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VV.AA. Destroying Silence - An Introduction to Veneto West Records Veneto West Records 2006

Nome piuttosto curioso per un'etichetta discografica, la Veneto West Records è una label fondata dal produttore-chitarrista Ronan Chris Murphy ed intende rivolgere la propria attenzione verso le forme musicali contemporanee più singolari ed artistiche... Come ci spiega nelle sue note biografiche, Chris Murphy ha un retroterra musicale legato all'esperienza delle bands hardcore-punk americane degli anni ottanta, influenzato dalle sperimentazioni e contaminazioni jazz di gruppi e musicisti come Black Flag, Greg Ginn, Minutemen ecc... Lo spirito e la volontà della Veneto West Records è dunque quella di voler dar risalto ad artisti dediti alla sperimentazione ed alla contaminazione musicale, con una particolare attenzione rivolta verso le sonorità jazz rock più sofisticate. "Destroying Silence - An Introduction to Veneto West Records" è dunque la prima pubblicazione per l'etichetta di Chris Murphy e raccoglie una selezione di brani suonati dalle bands attualmente sotto contratto: fra le diverse curiosità, i nostri Hypnoise (veneti, non a caso) fanno la loro buona figura con due brani estratti dal loro secondo album, "St. Valentine's Porno Bar"; da notare come i due pezzi degli Hypnoise siano gli unici cantati, il loro rock psichedelico e spiritato è quello che forse più si avvicina verso il più classico spirito indie-punk tanto caro a Murphy. Il resto di questa raccolta è del tutto strumentale ed è in gran parte influenzato dalle sonorità post "Discipline" dei King Crimson. Anthony Curtis, virtuoso della chitarra, è l'artista che apre il cd con due brani ispirati dai King Crimson (c'è anche l'immancabile Tony Levin al Chapman Stick) quanto dalla Mahavishnu Orchestra e dalla musica mediorientale, in questo senso è particolarmente interessante il brano di dodici minuti, "Ruins", con Mike Kenneally e Jeff Gauthier (violino) a tessere sottili ed ipnotiche trame musicali. Willie Oteri è un altro chitarrista dalle eccellenti doti e nei tre pezzi qui inclusi offre un buon saggio di liquide improvvisazioni jazz e torrido rumorismo rock. Con il duo Lives of the Saints, progetto di Chris Murphy e Bill Forth, entriamo nell'ambito del minimalismo frippertronico, Brian Eno e dell'avanguardia contemporanea, non senza una certa ironia come suggerisce un titolo come "Black Metal Boys Are so Pretty Without the Makeup": quattro brani sicuramente di grande intensità, specialmente nei momenti più delicatamente melodici ed onirici come "Latex Sketches for the Leather Hearse". Infine Jay Terrien, virtuoso del basso elettrico, in collaborazione con Pat Mastelotto ci presenta due brani estratti dal suo ultimo disco "All The Dolls in the Same Place", intrigante opera in cui l'eccellente tecnica dei due musicisti segue direzioni non banali, melodie di buon impatto e carismatiche deviazioni elettroniche.

 

Giovanni Carta

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