei brani abbastanza ben strutturati, non troppo emulativo nei confronti dei soliti modelli, ma... piuttosto anonimo. Provate pure ad ascoltare uno dei suoi due album: se vi ponete tutta la vostra attenzione potete accorgervi di tutto quanto detto sopra; se invece l'ascolto è anche in minima parte distratto, ecco che il CD scivola via senza lasciare granché nella vostra memoria. Questo può sembrare un difetto non da poco, ma, considerato quello che comunque il gruppo ha da offiire, non rappresenta un motivo per penalizzarla più di tanto. Quello che il gruppo ha da offrire è un rock raffinato, con ritmiche leggermente jazzate e con tendenze esterne al Prog che si amalgamano in maniera prevalentemente apprezzabile. Dove il CD fa storcere il naso è in corrispon-denza di brani come "Something in winter", certamente più adatti ad altri prosceni (non vedremmo male questa canzone nel repertorio dei compianti Take That!). Per fortuna c'è dell'altro: ci sono brani come "Waiting for a perfect time" (che segue a ruota quello sopra menzionato, salvandoci da un assopimento quasi inevitabile) o l'opener "Edging the tongue", due tra gli episodi più movimentati del lotto. Molto bello anche il brano di chiusura "A lamentation of a scapegrace", quello che racchiude in sé il succo della musica dei T.I.T.S., 14 minuti di impennate di planate ad effetto; peccato che il cantato, sia pure sopra la sufficienza, risulti un po' anonimo e che la chitarra insista troppo spesso su tonalità melodiche e romantiche, rendendo un poco melensa la miscela finale. Nel complesso questo "Boomerang" risulta leggermente migliore del lavoro precedente del gruppo, più curato e più vario, anche se un po' meno divertente.
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Alberto Nucci
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