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VINC2 Rescued from drowning autoprod. 2018 FRA

Sono passati ben dieci anni da quando abbiamo avuto il piacere di conoscere Vinc2 (Vincent Coudert) con il suo piccolo grazioso esordio uscito per la Musea, "Exoplanète", disco dedicato alla più fragile e delicata musica elettronica. Trascorso un lustro con un più recente ottimo album "By The Third Sea", autoprodotto nel 2013 e ristampato nel 2016 dalla Fluttery Records, ritroviamo Vinc2 con un nuovo cd autoprodotto, "Rescued From Drowning", dal titolo piuttosto significativo nell'intento di recuperare e salvare dall'oblio del tempo vecchie registrazioni di idee e suoni appena abbozzati, rielaborandole in una dimensione decisamente più matura ed accattivante.
Non che l'attitudine musicale di Vinc2 sia particolarmente cambiata nel tempo, i brani di "Rescued From Drowning" seguono sempre il filo di una poetica musicale introspettiva ed eterea, con uno sguardo verso il Brian Eno collaborativo con i Cluster, ed un altro verso le contaminazioni cameristiche neoclassiche elettroacustiche del maestro Yann Tiersen, con orchestrazioni ambient che entrano in contrasto ed interagiscono con fasi più elettriche e nervose, retaggio di inclinazioni post-rock e shoegaze.
L'ascolto di "Rescued From Drowning" è alquanto coerente con la forma del "concept", in cui si riflettono con semplicità e sincerità le fragilità, i ricordi, le speranze e le paure di Vinc2, da noi pienamente e facilmente condivisibili. La scrittura fondamentalmente minimalista e romantica ci dispensa melodie ariose dall'afflato talvolta epico ad ampio respiro, in altre occasioni più crepuscolari ed inquietanti, con più di qualche momento affine ad una dimensione cinematrografica da soundtrack contemporanea d'autore che gli appassionati di cinema sapranno sicuramente apprezzare...
La componente cameristica della musica è sottolineata da un esteso e raffinato utilizzo del pianoforte, talvolta in dialogo con il violoncello suonato dalla brillante Thuy Nhi Au Quang; le chitarre elettriche intervengono sporadicamente come tessiture ambientali con feedback dal retrogusto quasi kraut, oppure con distorsioni e linee strumentali decadenti sulla scia del post-rock meno esasperato.
Nel complesso questo è un cd dalla durata piuttosto breve, poco meno di mezz'ora: niente di male in questo caso, quando la musica è espressa con molta intensità... Il disco anche in questa occasione è stato stampato in tiratura limitatissima di sole 300 copie, autografati e numerati da Coudert: Vinc2 sembra al momento più orientato verso l'approccio online-multimediale, con una pagina su YouTube piuttosto attiva, dalla quale possiamo apprezzare anche un paio di interessanti video realizzati per l'occasione... Per quanto possa giudicare personalmente con un certo sospetto ed inquietudine il ruolo di corporazione "totalitaria" che sta ricoprendo YouTube (ovvero Google), è innegabile come il buon Vincent Coudert ne stia traendo qualche vantaggio almeno in termini di visibilità, discorso che vale ovviamente per tanti altri suoi colleghi artisti attivi nei più svariati settori musicali...



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Giovanni Carta

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