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WHITE WILLOW Jacob Holm-Lupo
 

Ignis Fatuus

Il primo album: non lo abbiamo affrontato in realtà come un lavoro unitario. Le canzoni sono state registrate in posti diversi ed in tempi diversi e poi le abbiamo raccolte e scelte per il nostro debutto. Così penso che si tratti di un lavoro piuttosto disordinato e che una o due canzoni siano troppo lunghe. Ma c'è una certa magia in esso ed una piacevole ingenuità, è tutto molto romantico. Eravamo molto ispirati da ciò che ci circondava all'epoca così ci sono molte foreste e prati e roba del genere nei testi. Pochi fans dei White Willow lo considerano ancora come il loro album favorito e suppongo che ci siano certi elementi, le strumentazioni acustiche folkeggianti e alcuni arrangiamenti simil rinascimentali, che certamente non trovi negli album più recenti. Dal punto di vista della produzione è veramente primitivo ma ancora sembra abbastanza grazioso, dato che fu una registrazione tutta analogica - appena 16 tracce di un nastro da mezzo pollice.

Ex Tenebris

Credo che questa sia una registrazione Prog piuttosto lo-fi. E' stata realizzata velocemente ed in maniera economica. Per me il punto forte dell'album non erano tuttavia la produzione o l'esecuzione ma il songwriting e le liriche. Era una faccenda personale, quasi un album solista. Non avevo una vera band all'epoca, così i musicisti ebbero soltanto delle registrazioni delle melodie, impararono la loro parte ed entrarono in studio per la registrazione. Ciò che questo disco perde in pulizia ed acume strumentale lo guadagna in atmosfera, penso. Era il primo album che aveva un tema appena accennato: un lavoro semi concettuale. Credo che "Ex Tenebris" sia stato l'album che ci ha fatto guadagnare la reputazione di band Gotica Progressive, anche se la musica è piuttosto mielosa e persino pop per certi aspetti. Si tratta anche del primo album che vede la partecipazione di Sylvia nella band.

Sacrament

Si tratta del lavoro più completo da quando suoniamo e produciamo. Eravamo una vera band ed abbiamo potuto provare le canzoni abbastanza prima di entrare in studio, così si avverte una reale sensazione di interazione e comunicazione nelle registrazioni. Mi piace davvero questo album, alcuni dei miei pezzi favoriti si trovano qui, come "Paper Moon", che penso funzioni bene sia dal punto di vista compositivo che a livello dei testi. Una caratteristica dei White Willow è quella di spingersi sempre verso nuovi territori in ogni nuovo lavoro. Mentre il primo album era folkeggiante, il secondo era gotico lo-fi ed oserei dire che questo è il nostro album di rock sinfonico; piuttosto etereo allo stesso tempo. E' stato anche l'album che ci ha permesso di raggiungere un'audience più ampia ed ha ottenuto grandi recensioni in ogni contesto.

Storm Season

Immagino che un musicista debba essere di parte con la sua ultima produzione discografica. Così in questo momento questo album è il mio preferito dei White Willow. Ci sono dei riff di chitarra vecchio stile ma, d'altro canto, vi sono melodie tormentate di mellotron. Sylvia effettua qui il suo miglior lavoro ed la produzione è più che decente. E' un album che riesce ad avere esattamente il sound che desideravo, il che è insolito. Sembra il nostro lavoro destinato a vendere di più e a richiamare nuovi fans che non avevano familiarità con il nostro vecchio materiale.

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