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ALEJANDRO VILLALÒN RENAUD Simbiosis Azafràn Media/Musea 2013 MEX

Alejandro Renaud ha recepito bene la necessaria multimedialità dell’arte nella nuova era digitale e, di conseguenza, prima ancora che musicista lui si definisce come autore digitale, un creatore di immagini e suoni che opera sul piano della multimedialità concettuale, l’unione di musica, fotografia e video, discipline artistiche che nella realtà contemporanea si relazionano in simbiosi (appunto) e diventano dipendenti l’una dall’altra, analogicamente alle interazioni biologiche che avvengono in natura... Alejandro Villalòn Renaud nella sua veste di musicista è qui alla sua prima opera solista con un cd realizzato con il supporto della label messicana Azafràn Media (distribuito in Francia dalla Musea) e con la preziosa collaborazione dell’Istituto Queretano De La Cultura Y Las Artes: “Simbiosis” è un bel disco di musica ambient elettronica le cui sonorità ondeggiano e si espandono nello spazio in maniera sinuosa ed imprevedibile come le graziose e spettrali meduse in copertina. Le basi musicali di “Simbiosis” rimangono essenziali, l’elettronica berlinese di marca Tangerine Dream (periodo Rubycon)/Klaus Schultze ed il minimalismo ciclico del Robert Fripp solista: da questa premessa Renaud articola e sviluppa la propria musica attraverso tonalità piuttosto rilassate e rilassanti, senza mai risultare monotono o stancante. Le sei composizioni che fanno parte di “Simbiosis” sono rigorosamente strumentali ed offrono una discreta varietà di stili, nell’eterea “Espectro” si evocano ambienti abissali e sommersi di profondità sottomarine (e viceversa cosmiche) ma l’atmosfera è tutt’altro che cupa, piuttosto vicina ai soundscapes sognanti di Michael Brook; nei successivi brani invece le sonorità tendono a farsi leggermente più distorte e penetranti per le ipnotiche tessiture droniche di chitarra in stile frippertronics, fino nell’onirica trance melodica di “Sueños”, in cui si tratteggiano effimere e fragili melodie nello spirito di Eno e con qualche lontano eco di Vangelis. “Simbiosis” in definitiva è un esordio soddisfacente, coinvolgente e soporifero quanto basta, per non dire narcotizzante (in termini positivi ovviamente), per indurci durante l’ascolto in uno stato di meditazione e profondo quanto estatico rilassamento...



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Giovanni Carta

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