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TWELFTH NIGHT Fact and fiction autoprod. 1982 (Cyclops 2002) UK

Giusta ristampa anche per il capolavoro dei Twelfth Night. La parola capolavoro è usata a puro titolo personale in quanto, se vogliamo essere obiettivi, il disco non è suonato in modo eccelso ed è registrato quanto meno in modo piuttosto grezzo (e la rimasterizzazione di sembra essere stato fatto oggetto non è che abbia migliorato di molto le cose). Tuttavia questo disco rappresenta un must della discografia new Prog in quanto, pur essendone influenzato ed essendo inserito in questa corrente, manca di molti stereotipi del genere e presenta molti elementi pop e new wave; inoltre la costruzione dei brani tutta personale dei Twelfth Night raggiunge in questo disco l'apice della creatività, soprattutto in "We are sane" (che rappresenta la summa di quello che un dì fatalmente mi attirò nell'orbita del Prog) e "Creepshow", delle piccole opere rock tentacolari, multi-strutturate, con cambi di tempo repentini e atmosfere ricche di pathos. Forse, se leggete queste righe, già conoscete i Twelfth Night, o forse no... e forse i loro dischi non vi vanno proprio giù. Non posso del tutto biasimarvi, in quest'ultimo caso: essi hanno bisogno di un atteggiamento mentale e di un'attitudine particolare per essere recepiti, un po' come, dall'altro lato del Prog, per il krautrock estremo. Le ridondanti e stralunatissime liriche di Geoff Mann possono rappresentare il punto di forza dell'epoca d'oro di questo gruppo, così come risultare fatalmente indigeribili... ma anche l'utilizzo particolare di strumenti come basso e tastiere che offrono sonorità spesso singolari riescono ad attirare i favori anche di chi col new Prog di IQ e Marillion ha poco da spartire. Nulla da dire... su questo disco è stato negli anni detto molto e io lo reputo, come ho detto, uno dei pochi dischi da avere a qualunque costo per quel periodo del Prog britannico. Questa ristampa ha non meno di 5 bonus tracks; a parte l'inclusione del singolo "East of Eden", contenente anche la cover di "Eleanor Rigby", non si tratta in verità dei migliori brani scritti dal gruppo.

 

Alberto Nucci

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