Home
 
OLIVER WAKEMAN Mother's ruin Progrock Records 2005 UK

Cosa c'era da aspettarsi dal figlioletto di un artista eccentrico e virtuoso? Una vita interamente dedicata a seguire le orme del padre, attraverso lo studio ed il costante perfezionamento delle proprie capacità tecniche, fin dalla tenera età di 5 anni con le lezioni di piano. Lo ricordiamo, con le sue fatiche discografiche, al fianco di Steve Howe (nell'album "The 3 Ages of Magic") ma anche al seguito di Clive Nolan nei due rock musical "Jabberwocky" (1999) e "The Hound of the Baskervilles" (2002). Questa volta Oliver scrive un lavoro pensato per essere suonato da una band vera e propria, band che include appunto il chitarrista David Mark Pearce, il cantante Moon Kinnaird (ex Landmarq) ed il batterista degli stessi Landmarq, Dave Wagstaffe. Lo stile principale in cui inquadrare questa nuova release è un classico Metal melodico alla Bad English, ingentilito da tastiere sfarzose, fantasiose ed elaborate ma comunque senza grosse variazioni rispetto ai canoni classici del genere. Abbiamo quindi canzoni vigorose, suonate con grande pulizia e, ovviamente, con ricami tastieristici sempre messi in bella mostra, anche se, bisogna dirlo, il bravo Oliver non approfitta mai della sua posizione di virtuoso e di leader. Assoli e raffinatezze tecniche ovviamente sono stati inseriti a profusione ma non sovraccaricano una musica che di per sé vuole essere stucchevole più che maestosa. Bisogna comunque osservare che, se Oliver cerca di contenersi, la performance degli altri musicisti si limita ad una buona esibizione di supporto. Le parti di chitarra sono energiche ma abbastanza ordinarie, la batteria è suonata di rabbia e potenza e lo stage sembra illuminarsi solo quando le veloci dita di Wakeman accarezzano i tasti che lo accerchiano. La struttura dei brani è piuttosto schematica, con ritornelli, strofe e bridges proprio come in quei pezzi che vorrebbero entrare nelle orecchie di tutti. Non possono mancare le classiche ballad per i teneri cuori di metallo, come la tenera "If You're Leaving" che sembra quasi uscire da una delle melense produzioni di Bryan Adams, con basso sincopato e pianoforte. Il cantato è ottimale nelle parti più tirate ma un po' sforzato nelle parti di atmosfera e soprattutto sui toni gravi, come accade nella title-track. Tecnicamente il nostro Wakemanino è molto preparato (c'è chi dice che sia più bravo anche del padre) ed esegue i passaggi più complessi con leggiadra naturalezza. Questo comunque non è un motivo sufficiente per cercare di accaparrarsi questo CD, ben realizzato ma poco più che ordinario.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

CLIVE NOLAN & OLIVER WAKEMAN The hound of the Baskervilles 2002 
OLIVER WAKEMAN (with Steve Howe) The 3 ages of magick 2001 
THE OLIVER WAKEMAN BAND Coming to town (DVD) 2008 

Italian
English