Home
 
ZONDA PROJECKT Viento de toda la vida Viajero Inmovil 2015 ARG

La splendida entità musicale di Mendoza era appena riuscita a pubblicare il suo album d’esordio (“El llanto secreto de la luna”) che un numero incredibile di vicissitudini cominciarono a minarne la stabilità. Il tastierista Gabriel Correa era appena entrato a far parte del gruppo, nel bel mezzo delle registrazioni dell’album, ma dovette uscirne dopo poco, sostituito da Leo Costa e affiancato poco più tardi da Andrés Marino. Con un organico così allargato, con l’inclusione saltuaria talvolta del flautista Alejandro Merengoni, il gruppo cercò di dare nuova vita al proprio repertorio, suonando dal vivo e cercando nuove soluzioni musicali, fino a quando, tra le varie difficoltà che il gruppo dovette fronteggiare, arrivò la malattia Mario Mátar, chitarrista e collante del gruppo, assieme al bassista Ernesto Vidal; a nulla servì il suo successivo rimpiazzo con Federico Prieto e gli Zonda Projeckt dovettero quindi arrendersi allo scioglimento inesorabile.
Fortunatamente alcuni documenti sonori di questo periodo esistono e sono stati raccolti dalla Viajero Inmovil su questo CD, contenente appunto delle registrazioni live del periodo 2003/2006, 12 tracce in tutto, due delle quali già presenti nel primo album. La musica che avevamo imparato ad apprezzare con la precedente opera torna ad avvolgerci piacevolmente, ondeggiando ora tra sonorità jazzate, ora più melodiche, ora decisamente spigolose, retaggio dell’ispirazione originaria del gruppo (quel “CK” nel nome non è casuale). Tale ispirazione viene comunque omaggiata con l’accenno di una cover di “Frame by Frame”, subito aggredita e trasfigurata in un pezzo d’improvvisazione che ci fa volare in alto. Analoga sorte tocca al capolavoro di Mike Oldfield, “Tubular Bells”, qui aggregata a “Luz de inocencia” e ovviamente caratterizzata da sonorità più tenui e morbide.
Le improvvisazioni non mancavano di certo nel repertorio live degli Zonda Projeckt e ne è un bell’esempio anche la coppia di brani “Miedo al silencio/El equilibrio”, entrambi risalenti al primo periodo della band (anche se la prima traccia non era stata inclusa nell’album), in cui atmosfere misteriose e quasi spacey danno poi spazio ad estri funambolici, sempre a quote interstellari, con un basso (e questa è una caratteristica del gruppo) che in più occasioni emerge dal puro ruolo di strumento ritmico per far sentire appieno la propria voce e duettare con tastiere e chitarra.
Facendo un passo indietro, l’album inizia con la title track, un bel brano jazz-rock dinamico e melodico, con qualche colorazione tanguera che ci rimanda a sapori tipicamente argentini e fraseggi virtuosi di chitarra e tastiere. “Perfume” è un brano contraddistinto da sonorità di tastiera eteree su cui si sovrappongono piacevolmente basso e chitarra, sempre su tematiche tendenti al jazz-rock. Più avanti troviamo anche “El llanto secreto de la luna”, la title track del primo album che ormai riesco a riconoscere fin dalle prime note, sempre piacevole da ascoltare con le sue note delicate e sognanti.
“La naranja violeta” è un brano di blues robusto, dalle sonorità a tratti muscolari, caratterizzata da un lungo solo di chitarra da brividi, cui viene legata un’altra cover, stavolta di Jeff Beck (“Scatterbrain”). “Dynamo” e “Lucy & los hijos de Marte” sono due brevi pezzi brillanti ed energici; il primo dal sapore funky, il secondo più psichedelico. “Cicatriz” chiude l’album con tematiche più tipicamente Prog sinfoniche, tiepidamente psichedeliche, ma senza il botto.
Pare che il gruppo, o buona parte di esso, sia di nuovo assieme e stia cercando di rispolverare le proprie notevoli possibilità per dare un nuovo corso a questa splendida esperienza musicale. Aspettiamo sviluppi positivi, dunque. Nel frattempo vi consiglio senza dubbio di goderne le belle capacità ed ispirazione, magari partendo dall’album in studio, lasciando il presente album postumo, oggettivamente un po’ altalenante (anche se senza particolari cadute), ad un secondo momento.



Bookmark and Share

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

ERNESTO VIDAL & CÍA Fragmentos 1999 (Viajero Inmovil Records 2016) 
ZONDA PROJECKT El llanto secreto de la luna 2002 (Viajero Inmovil 2015) 

Italian
English