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WILLOW Perdita del tempo Sottosuono 2007 ITA

I Willow sono un gruppo di Molteno, provincia di Lecco. Il paesino brianzolo nel nostro piccolo mondo dovrebbe essere abbastanza conosciuto visto che ha dato i natali a Claudio Canali fondatore del “Biglietto dell’inferno”.
Diciamo subito che con il leader del grande gruppo degli anni settanta i compaesani hanno poco da spartire. Gli va in ogni modo reso atto che con questo esordio discografico autoprodotto cominciano a muovere i passi nell’ambiente rock progressive (progressive a forti tinte metal per essere precisi). “Perdita del tempo” fa parte di un concept che dovrebbe contenere 14 brani, in questo demo cd troviamo sette di questi. La voglia di far uscire un lavoro su dischetto ottico è stata, secondo me, frutto di una scelta affrettata, in quanto forse era il caso di lavorare per registrare meglio le parti vocali e per mettere qualche “toppa” in fase di post produzione. Ed è un peccato, perché il potenziale c’è, i brani non sono male per niente, ma soffrono di un’incompletezza che forse era possibile evitare. Penso soprattutto alla registrazione della voce: in alcuni brani si fa a fatica a distinguerla in mezzo agli strumenti (penso al brano d’apertura del cd “Pressurizzazione”), in altri succede l'esatto contrario.
Dicevamo che le qualità c’erano. Brani come “Brucia la strega”, da cui è stato tratto anche un azzeccatissimo video, o “Brutti Sogni”, che ricorda molto alcune cose de Le Vibrazioni (prendetela come un complimento ragazzi!) nella loro semplicità, mostrano elementi interessanti. Anche i quasi 8 minuti di “Incompleto” (chissà se si riferiscono ad una possibile evoluzione del brano o è proprio il titolo del pezzo) fanno vedere ottime capacità compositive.
Massimiliano Anfuso e Daniele Manzoni, mostrano di avere una discreta tecnica con chitarra e tastiera e le linee di basso di Giovanni Galimberti sono decisamente belle.
Magari aspettare qualche mese per produrre una cosa più organica, magari con i pezzi mancanti del concept, non sarebbe stata una cattiva idea.
E’ comunque giusto ricordare che per registrare questo lavoro il gruppo ha potuto contare sul contributo della Provincia di Lecco e di una Cooperativa Sociale “La linea dell’arco”.
Anche lo sforzo promozionale, che i ragazzi dimostrano per far conoscere questo lavoro, è da applausi. Le potenzialità di evolvere nel futuro, come abbiamo detto, ci sono. Speriamo si riesca, magari con l’aiuto di una casa discografica, a convogliarle in un progetto dalle linee più definite e dalla produzione meno artigianale.
Un sei e mezzo di stima.

 

Antonio Piacentini

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