A distanza di 4 anni i brasiliani VIA LUMINI pubblicano questo 2° album, dopo alcuni cambiamenti nella line-up, com'era facile intuire dopo un silenzio si prolungato, il più udibile dei quali riguarda l'inserimento di un flautista, cosa che si sposa benissimo con la musica del gruppo. Rispetto al pur apprezzabile disco d'esordio "Vôos e sonhos", il presente CD rappresenta certamente un grosso balzo in avanti, tanto che, dopo l'ascolto dei primi brani, ero già tentato di eleggerlo top di questo numero. L'opener "Age of boredom", ma anche i successivi "Words betrayal" e "Great air ocean", in effetti mette subito in evidenza un Prog classico del più puro ed apprezzabile stile brasiliano, cosi mellifluo per le nostre orecchie da farci subito riportare indietro il CD per un immediato ascolto. Col passare dei minuti, il lavoro perde un po' dei connotati del capolavoro, rimanendo tuttavia ottimo; Mauro Cannalonga e i suoi riprendono comunque quota con la suite finale "Universe of two beginners", un brano dall'inizio tranquillo ma caratterizzato da una seconda parte trascinante in cui le tastiere riprendono nettamente il sopravvento, pur non ritornando comunque ai livelli d'inizio CD. Proprio i momenti in cui le tastiere, specialmente lo Hammond, fanno sentire maggiormente la loro presenza, assieme ad un flauto nervoso e trillante, sono quelli in cui il livello qualitativo s'innalza nettamente. Se volete paragoni, immaginate, come detto, i bei nomi della scuola brasileira (per chi lo conosce posso ricordare il gruppo chiamato Recordando O Vale Das Maças), mixata alla solarità degli Yes e al senso melodico dei Camel; quella patina new-Prog marillioniana che ricorderanno coloro che hanno ascoltato il 1° album è stata quasi completamente persa. Il disco, l'avrete capito, è indicato per tutti gli amanti del Progressive classico, una delle migliori produzioni sudamericane degli ultimi anni, assieme ad altre due o tre.