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ZLURAD A blessing or a curse (for the good of evil) No Name / Addicted Label 2019 RUS

Presumo che i moscoviti Zlurad si siano parecchio divertiti a giocare il ruolo dei matti avanguardisti per caso, fautori di un muro sonoro di noisecore repellente in precario equilibrio tra goliardia artistica e pretese più o meno serie di ambizioni dadaiste post moderne frutto della più frenetica ed alienante contemporaneità (…o più semplicemente dell'aria pesante che tira a Mosca), coniugando demenza espressiva, aggressività belluina grindcore e caos più o meno controllato abbondantemente infuso con estremismi free jazz... Il nucleo strumentale degli Zlurad si concentra nella sezione ritmica basso ultradistorto/batteria di Dmitry “Dimon” Kuzovlev ed Andrew Kim, affiancati dai fiati di Roman “Karandash” Karandaev e Ivan “Vanish” Khvorostukhin, con l'aggiunta della vocalist performer Violetta Postnova; il microfono in realtà è stato affidato un po' a tutti ma, appunto, principalmente urla schizzate e vocalizzi atroci e primitivi. Inevitabile pensare ai Painkiller/Naked City di John Zorn e ad altri iconoclasti terroristi sonori come Ruins, Boredoms, Zu... Purtroppo gli Zlurad per la maggior parte del disco puntano verso un'effettistica più superficiale ed acerba, mancando la genialità anarchica e le raffinatezze sonore/strumentali dei maestri: insomma, non si va molto oltre la classica dimostrazione di stravaganza per il semplice gusto di “farlo strano”. In tutto questo sfacelo gli Zlurad qualche punto discreto riescono comunque ad ottenerlo, nei momenti migliori riescono a strappare più di un sorriso sarcastico a colpi di urla nonsense, ritmiche forsennate e trombe straccione; soprattutto nelle fasi in cui i brani si articolano in maniera più netta, si dilatano oltre all'usuale assalto delirante per delineare un senso di angoscia esistenziale piuttosto sincero. C'è dell'urgenza nella musica degli Zlurad, ma tutto rimane fine a sé stesso, come un progetto estemporaneo che non prevede motivi di maturazione od eventuali sviluppi di approfondimento. Tenendo conto della situazione attuale... un'occasione definitivamente perduta?



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Giovanni Carta

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