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ERIK WØLLO / BERNHARD WÖSTHEINRICH Arcadia Borealis DiN 2009 NOR/GER

Una nuova strana e inedita collaborazione è stata concepita dalla Din, ovvero Bernhard Wöstheinrich dei Centrozoon ed il musicista ambient norvegese Erik Wøllo, autore di una serie di dischi piuttosto interessanti di musica eterea e cosmica, per certi versi abbastanza distante dalle più corpose pulsazioni electro di Wöstheinrich, un musicista che ormai si può dire di casa per la label di Ian Boddy, avendo già realizzato una bella serie di lavori insieme a Markus Reuter (Centrozoon) oppure attraverso altri progetti come il più recente "Conundrum" insieme a Klaus Hoffmann-Hooc. Per Erik Wøllo è invece il primo passo all'interno della Din, giunto infatti dopo una nutrita serie di album, solisti e non, il primo dei quali uscì nel 1983, "Where It All Begins". L'incontro di queste due menti visionarie ha così portato alla realizzazione di un disco che ben rappresenta lo stile dei due musicisti, un viaggio sonoro che ci porta indietro nel tempo di almeno due secoli fino alle prime esplorazioni artiche organizzate da impavidi e coraggiosi esploratori. Le condizioni estreme di quei viaggi sono state in effetti paragonate alle prime imprese spaziali dei nostri moderni astronauti (e di quelle che verrano in futuro...), "Arcadia Borealis" riflette con le sue sonorità sognanti e dilatate una natura ancora incontaminata, una bellezza selvaggia e crudele per chi l'affrontava esclusivamente con le proprie forze; la sconfinata natura dei paesaggi dell'estremo nord e tutto un immaginario fantastico che è legato alle grandi spedizioni artiche dei secoli scorsi. La varietà di stili dei dodici brani realizzati per questo cd spaziano dalle trame armoniose e romantiche per sintetizzatore alle più misteriose ed enigmatiche sonorità isolazioniste, probabilmente il lavoro in coppia di "Arcadia Borealis" è stato suddiviso in modo da riservare l'aspetto più melodico ed armonico alle tastiere di Erik Wøllo, mentre la componente più marcatamente ritmica, elettronica ed astratta appartiene a Wöstheinrich: in generale i due musicisti pagano tributo agli affreschi ambientali di Steve Roach e al misticismo etnico di Robert Rich, com'è anche giusto che sia visto il profondo significato ecologista di "Arcadia Borealis"; a tratti si percepisce la profonda vena cosmica del Klaus Schulze di lavori come "Mirage", come diventa abbastanza evidente anche l'approccio romantico e neo-classico alla Vangelis (mi viene in mente uno dei suoi capolavori, la meravigliosa colonna sonora di "Antarctica"), mentre nei momenti più intimisti è forte l'influenza di Harold Budd e dei fratelli Eno, specialmente negli ultimi brani del disco in cui le sonorità prendono la forma di un pianismo vellutato ed onirico. Fra i tanti dischi prodotti dalla DiN "Arcadia Borealis" è probabilmente uno dei più fruibili ed immediati all'ascolto, per certi versi direi anche tradizionale nel suo impianto melodico e compositivo: un modo di intendere la musica che rimane quindi immacolato nella sua meravigliosa purezza ed espressività, a dispetto di qualsiasi possibile rivendicazione critica riguardante una sostanziale mancanza di innovazione o d'originalità.


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Giovanni Carta

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