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TILES |
Tiles |
Standing Pavements Recordings |
1994 |
USA |
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I TILES quasi si scusano, nella lettera di presentazione allegata a questo CD, perché la loro musica è più orientata verso lo hard rock che verso il Prog; "ad ogni modo," dicono, "ci sono ugualmente alcuni spunti ed alcune costruzioni di brani che puoi trovare interessanti". Cari TILES, non vi scusate: il vostro CD forse non sarà l'erede di "The lamb", ma è un bel disco di rock, innanzi tutto, e questo è già un importante passo. La musica che il gruppo americano ci offre ha il chiaro sapore del rock americano, ma offre interessanti spunti, come ci era stato preannunciato, che così ad orecchio ricordano le cose migliori degli Yes di "90125", dei Saga ed anche qualcosa dei Toto (non rimangono immuni neppure a vaghi echi dei Genesis, periodo "Duke"). Le ritmiche non sono molto movimentate, a parte lo strumentale "Dress rehearsal", ed i 9 brani si bevono d'un fiato, come sottofondo ideale e gradevole per le nostre faccende. Dopo "Analysis paralysis", il brano d'esordio del CD, tutto sommato il meno interessante del lotto, ci fiondiamo subito dentro "Token pledge", giocato nella sua parte iniziale su un bel riff di chitarra, ma che si trasforma successivamente in qualcosa di ancor più interessante, dando libero sfogo ad un'ottima batteria. Bella anche la breve ed acustica "Retrospec" ed anche i pezzi successivi, in cui ritorniamo sul tenore d'inizio, fino alla conclusiva "Supply and demand", che chiude più che degnamente un CD che mi è davvero piaciuto, sebbene non di Prog puro, comunque contenete rock convincente e ben ispirato.
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Alberto Nucci
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