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LA ZOMBIE ET SES BIZONS Herbe de bizon Ad Lib Production 2002 FRA

Non succede spesso, ma ogni tanto ti capita di inserire un nuovo cd nel lettore e fare da subito un balzo netto dalla sedia, letteralmente estasiato dai suoni che vengono diffusi e colpito dalla bellezza della musica, che rapisce e spinge a concentrarsi esclusivamente su di essa, che incanta e ti fa immediatamente rendere conto di essere di fronte ad una proposta fuori dal comune, speciale, per merito di un gruppo che ha qualcosa da dire e che la dice dannatamente bene. Al punto che l’attenzione sulla sua proposta è totale, ti fa isolare dal mondo, dai tuoi pensieri, da tutte le cose che hai da fare. E, prima ancora che termini l’ascolto, sai già che devi assolutamente spingere di nuovo il tasto “play”! Come dicevo, una cosa simile capita solo di rado, ma sicuramente è questo il caso della formazione francese La Zombie et ses Bizons, autrice, un paio di anni or sono, di “Herbe de bizon”, meraviglioso lavoro che sembra purtroppo passato inosservato ai più. Invece, bisogna assolutamente dare ascolto alla magia musicale di questo quintetto che fa faville. Nella loro musica confluiscono stili vari, spingendo, però, verso una direzione comune che dà al lavoro in questione una coesione ed una uniformità meravigliose. Già questo è un risultato eccezionale, considerando la varietà stilistica; immaginate infatti un unione di jazz-rock (a volte in netta direzione jazzistica, a volte quasi impetuosamente zeuhl), di sonorità che ricordano i Gong di “Shamal” e “Gazeuse”, di spunti derivanti da una chitarra frippiana, di passaggi non distanti dal R.I.O. eppure non troppo cervellotici, di affascinanti melodie chiaramente orientaleggianti che uniti insieme vanno a finalizzare un prodotto molto omogeneo. Già la strumentazione va un po’ fuori da quelli che sono gli abituali canoni: flauto traverso, vibrafono, chitarra, basso e batteria. E’ la “Zombie” Mad’jik Maf a guidare spesso i temi col suo flauto, che passano da frasi melodiche raffinatissime a concentrati di energia, ma i suoi “Bizons” la seguono alla grande: Lutz Volcano sembra aver appreso benissimo ogni lezione del Maestro Fripp, Cosmosmic col vibrafono offre tocchi che danno un qualcosa di molto caratteristico e la coppia Mr. Claude-Roussos offre un apporto ritmico sempre adeguato alla direzione verso cui viaggiano i compagni. Tantissime le emozioni in quarantanove minuti, tantissime le note di merito, tantissimi gli spunti di cui prendere nota, enorme lo spettacolo offerto; questo è un gruppo straordinario, con una personalità spiccatissima ed ha realizzato un album magnifico che merita ogni elogio possibile!

 

Peppe Di Spirito

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