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RUNAWAY TOTEM Giovanni Carta
 

Roberto Gottardi, fondatore e principale compositore dei Runaway Totem, attualmente una delle menti più creative del nostro panorama rock (progressive...) italiano, ci ha concesso gentilmente questa piccola intervista, permettendoci di fare un po' di chiarezza sull'attuale situazione della band.

Sono trascorsi ormai oltre dieci anni dalla pubblicazione del vostro ormai leggendario primo LP, "Trimegisto", ed i Runaway Totem sono ancora in piena attività con un quinto album recentemente pubblicato, "Pleroma". Per essere un gruppo rock italiano che suona della musica rock assai difficile deve essere una bella soddisfazione! Qual è il segreto per sopravvivere in un paese come il nostro, talvolta alquanto ostico verso certe forme musicali? Cosa ne dici di ripercorrere nei dettagli la storia dei Runaway Totem?

Per sopravvivere musicalmente nel nostro paese (e non credo sia un segreto) bisogna credere in quello che fai, senza pensare a che cosa dicono o scrivono i recensori e basta che un solo ascoltatore sia rapito dalla tua musica per aver raggiunto lo scopo e continuare a scrivere musica per Te, non per gli altri. La storia dei Runaway Totem come gruppo musicale è simile a tanti altri gruppi, ma il Runaway Totem pensiero è unico. Runaway Totem è un modo di essere, di vivere ed ecco il continuo cambio di persone all'interno del gruppo. Non a caso tutto ruota attorno a una filosofia di vita dove l'apparire è niente e dove il volatile è tutto; dove la materia è imperfetta e la tendenza è essere perfettibili (ho detto perfettibili non perfetti). Per molti musicisti è stato difficile condividere tutto questo per cui finito l'entusiasmo tutto si scioglieva come neve al sole, comunque tutto continua a ruotare attorno al nucleo originario dei Runaway Totem (Gottardi Roberto e Morghen Germano). Questa premessa per far capire le varie line-up che si sono susseguite negli anni e scoprire le varie fasi susseguitesi. Il primo lavoro é stato "Trimegisto", seguito da "ZED", "Andromeda", "Tep Zepi" e l'ultimo Pleroma.

Personalmente ho l'impressione che "Pleroma" sia il vostro il lavoro più completo, in particolare dal punto di vista della produzione. Il disco segna anche un decisivo ritorno verso sonorità più tenebrose ed oscure, come nella suite "La Porta del Duat" oppure in "Abisso delle Acque". Come si è svolta la realizzazione di "Pleroma" e quali sono stati gli stimoli per la scrittura dei brani? Inoltre la line-up si è ridotta a due soli componenti... questo avvenimento ha influito sensibilmente nel processo creativo del disco?

La scrittura di "Pleroma" è stata fatta subito alla fine della realizzazione di "Tep Zepi". Nel mentre la line-up si modificava con l'uscita prima del tastierista e poi del bassista, tengo a precisare non per divergenze ma per l'impegno che richiede essere Runaway Totem come già accennato, resta il fatto che Roberto Veronese (tastierista) è stato l'esecutore della cover e del booklet dell'album "Pleroma" questo a testimonianza dei rapporti molto stretti che ancora intercorrono. I brani si ispirano al "Libro dei morti degli antichi Egiziani". Un excursus perfetto per la terza parte della trilogia incominciata con "Andromeda".

Mi piace suddividere la discografia dei R.T. in tre fasi particolari: il dark rock alchemico e cosmico di "Trimegisto", l'esplorazione hard-prog-seventies di "Zed" e la trilogia "Andromeda"-"Tep Zepi"-"Pleroma". Perché non ci fai un'analisi tecnica e musicale della vostra discografia? In quale misura il rapporto con due etichette differenti come la Black Widow e la Musea ha influito nella composizione e realizzazione dei vostri lavori?

Tagliamo la testa al toro e diciamo subito che la nostra musica non vuole avvalersi di etichette stereotipate di nessun tipo. Noi scriviamo musica che fa parte del nostro bagaglio di vita! Le etichette non ti influenzano minimamente perché il prodotto musicale te lo fai tutto tu e loro distribuiscono o non distribuiscono il tuo prodotto, Fine!

La musica dei Runaway Totem riflette ovviamente un'accesa passione ed un genuino interesse verso l'antico Egitto, l'esoterismo (un termine comunque assai riduttivo) e verso l'immaginario gotico-cosmico-orrorifico. Sono curioso di conoscere la vostra opinione sulla commercializzazione di certi temi messa in atto puntualmente dai grandi mass-media... il riferimento a certe trasmissioni televisive o riviste non è casuale! Mi piacerebbe anche che ci parlaste della vostra passione per H.P.Lovecraft, a cui avete dedicato la seconda parte di "Zed"...

Permettimi di correggerti, non orrorifico, cosmico-gotico! Scusa ma non ho nessun interesse verso trasmissioni televisive, riviste, e quant'altro commercializzi e banalizzi temi di un'importanza cosi grande per il genere umano! Anzi questo è il segno dei tempi (a buon intenditor poche parole). H.P.Lovecraft non è una passione per me è uno scrittore abbastanza interessante per i temi che tratta e il far parte di ZED ne è la conferma. La pietra di Mnar, dove la stella a cinque punte incisa chiude la porta all' entrare nel nostro mondo dei "Grandi Antichi" questa è l'eredità lasciataci dagli "Dei Primigeni".

Da qualcuno siete stati definiti, un po' sbrigativamente, una italian zeuhl band. Ironia a parte, ho sempre pensato che fosse piuttosto limitativo inserirvi in un genere preciso: nella vostra musica ci sono delle componenti musicali assai eterogenee fra loro... e, tra l'altro, mi hanno sempre intrigato le vostre parti di chitarra, specialmente i lunghi e dilatati assoli in brani come "Iperborea", "La Porta Del Duat" e "Segreto Tra Le Mura": raccontaci delle vostre principali fonti d'ispirazione musicali, passate e presenti.

Dire che un compositore non ha influenze da altri compositori è falso! Una sana influenza compositivo-musicale ti permette di liberare la tua fantasia e andare in quel luogo dell' universo dove tutto è stato scritto e così lasciarsi trasportare nella scrittura dei brani dell' opera. Comunque nelle mie opere cerco di rendere omaggio ai miei maestri (Frank Zappa, Claude Debussy, Igor Stravinskij, Edgar Varese, Luigi Nono, Christian Vander) cercando di fare una musica che sgorghi dal cuore con l' ausilio della mente per renderla maggiormente capibile e fruibile.

Concludiamo con la più classica delle domande: progetti futuri ed esibizioni dal vivo?

Progetti musicali tanti tra cui una quadrilogia (che abbiamo già incominciato a scrivere), un altro lavoro musicale (anch'esso già in opera), però per quanto riguarda esibizioni dal vivo, per adesso Runaway Totem non è disponibile al contrario della prima fase del gruppo dove tutto nasceva e moriva in ambito live. Credo però che vorrai sapere che cos'è quest'altro lavoro musicale.
Bene, è una collaborazione molto stretta con Maurizio Poli, deus ex machina dei MEN OF LAKE, dove io Gottardi Roberto alle chitarre e Morghen Germano alla batteria abbiamo già inciso le parti assieme alle tastiere e basso suonati da Maurizio Poli.
L'album uscirà come MEN OF LAKE prodotto da Runaway Totem. E... buon ascolto a tutti, ciao!

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