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UQBAR |
Uqbar |
Viajero Inmovil |
2004 |
ARG |
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Attivi fra il 1995 ed il 2001, gli Uqbar hanno effettuato, nell'arco della loro breve vita, molti concerti dal vivo, accompagnando la musica alle arti visive e letterarie. Poco tempo invece hanno dedicato alla registrazione in studio, cosa che avvenne a spese del gruppo, il quale godeva di un seguito piuttosto esiguo, rendendo difficile il reperimento di materiale registrato. Bisogna quindi aspettare il 2004, con l'opera meticolosa di ricerca e recupero dell'attiva etichetta argentina, per riscoprire questa interessante band, che altrimenti sarebbe caduta per sempre nell'oblio. Non è specificato se il CD in questione sia una stampa di un album completo rimasto in cantina o una mera raccolta di registrazioni sparse; forse è più verosimile la prima ipotesi, considerando che nel CD in esame vengono indicate tre bonus tracks. Ma in fondo questi sono particolari di importanza marginale: quello che possiamo ascoltare è una serie di più o meno brevi idilli fatti di delicata musica da camera nel contesto della quale si intrecciano di volta in volta tenui elementi dal sapore discretamente folk o vagamente jazz. La proposta è essenzialmente acustica, con due chitarre classiche che fanno da struttura portante e altri strumenti, come il violoncello, il flauto, il clarinetto che intrecciano ricami sfumati e fragili. Si tratta di sequenze musicali cupe, malinconiche, ricche di pause, con sequenze melodiche rarefatte, indugianti e non invadenti, come se fosse un dialogo a tu per tu fra i diversi strumenti che sussurrano fra sé note che sembrano racchiudere chissà quale misterioso significato. La qualità della registrazione è discreta, nonostante le premesse iniziali; il gruppo infatti si è permesso di usare uno studio professionale, cosa quasi eccezionale per le band sotterranee della scena argentina. Nonostante si tratti di un tipo di musica piuttosto scolorito e dall'impatto sonoro piuttosto ovattato, si possono assaporare sequenze abbastanza complesse e variegate, ben suonate e tutto sommato godibili, sempre che non soffriate di depressione.
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Jessica Attene
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