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VIGILANCE Behind the mask WMMS 1996 GER

Il rischio nel quale incorrono i gruppi che cavalcano le mode musicali, è sempre quello di minimizzare il risultato del proprio lavoro ad una semplice scopiazzatura di quello della band più famosa. Nel caso in oggetto, dobbiamo apprezzare l'onesto tentativo fatto dai Vigilance, fallito soprattutto sotto il profilo sonoro, di proporre un prog-metal, che in qualche modo riesca a svincolarsi dagli stereotipi creati dai ciclonici Dream Theater. Quello che è certo è che i Vigilance si propongono ad un pubblico che non riserva le proprie esclusive attenzioni al progressive sinfonico, ma le estende anche alle frange più moderniste e meno canoniche (anche se sicuramente non innovative). Quello che manca alla band è solo un po' di farina del proprio sacco, dato che, pur avendo concepito un'opera emozionante e divertente, è impossibile non ravvisare quei luoghi comuni del prog-metal ispirato ai Dream Theater e a quel filone pomp-prog già esplorato nei suoi più reconditi anfratti (al momento mi vengono in mente gli olandesi Everon). Dal punto di vista esecutivo, elemento essenziale specie in questo genere musicale, ho poco da recriminare se non per il fatto di avere un vocalist non proprio eccellente e una sezione ritmica a tratti troppo lineare, mentre sotto il profilo della registrazione qualche pecca è individuabile sulla batteria che è un poco fredda e avulsa dal contesto musicale. Da quanto detto, mi pare sia abbastanza chiaro chi possa avere interesse in un lavoro come questo che, ripeto, non è affatto da disprezzare, ma manca di quella scintilla creativa capace di renderlo indispensabile.

 

Giovanni Baldi

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