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WHERE ECHOES END |
My sweet grotesque |
autoprod. |
2001 |
AUS |
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I Where Echoes End sono un terzetto australiano autore di un pop-progressive elettronico e stralunato. Siamo quindi notevolmente lontani da qualsiasi tipo di progressive come normalmente inteso, non essendoci spazio per canzoni chilometriche, lunghi assoli strumentali o passaggi musicali particolarmente intricati e cervellotici. Quello a cui ci troviamo di fronte è invece un discreto album fatto di canzoni brevi, dall'impronta leggermente oscura, con ritmi elettronici e curiosi ritornelli a volte melodici, altre volte insoliti e bizzarri. Eddie Katz, bassista e tastierista, è l'autore della musica, mentre i testi e le melodie vocali sono opera della cantante Michelangela. La musica si caratterizza per i ritmi elettronici che rimandano a certa new-wave tecnologica degli anni '80 e che mi hanno ricordato anche gli episodi più elettronici dei portoghesi Moonspell. Su queste parti ritmiche, spesso veloci e dinamiche, ma con qualche momento più lento e flemmatico, si inseriscono gli interventi di Katz alle tastiere, che contribuiscono a dare un certo carattere di stranezza alle composizioni. Momenti d'atmosfera, tappeti tastieristici e qualche situazione più ossessiva concorrono infatti a creare quegli umori malinconici, senza mai però arrivare a frangenti angoscianti. La cantante Michelangela si mette in luce per la buona espressività che riesce a mostrare, piuttosto che per la voce acuta e vibrante, in una prestazione ampiamente positiva e coinvolgente.
Non credo che siano molti i progsters a cui possa interessare la proposta dei Where Echoes End; certamente, se avete voglia di ascoltare un album lontano dal classico rock sinfonico e/o dalla musica più cerebrale, e cercate qualcosa di più immediato ed intrigante, potreste provare con questo "My sweet grotesque".
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Peppe Di Spirito
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