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TRAP Beyond the status quo Gazul 1997 USA

L'etichetta francese Musea ha con i Trap inaugurato una nuova linea di produzioni che usciranno sotto la sigla Gazul Records, ma il primo impatto con questo nuovo filone, che affianca la classica Musea e la Musea Parallele, promette purtroppo ben poche gioie per i lettori di Arlequins. Il primo riferimento che balza alla mente sono gli Univers Zero ed il Frank Zappa più sperimentale, ma il lavoro e decisamente eterogeneo ed alterna momenti in cui tutto appare come una insensata accozzaglia di suoni (spesso di rumori) ad altri frangenti dove invece la linea melodica è ben chiara, anche se costruita con suoni inventati ed ambientata in improbabili dimensioni sintetiche. Una sfida, una spinta verso ambiti artificiali che istiga a gettarsi in una marea instabile di suoni freddi e pungenti... ma che lascia assolutamente indifferenti se non si accetta la provocazione. Il progetto è concepito e realizzato da Gary Parrà, polistrumentista attorniato da una dozzina di ospiti che suonano di tutto, dal sax al cello, dal mandolino all'ukulele (?)... e per dare l'idea di come questi strumenti vengano suonali basti pensare che un quarto dei brani è costituito da improvvisazioni ed un altro quarto sono sempre improvvisazioni costruite su di un canovaccio predefinito. Detto questo è da notare (con soddisfazione) come l'etichetta francese non abbia fatto alcun riferimento, sulla copertina del CD, al suo marchio (sinonimo di musica progressiva); scelta onesto dato che considerare la proposta dei Trap come prog è una forzatura. Nota finale per la copertina del CD: una delle più brutte degli ultimi anni... ma credo sia volutamente così "triste" dato che qualunque altra cosa sarebbe stata meglio.

 

Luca Rodella

Collegamenti ad altre recensioni

SPIRITS BURNING Found in nature 2006 
TRAP Insurrection 2000 

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