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VISIBLE WIND A moment beyond time Prog Records 1991 CAN

La annunciate reunion (col nuovo membro Louis Roy) dei canadesi Visible Wind, autori nel 1988 di un ottimo album d'esordio, partorisce questo ottimo lavoro, ascoltabile senza difficoltà anche dagli amanti del prog storico, nonostante un certo grado di tecnologicità della musica. Come detto però, questo inconveniente (se davvero lo è) non sminuisce affatto le qualità che fanno di quest'album una delle migliori uscite del '91, a mio giudizio.
Dopo l'iniziale "Beyond the curtain", che funge da breve prologo, "A moment in time", in cui sono presenti alcuni passaggi di tastiere che ricordano da vicino il miglior Tony Banks, vi schiaffeggerà duramente con la sua sinfonicità tecnologica. Si passa poi al miglior pezzo dell'album, "Soleil d'aube", l'unico cantato in francese, dall'incedere più lento e basato su un ottimo tappeto di chitarra acustica. La successiva "Chasing the skyline" ci fa scoprire per prima un difetto di questo CD, vale a dire l'eccessiva ripetitività di alcuni temi che, in vari punti di diverse canzoni, danno una lieve impressione di già sentito; il pezzoin questione, che si avvale di un buon vecchio organaccio dalle sonorità molto '70s, è comunque ottimo. Ultimo titolo da segnalare è la lunga title-track, dalla ritmica potente ancorché molto variata e dal testo intimistico. Mai come in questo pezzo la musica dei VW richiama quella della scuola new-prog inglese e riflette in modo efficace l'inquietudine del protagonista della storia, con dovizia di pause ad effetto ed assoli dy synth; i 10 minuti della sua durata passano in un attimo.

 

Alberto Nucci

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