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NATHAN MAHL Guy LeBlanc
 

Nathan Mahl - Parallel Eccentricities

Registrato in massima parte nel dicembre 1982, ricordo che stavamo in studio (a 30 minuti da Ottawa) con la band tutto il weekend ed eravamo totalmente immersi nell'eccitazione di questa registrazione. La maggior parte del materiale era nostro, eccetto un gran piano Baldwin ed un paio di Leslie. In quei giorni (avevamo 22 anni!) la band era una democrazia, cosicché ci siamo seduti tutti insieme ed abbiamo discusso gli arrangiamenti e gli approcci tattici. Ma il denaro non è mai democratico. Ho mendicato un contratto discografico per un paio d'anni, ma il prog non era vendibile. Così ho deciso di autoprodurre l'album e pubblicarlo io stesso. Ho preso in prestito i soldi per la registrazione e la manifattura del disco dalla mia (adesso) ex-moglie.
Le 5 canzoni vennero selezionate da un repertorio di 20 composizioni, in larga parte basandoci sulla loro lunghezza. "Moral Values pt. 1" apre il disco come uno schiaffo, con un sacco di cambi ed un suono aggressivo. Mi piaceva il fatto che sia Mark che io avessimo il ruolo di lead vocalist, prendendoci i rispettivi turni nell'esprimere le liriche bipolari, con anche Dan che aggiungeva i suoi strambi commenti. Il suono acquoso del gran piano è stato ottenuto rattoppandolo attraverso i Lesile in stereo. "Slowburn" è più che altro un pezzo jazz diretto, fino alla sua metà, quando diventa una stramberia rock, permettendo ad ogni musicista di mostrare il proprio squilibrio. "Orgasmik Outburst pt. 3" è più di un pezzo prog e tenta di esprimere, senza parole, il motivo per cui io credo che sesso e musica siano intercambiabili. "Schizophrenia" è un brano rock scritto da Don Prince cui io ho aggiunto le liriche. E' stato facile per me trovare delle liriche come quelle dato che a quel tempo lavoravo per il governo e senza dubbio sentivo che la cosa non facesse per me. "No Vacancy" fu il contributo compositivo di Dan al disco; io fornii il mio aiuto completandolo e scrivendo le liriche (a dire il vero dettate da Dan mentre stavamo andando a Montreal per vedere il concerto dei King Crimson nel 1982). Credo che questa canzone fosse un'ottima chiusura per l'album, terminandolo con un sapore più fusion.
Tutto sommato, il primo album fu una grande esperienza e per la maggior parte divertente per tutti noi. Venderlo fu un attimo più difficile del previsto, e alla fine pretese il suo dazio dal gruppo.

Mahl Dynasty - Borderline

Sebbene i Nathan Mahl si siano riformati nel 1989 e abbiano provato per un anno con un repertorio completamente nuovo e in effetti abbiano suonato dal vivo una sola volta, si siano sciolti di nuovo e riformati immediatamente con una line-up totalmente differente (tranne me) e abbiano provato ancora per un intero anno, mi sono ritrovato a voler registrare un secondo album dei Nathan Mahl.
Volendo procedere con un approccio simile a "Parallel..." (autoprodotto), proposi alla band che avrei preso in prestito il denaro necessario a realizzare il disco. L'idea è stata rifiutata da metà del gruppo, tuttavia misi organizzai sedute di registrazione e incominciammo a registrare quello che sarebbe diventato il secondo album dei Nathan Mahl. Dopo una sessione avevo capito che il lavoro non procedeva, così organizzai le sessioni solo col batterista ed io e registrammo alcune jam improvvisate alle quali aggiunsi degli overdubs jammando da solo in un secondo tempo. Questo divenne "Borderline". Le 15 canzoni dell'album sono state selezionate tra centinaia di queste jam. Si trattava di puro divertimento, senza prenderci sul serio: un processo di sperimentazione creativa.

Nathan Mahl - The Clever use of Shadows

E' stato detto e scritto molto riguardo questo disco. Personalmente, penso che si tratti del disco più statico e slegato. "Borderline" era deliberatamente slegato ma "Clever..." lo è perché la line up non ha mai avuto una visione comune. Oltre a ciò vi erano conflitti personali. E' stato durante le registrazioni dell'album che mi sono reso conto che la democrazia non sarebbe stata di casa in questa band, se avessimo registrato un altro disco.


Guy LeBlanc - Subversia

Durante il periodo di transizione durante il quale stavamo rimpiazzando il chitarrista decisi di realizzare il mio primo vero e proprio album solista. Affittai lo studio di Phil Bova che era stato l'ingegnere di Parallel, ed è stato un gran divertimento registrare di nuovo con lui, in particolar modo perchè la collocazione era quella di un piccolo cottage che si affaccia su un lago. "The first lie" era una canzone che avevo scritto per i Nathan Mahl. Era uno dei pezzi preferiti di José così gli ho chiesto di suonarci. "Joyride" è pura fusion, così non l'ho mai presa in considerazione per i Nathan Mahl. Mi piacevano così tanto le improvvisazioni di Paul e Scott che decisi di evitare i pezzi solisti che duellano e mischiai le due parti assieme creando uno scroscio di disordine musicale.
"A question to authority" è il mio tributo a Frank Zappa. "The cold truth" è una mia idea per una colonna sonora di una horror stiry alla H.P. Lovecraft. "The trial" è un brano heavy rock lirico, con tanto di protagonista pomposo e costumi sontuosi. "Subversia" è il mio tributo alla mia terra di nascita: l'Acadia. Allo stesso modo "Home" è l'ultimo pezzo del disco.
Ricordo un paio di conversazioni telefoniche con Scott McGill mentre discutevamo degli arrangiamenti e delle parti di chitarra che volli basate sul lavoro di registrazione che gli avevo dato. Volevo che si occupasse soprattutto delle parti solistiche dal moment che avrei potuto fare da me gli arrangiamenti di supporto. Così quando venne dal New Jersey per un weekend e ci recammo in studio non avevo ascoltato nulla di quello che aveva previsto di registrare. Phil avvolse semplicemente il nastro dove io volevo che Scott suonasse e penso che tutte le parti che sono sul CD fossero i primi tentativi. Ero così impressionato dalla sua attitudine e dal modo in cui si dirigeva esattamente dove volevo che lui andasse con le canzoni. Per me si è trattato di un'esperienza decisamente piacevole.

Nathan Mahl - Heretik volume 1: Body of Accusations

La creazione della storia della trilogia è stata ispirata dal libro "The manufacture of madness" di Thomas Szasz che è un testo di psichiatria. La mia interpretazione di questo libro mi ha permesso di creare una storia sull'individualità e sull'alienazione viste attraverso gli occhi di due scuole di pensiero completamente differenti.
Il Volume 1 vede il ritorno all'interno della band di Mark Spenard alla chitarra. Vede anche l'abbandono di Alain Bergeron alla batteria. Ho composto così tanto materiale per questa trilogia che solo il 50% di quanto ho prodotto compare nella stesura finale. Il primo volume ha richiesto maggior tempo per la sua realizzazione, semplicemente per il fatto che ho dovuto interrompere il lavoro a metà per andare in tour con i Camel.
Le canzoni sul primo disco hanno un approccio sicuramente aggressivo che sono in accordo con il soggetto che è l'aggressione contro l'individualità. Se posso fare un po' di autocritica, potrei focalizzarmi sull'aspetto del prodotto finale della produzione. E' stata la mia prima esperienza come ingegnere del suono e si è trattato di un'esperienza di apprendimento, come per tutte le cose.

Nathan Mahl - Heretik volume 2: the Trial

Questo album segna l'aiuto di Dan Lacasse alla batteria (così a questo punto stiamo parlando dei 3/4 della line up originale). L'autore americano Michael McCormack (che avevo incontrato durante il tour con i Camel) mi ha contattato e mi ha chiesto di scrivere un libro su di me e sulla realizzazione del volume 2. Siamo diventati amici abbastanza rapidamente e siamo rimasti in contatto dopo il mio ritorno dal tour. Così è venuto dalla Louisiana ed è rimasto a casa mia per tre settimane mentre registravo il volume 2.
Musicalmente il secondo volume è un po' più pacato rispetto al primo (almeno all'inizio). E' anche più allegorico e formulare, dal momento che si parla di legali e giudici in questo album. L'eretico si arrende alla disperazione e a stento emette proteste a sua difesa. Questi fa così solo nella sua testa che è davvero il suo ultimo rifugio.
Il disco segna anche la partenza di Claude Prince al basso, rimasto offeso da certi passaggi del libro di Michael e scontento del mio costante rifiuto di guidare una band democratica (qualsiasi cosa essa sia). Mia figlia Natasha, che ha suonato il flauto dolce su Volume 1, ora canta in "Moral Values part 2" l'unica esclamazione per la difesa dell'eretico in una dissolvenza che porta verso...

Nathan Mahl - Heretik volume 3: the Sentence

Che si apre in dissolvenza dalla fine di Volume 2 di nuovo con Natasha che canta la difesa finché è tagliata fuori dall'assalto finale che dura 50 minuti e finisce con l'esecuzione dell'eretico ed il triste lamento dell'altra mia figlia Kaleigh che ricerca in maniera ossessiva un posto dove raccogliere fiori per suo padre giustiziato. Guy Dagenais ha suonato il basso su Volume 3 e ha fatto un lavoro meraviglioso. Per motivi personali ha deciso di non continuare oltre questo disco a suonare con la band.
Ho indispettito alcuni critici con questo disco che sembravano offesi dal fatto che mi aspettassi che l'ascoltatore stesse seduto a sentirsi un singolo brano di 54 minuti. Non mi importa, molti film durano almeno 90 minuti... se almeno questi sapessero che davvero mi aspettavo che l'ascoltatore se ne dovesse star seduto per la durata di tutti e 3 i dischi in una volta... credo che questa sia l'intera storia dopo tutto... :-)
Oh e per quanto riguarda l'album... MI PIACCIONO i V-drums! No cancellalo... IO AMO I V-drums!!! Non mi fraintendere mi piace anche la batteria vera. Ma... in genere non mi piace il suono della registrazione di molte batterie vere. Crede che questo mi renda un tantino eretico o di sicuro non un purista. Musicalmente questo ultimo capitolo della trilogia è un assalto alla baionetta ai sensi, un'opera musicale aggressiva e complessa quanto ero capace di fare allora.

Nathan Mahl - Shadows Unbound

Così… ho appena completato la trilogia… e nel frattempo ho disconosciuto "Clever use of shadows". Perché allora non... rifare quel disco ma nella maniera in cui avevo originariamente pensato nel 1996? E con la line-up originaria dei Nathan Mahl per giunta? Grande idea. Quasi.
Mi piace quest'album parecchio di più di quanto mi sia mai piaciuto "Clever use of shadows" ed è stato molto divertente per me registrarlo con i miei vecchi compagni (tutti quanti). Ma non abbiamo più 22 anni e non siamo più in Kansas, Toto. Così... se questa band farà qualcos'altro insieme, bisogna che vada avanti! Come, ad esempio... concerti!
La mia canzone favorita di quest'album è senza dubbio "Misleading Agenda" con il suo incedere, la sua energia, il suo significato e la sua attitudine. La title track ha riguadagnato energia e pomposa magniloquenza così come un senso di divertimento. Quest'album intero è quel tipo di robaccia che MI fa ballare e ridere a crepapelle.

Guy LeBlanc - All the Rage

Attenzione… questo è quel genere di album che uno fa quando va all'inferno e ritorna. Le canzoni di questo disco parlano tutte di differenti sfaccettature di evasione dalla realtà; essere da un'altra parte invece che in un certa situazione o in un'altra. Persino le due canzoni che costituiscono la "Steppenwolf Suite", "The Immortals"e "The One who Knows" esplorano la realtà alternativa della percezione del protagonista che il suo ideale esiste entro il suo campo visivo ma appena al di là della sua presa.
Questo è stato il primo album (ed evento attuale) in cui suono la chitarra elettrica e quella acustica. Mi sono letteralmente insegnato a suonarla proprio mentre scrivevo la musica. La canzone in francese "Ailleurs" era interamente stata composta con la chitarra acustica.
Ho letto in diverse recensioni che sembrava che avessi processato le parti vocali per renderle crude e sporche... Vi assicuro che gli unici fattori che ho usato per processare la mia voce sono stati il whisky le sigarette e il dolore. Ho processato la voce su "One sky" facendola passare attraverso il Lesile. Oh e io NON programmo la batteria. Le suono in tempo reale, sulla tastiera :-)

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