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TIME MACHINE |
Evil |
Underground Simphony/Lucretia |
2001 |
ITA |
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Sempre più duri e cattivi! I Time Machine (band creata a suo tempo come un esperimento da Lorenzo Dehò e Bob Gramegna) si allontanano ulteriormente dal filone prog-metal e si avvicinano pericolosamente al power (o epic???) metal. Tuttavia le radici progressive di questi artisti sono profonde e qua e là riaffiorano reminescenze sinfoniche e atmosfere abbastanza elaborate. Anche questo disco, come lo erano i precedenti "Time scanning", "Galileo" ed "Eternity ends", è un concept. La storia si basa sul personaggio letterario creato dallo scrittore Valerio Evangelisti (che è, tra l'altro, direttore della rivista "Carmilla" nonché mio collega di giuria nel "Trofeo Letterario RiLL"), l'Inquisitore Eymerich. Le storie dedicate a questo personaggio sono tutte molto cupe, gotiche, e in perenne bilico tra horror e storia. E il disco dei TM riflette in pieno le atmosfere create da Evangelisti, dando molta importanza al coinvolgimento emotivo del lettore... ehm, dell'ascoltatore. Potenti cavalcate di sapore medievale (in cui i Rhapsody e i Blind Guardian sono maestri) si alternano a passaggi oscuri giocati su tonalità basse e perennemente su note minori. La cattiveria che trasuda da questo disco, vuoi per il soggetto vuoi per la musica, è assolutamente tangibile. Ma anche assolutamente godibile, a mio avviso. Due parole finali per la confezione di cartoncino apribile in formato B3: stupenda. Lo stesso dicasi per il libretto, dalla grafica curatissima e contenente una presentazione dello stesso Evangelisti. Se vi piace il metal legato al gotico non potete farvi sfuggire questo gioiellino di album.
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Marco Lastri
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