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UPSILON ACRUX Galapagos momentum Cuneiform Records 2007 USA

Lo so, lo so, di definizioni nuove e di nuove “branche” del prog non se ne può più… è che questi quattro fuori di testa di Los Angeles hanno chiarito che la loro musica è “Brutal Prog”. In effetti non è che l’ascolto della loro musica sia una passeggiata romantica al chiaro di luna, anzi. Però è anche vero che se prendiamo uno School Day, o un Ruins o un Ahleucatistas, o un Hella e talvolta anche un Estradasphere, vediamo che nulla luccica di nuovo sotto al sole.
Fa ridere (e pensare) che il primo lavoro di questo gruppo, risalente al 1999, si chiamasse "In The Acrux Of The Upsilon King”, indovinate dove peschiamo il riferimento n° 1?
Fripp è quindi lo spettro dominante in questo lavoro, ma è l’appesantimento delle tematiche con incursioni in tragici momenti RIO, in folli giochetti da Math Rock, in sprazzi malati di jazz coltraineiano, in attimi di depravato avant beefheartiano, in manierismi al limite del tecnicismo esasperato, in equilibri delicatissimi spesso di provenienza Henry Cow, in bordate di post punk nichilista e strumentale a fare la differenza. Una differenza da baratro infernale, ove le fiamme sono rappresentate da protuberanze linguiformi che si chiamano dissonanze e poliritmie cangianti come il cielo di aprile.
Tutto il disco è un mostro deforme (informe), che si para non già di fronte agli occhi, ma si insinua nelle orecchie, irriverente, animale, strisciante, aggressivo, insano e, nelle sue mirabolanti perfezioni, volutamente imperfetto.
Dieci brevi tracce sbrodolanti delle tematiche su esposte per circa 40 minuti di follia, dove spiccano l’opener “Who's Running Shit” con una destabilizzante riproposizione del riff del Giant Hogweed, “Touched By God (Inappropiately)” dove maggiormente si sente l’impronta frippiana e “My Brother The Doctor”, con un apparente accenno melodico e un tempo lievemente più “quadrato” del resto.
In ultimo volevo segnalare come questi terribili monelli metropolitani siano già stati ingaggiati per una collaborazione nientemeno che da Mr. Fred Frith.
Questo disco è bello ma non solo, è estremamente interessante, ma ha un difetto pesantissimo è assolutamente improponibile l’ascolto di filato. Fate così: compratelo e ascoltatene due brani al giorno.

 

Roberto Vanali

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