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CROVELLA, BEPPE Alberto Nucci
 

Partendo... dalla fine, parlaci dei tuoi nuovi progetti musicali.

Come musicista sto per iniziare la lavorazione del mio primo solo: un CD strumentale con 30 (!) pezzi, imperniato prevalentemente sull'organo Hammond. A tale progetto seguirà la realizzazione del CD del mio nuovo gruppo progressive.
Come produttore sto realizzando i CD di due notevoli gruppi prog italiani: i Calliope e i Sindone. In questi giorni stiamo per iniziare i missaggi di entrambi i lavori: i due CD dovrebbero uscire a fine novembre per la Vinyl Magic.

Tornano al passato: come si formarono gli Arti e Mestieri?

Gli A+M si formarono nel 1973 dall'incontro di musicisti che provenivano da esperienze quanto mai diverse: Venegoni e Vigliar da esperimenti di registrazione casalinga, Vitale aveva un background jazzistico, Gallesi proveniva da gruppi rock di base e Chirico stava cercando una dimensione diversa da quella dei Trip. Il sottoscritto veniva da un'esperienza con il gruppo sixties dei Mystics, con i quali avevo già avuto sonorità progressive, con cover di brani dei primi Nice, degli Yes con Peter Banks, dei primi Purple e il rock psycho-sinfonico dei Vanilla Fudge.
Il mio incontro con Venegoni fu particolare: stavo cercando l'introvabile LP di Giles Giles & Fripp e venni a sapere che lui era riuscito ad averlo; lo contattai e da lì cominciammo a collaborare musicalmente.

Sei soddisfatto pienamente dei dischi degli A+M ai quali hai partecipato?

Certamente: la grande importanza che si dava ai temi, alle melodie, è sempre stata un connotato del mio modo di far musica; è gratificante infatti, quando trovo fans di allora che canticchiano ancora i nostri pezzi! La risposta della critica è sempre stata eccellente: tra l'altro già due brani da me composti e già messi allora in repertorio dagli A+M saranno inclusi nel mio progetto solista e nel disco del mio gruppo prog.

Quali sono state le tue attività alternative e successive agli A+M?

Dopo gli A+M ho iniziato a collaborare con Elio Rivagli, uno dei migliori batteristi italiani a tutt'oggi (attualmente con Fossati, De Gregori etc.) e, con lui, con suo fratello Franco e Giovanni Faga ho formato un nuovo gruppo progressive: i Mock-Ups, alcuni brani saranno inclusi nel CD che farò prossimamente.
Dopo aver collaborato in Germania con la Polygram, ho costruito il mio studio di recording Synergy, ora a 32 piste, lavorando anche con gruppi stranieri e producendo tra l'altro gruppi come Sick Rose ed Elektra Drive. In seguito ho fondato la mia etichetta discografica Synergy Recordse e, al momento, mi sto occupando di discografia, sia come discografico che come produttore e musicista.

Cosa sono adesso i tuoi vecchi colleghi? Qualcuno è rimasto nel mondo della musica?

Furio ha da anni aperto una scuola per batteristi di notevole successo, continuando l'attività live in trio. Venegoni si occupa prevalentemente di pubblicità, pur non disdegnando l'attività concertistica. Vigliar suona nell'orchestra sinfonica di Roma. Gallesi e Vitale continuano anche loro l'attività di musicisti. Purtroppo il cantante Gianfranco Gaza è mancato due anni fa.

Cosa ricordi dell'ambiente progressivo degli anni '70?

Come A+M fummo particolarmente fortunati di far parte di un'etichetta indipendente di particolare importanza come la Cramps di Gianni Sassi. La musica progressiva fece crescere l'importanza artistica della musica in quegli anni: dal movimento rock nato dai Beatles si affermò che il genere aveva acquistato una sua natura estetica. In quegli anni il concerto pop trionfò in durate anche superiori alle tre ore, la gente ascoltava più che consumare musica. Come fan del prog passavo intere serate a sentire in cuffia "Lizard", "Thick as a brick", "Valentyne suite" o "Tarkus", senza farmi sfuggire nulla!
Assistetti anche a praticamente tutti i concerti di quegli anni in Italia: EL&P più volte, Gentle Giant e addirittura King Crimson, nel periodo "Islands", a Londra, con Fripp a far la coda con me per entrare nel locale, ed anche un mitico concerto dei Genesis a Cuorgnè, con un'inedita formazione a quattro, causa un mal di stomaco di Tony Banks!

Cosa conosci e come giudichi le nuove leve del progressive, specialmente italiane?

Innanzi tutto credo che il prog si addica particolarmente alla nostra cultura, non a caso si cercano così tanto i gruppi italiani del genere e non a caso ci sono così pochi gruppi americani. Comunque, all'interno del discorso italiano, ho avuto modo recentemente di ascoltare diversi demo-tape, dopo aver concordato con Vinyl Magic l'uscita di una serie di produzioni autenticamente progressive. In particolare ho apprezzato molto le qualità dei Calliope e dei Sindone. Produrre i loro CD, che raccomando, è stato quanto mai stimolante; si vocifera da più parti che il prog sia il nuovo grande movimento underground e i gruppi italiani svolgeranno un ruolo decisamente importante. Sarebbe notevole se i gruppi, con la loro musica tipicamente d'ascolto, ritornassero a far concerti nei teatri!

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