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TIME SHIFT ACCIDENT |
Chronosthesia |
Generation Prog Records |
2019 |
GER |
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E’ un jazz-rock progressivo strumentale e scoppiettante quello con cui si presentano i tedeschi Time Shift Accident nel loro esordio discografico intitolato “Chronosthesia”. Siamo al cospetto di un quartetto formato da Gunter W. Schmuck (tastiere), Michael Schetter (basso), Dave Mola (chitarre) e Paul Ettl (batteria), preparato tecnicamente e che cerca di continuo soluzioni intricate senza perdersi in eccessive elucubrazioni. In quasi un’ora di musica, il gruppo propone una miscela esplosiva che parte da basi gettate negli anni ’70 dai vari Barnd X, Bruford, Allan Holdsworth, John McLaughlin, Jeff Beck, che vengono rese più muscolose e moderne. A volte una chitarra elettrica che ruggisce forte si abbina bene con tastiere che danno un tocco funky insieme alla sezione ritmica, come accade nell’opener “Cold case” o anche in “Borsuki”, ma capita anche che a venire a galla sia uno spirito fusion burrascoso e/o dal vago sapore methenyano (“Pompei”, “The hand of God”). In altri casi, invece, i musicisti amano alternarsi nello sviluppo delle parti solistiche, mostrando da questo punto di vista un orientamento prettamente jazzistico, ma senza mai perdere di vista una certa robustezza di base. E’ il caso di “Boonar eclipse”, dove fanno capolino anche influssi latini, o di “Ignalina forest”. La band non si fa mancare un pezzo più soft, melodico e d’atmosfera come “Wish”, che però appare un po’ troppo ruffiano e non convince del tutto. Il gioiello è “Damascus dance”, che è la traccia più lunga dell’album con i suoi oltre undici minuti, un susseguirsi di idee che colpiscono per brillantezza e immediatezza, nonostante la complessità della composizione, che va avanti tra numerose variazioni, tra passaggi ricchi di potenza metal, spunti più riflessivi, intrecci ed esecuzioni solistiche magistrali, cambi di tempo e di atmosfera. I Time Shift Accident sfornano un buon album di debutto valido, forse non originalissimo e a tratti un po’ di maniera, ma in cui, oltre ad evitare alcuni tranelli in cui poteva essere facile cadere (autocompiacimento, prolissità), trovano buoni equilibri e mettono in mostra un talento che li potrà portare a migliorarsi in futuro.
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Peppe Di Spirito
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