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THE WISHING TREE Ostara Edel 2009 UK

Nel 1996 Steve Rothery dei Marillion imbracciò la sua chitarra per dar manforte a Hannah Stobart, affascinante e brava cantante, per un disco di pop-rock semplice e levigato, ma davvero gradevole, intitolato “Carnival of souls” e uscito a nome The Whishing Tree. A distanza di tredici anni arriva l’atteso seguito, “Ostara”, che, pur presentando un sound decisamente meno essenziale dell’esordio, ne segue in pieno le coordinate stilistiche. Abbiamo perciò otto nuove canzoni dirette, che brillano soprattutto per l’impatto melodico, con una sezione ritmica molto più presente e nuovamente incentrato sulla soave ugola della Stobart. Non è certo un lavoro adatto a chi vuole intrecci strumentali complessi o nette parentele con il new-prog dal marchio Marillion, visto che è indirizzato a chi sa lasciarsi trasportare da una musica orecchiabile, ma anche proposte di questo tipo possono essere all’insegna della qualità e possiamo dire che nel suo genere “Ostara” è decisamente riuscito. Chi apprezza questo indirizzo stilistico facilmente sarà affascinato dalle trame melodiche di cui la coppia Rothery-Stobart si mostra capace. Alla base, quindi, c’è un pop-rock delicato, ma nei momenti più intimistici può venire in mente anche la classe della norvegese Kari Rueslatten. Quando poi è chitarra ad andare in primo piano si sente bene la matrice marillioniana, con quel timbro che magari discende da certi maestri degli anni ’70, ma che Rothery ha fatto praticamente suo, grazie ad un guitar-playing efficace, pulitissimo e ormai inconfondibile. Un po’ di Marillion, un po’ di pop, un po’ di folk, un po’ di Blackmore’s Night, una bella (diciamo anche bellissima) presenza, tanto feeling… la formula è semplice, ma l’effetto che fa è ampiamente positivo.



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Peppe Di Spirito

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