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TRIANA |
Un Jardin electrico |
Omni |
1997 |
SPA |
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Sono tempi questi di grandi ritorni progressivi: se in Italia c'è stato il grande ritorno delle Orme con "Il fiume", in Spagna anche i Triana hanno sorpreso i più col loro "Jardin electrico", anche se con qualche riserva. I Triana di oggi sono guidati dall'unico membro originale, l'inventivo batterista e autore di tutti i brani JJ "tele" Palacios. Sono stati ripescati dall'archivio inediti del gruppi due ottimi brani: "Rock de la calle feria" e "Ser feliz", quest'ultima la migliore del disco, con un'aria jazzy-malinconico e incantatore davvero bello. Purtroppo c'è anche il tipico brano commerciale da radio ("Noche tras noche") ovviamente... dimenticabile. Il resto dell'album è, più che flamenco prog, come si sarebbe sperato da questa istituzione musicale, rock sinfonico molto orientato al suono anglosassone (l'album è stato mixato e masterizzato a Londra da Tony Cousins, peraltro). Ciò fa perdere un bel po' dell'originalità del classico suono dei Triana. Senza dubbio ci viene presentato un buon rock sinfonico caratterizzato da una incredibile muraglia di sintetizzatori ad opera di Rafa de Guillermo, un'emozionante chitarra molto Camel-style suonata da Julian Planet ed il buon contributo ritmico del bassi sta José Juan al singolare mondo percussivo di Palacios. La missione impossibile di sostituire lo scomparso Jesus de la Rosa alla voce è a carico del sivigliano Juan Rema, un cantante elegante e con lo spirito andaluso con buone inflessioni vocali; incredibilmente non suona mai la chitarra classica, come ha invece dimostrato di poter fare dal vivo. Ad ogni modo, titoli come "La luna", "Campanas" o "La jara" ci portano alla conclusione che, anche se è stato un po' accantonato l'aspetto flamenco prog, "Un jardin electrico" risulta essere un buon disco di puro rock sinfonico spagnolo, e non è poco, vista la penuria attuale nel nostro paese.
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JJ. Iglesias
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