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TILION (ALFIO COSTA) Jessica Attene
 

Per fare luce sulla vita artistica di Alfio Costa, tastierista dei Tilion e mente attiva di moltissimi altri progetti, ci vorrebbe una piccola guida. Sono talmente tante le sue collaborazioni e le sue produzioni che così su due piedi non riesco neanche ad elencarle tutte. Abbiamo di recente parlato su Arlequins di "A.M.I.G.D.A.L.A.", la terza prova discografica dei già citati Tilion, ma questa è solo la punta dell'Iceberg, come vi renderete conto leggendo questa intervista. Siamo partiti da questa esperienza cercando di fare luce sugli angoli più nascosti della carriera di Alfio, tastierista amante delle sonorità vintage e sinfoniche, musicista dall'ingegno vulcanico e persona cordiale e disponibile, può apparire forse un po' ai margini della scena Prog attuale per il suo carattere modesto e riservato ma che in effetti rappresenta nell'ambito del nostro genere un elemento di sicuro valore. Buona lettura.

Come prima domanda raccontaci qualcosa dei Tilion. Sono il tuo progetto principale nel marasma degli impegni che hai, si può dire così?

I Tilion si sono formati nel 1998, dopo lo scioglimento dei Prowlers con i quali avevo scritto e realizzato tre album e partecipato ad una serie di tributi discografici della nostra etichetta Mellow Records. I Tilion sono e restano la mia band... questo ci tengo a sottolinearlo! Purtroppo dopo la pubblicazione di A.M.I.G.D.A.L.A. abbiamo dovuto affrontare alcune situazioni poco piacevoli per alcuni di noi e attualmente siamo in stand by, ma contiamo di tornare attivi entro pochissimo.
Attualmente la band è composta da Paolo Cassago alla batteria, Bobo Aiolfi al basso, mio fratello Flavio alle chitarre ed io alle tastiere. Dopo l'importante esperienza live nel '99 come spalla ai Deep Purple e la successiva pubblicazione di "Suoni", il nostro primo album autoprodotto e distribuito da Musea, Matteo Filippini (Moonstone Project) e Alberto Gaspari hanno lasciato la band per divergenze artistiche. Alberto è stato sostituito da Paolo Cassago e Matteo dal cantante Andrea Ricci. Con loro abbiamo potuto ritornare su "binari tipicamente progressivi" ed abbandonare la vena metal che ci aveva contraddistinto inizialmente. Nel 2003 abbiamo pubblicato "Insolitariamente" con Mellow Records, un album scritto e realizzato in soli tre mesi, ma che ci ha dato la possibilità di riaffacciarci nel mondo progressivo internazionale. Abbiamo conosciuto Marco Bernard di Colossus e abbiamo scritto e realizzato per loro due suite per "The Spaghetti Epic" I e II.
Nel 2004 abbiamo anche iniziato a scrivere il materiale per il nuovo album, pubblicato poi nel 2008 da Musea. L'album si intitola A.M.I.G.D.A.L.A. e vanta una serie di ospiti prestigiosi ai canti, tra cui Lino Vairetti, Clive Jones e Sophya Baccini. In effetti Andrea Ricci lasciò la band proprio durante la lavorazione all'album e per noi fu una bella botta. Inizialmente l'album doveva essere strumentale, poi però ci venne l'idea degli ospiti cantanti. A.M.I.G.D.A.L.A. è molto diverso da quanto fatto in passato. Molto ricco di sfumature e particolari difficilmente "reperibili" al primo ascolto. La musica risulta più oscura e tagliente, con parecchie sfumature dark e abbiamo utilizzato tecnologie moderne mischiate a sonorità vintage. Il risultato non è male :-)

In che modo l'esperienza con i Prowlers ha influenzato la tua carriera successiva?

L'esperienza con Prowlers è stata e continua ad essere fondamentale per me e per la mia crescita artistica. Prowlers non era solo una band, era un gruppo di amici che hanno suonato insieme per ben 13 anni, condividendo lunghi ed intensi periodi di vita, con tutto quello che ne comporta. Ascoltando oggi i primi album dei Prowlers mi commuovo per l'ingenuità e la spensieratezza con cui affrontavamo la musica. Nessuno di noi ha mai pensato di essere un vero musicista in realtà.... ci piaceva giocare con la musica e con i suoni. Io ho cercato di conservare in me questo spirito di freschezza ed eterna giovinezza. Umiltà e voglia di vivere... queste erano gli ingredienti base dei Prowlers e dobbiamo ringraziare Mauro Moroni (dell'etichetta Mellow Records n.d.r.) che ha saputo credere in noi e cogliere l'essenza del nostro spirito artistico.

Negli ultimi tempi sei stato attivo in tantissimi progetti, vuoi farci un breve riassunto di quanto è successo ultimamente nella tua vita artistica?

Negli ultimi anni sono successe tantissime cose. Mi ci vorrebbe un libro per scriverle tutte. Inizierei col Colossus Project frutto di un'idea di Marco Bernard, così colpito dalla musica dei Tilion da affidarmi la composizione e realizzazione di un intero album. Un lavoro colossale frutto di varie collaborazioni con bravissimi musicisti e pubblicato alla fine del 2008 col titolo "The Empire and The Rebellion".
La seconda bellissima esperienza è stata DAAL, progetto nato dalla collaborazione con l'amico Davide Guidoni. Un album che sarà pubblicato a breve da Mellow Records e che ha in se il vero spirito progressivo. La ricerca, la sperimentazione, la voglia di spingersi oltre... uno splendido viaggio musicale all'interno delle nostre anime di sognatori cocciutamente sensibili. Ne sono infinitamente orgoglioso, perchè lo ritengo uno dei lavori più belli a cui io abbia mai partecipato.
Attualmente sono in studio con Laura Mombrini dei Prowlers e stiamo scrivendo i brani per l'album della reunion... Ci mancava il nostro stare insieme e il condividere qualcosa di speciale insieme. Gli anni sono passati, ma il cuore non è invecchiato.
Come ultima cosa, vorrei accennare a FUFLUNS, un ambizioso progetto che sta prendendo vita proprio in questi giorni, grazie all'incontro con Simone Cecchini cantante del Bacio dela Medusa. Grazie ad una cara amica che ci ha messi in contatto, abbiamo potuto verificare quanto abbiamo in comune artisticamente parlando.

Puoi anticiparci qualcosa circa il progetto FUFLUNS è tutto top-secret? Cosa ci dobbiamo aspettare?

Nessun segreto ci mancherebbe... Mi sono incontrato con Simone Cecchini la scorsa primavera, dopo che una cara amica comune ci aveva messi in contatto… Con Simone è nato subito un forte feeling e la voglia di fare qualcosa di ambizioso insieme. Lui aveva nel cassetto le bozze di un'opera progressiva scritta tempo fa e cercava qualcuno con cui condividere la cosa. E' venuto da me, nel mio studio all'inizio dell'estate e abbiamo registrato le prime idee. In seguito ho iniziato a lavorare alle composizioni per le parti strumentali dell'opera, attualmente ancora in fase di sviluppo. Ho contattato Adolfo Ramundo, batterista del Balletto di Bronzo e Guglielmo Mariotti bassista dei The Watch. Loro si sono detti subito disponibili e felici di far parte di un progetto del genere. In seguito Gugli ha proposto alla band Joe, Giorgio Gabriel chitarrista dei The Watch… insomma visti i musicisti, i presupposti per far bene ci sono... Inizieremo presto a lavorare insieme per un album che ruoterà attorno all’idea di Simone. L'ambizione nostra sarebbe quella poi di portarlo in giro con dei concerti molto particolari e scenografici... insomma è ancora tutto in fase embrionale, ma le idee non mancano.

A quanti progetti Colossus hai partecipato? Quale di questo preferisci e perchè?

Beh ci credi?... ho perso il conto! :-))) Allora con Tilion abbiamo partecipato a "The Spaghetti Epic I e II", poi personalmente a "Giallo! One suite for the Murderer" con due brevi interventi strumentali e collaborando con Dark Session, il side project di mio fratello Flavio. Un discorso a parte va fatto per il Colossus Project e l'album "The Empire and The Rebellion" che è un progetto ideato da Colossus, ma in realtà è un intero album realizzato da una band e vari ospiti. Inoltre sempre col Colossus Project ho partecipato a "Dante's Inferno", il maestoso lavoro dedicato al Divin Poeta, che vedrà presto anche la seconda parte del Purgatorio e la Terza dedicata al Paradiso.... Infine ho collaborato col progetto The Samurai of Prog suonando il Mellotron in un rifacimento di un brano dei Wigwam "Colossus" recentemente pubblicato col lavoro "Tuonen Tytar 2", tributo al prog Finlandese. Presto sarà anche pubblicato "Rökstenen" il tributo al progressive svedese degli anni settanta, che vedrà l'esordio di DAAL il progetto con Davide Guidoni di cui ti parlavo. Dirti quale preferisco è veramente difficile. Musicalmente sono molto legato a “Cheyenne” la suite del primo Spaghetti con i Tilion e a "The Empire and The Rebellion" del Colossus Project... se li ascolti bene ci sono un po' tutte le mie facce musicali ... almeno così credo...

Attualmente c'è una grande riscoperta delle tastiere analogiche e sul palco spuntano Mellotron originali. Pensi che sia importante usare tastiere vintage originali o credi che sia indifferente sostituirle con dei surrogati digitali?

Penso che sia importante la musica proposta e non gli strumenti con i quali viene eseguita. Certo se vuoi dare un determinato sound alla tua musica è naturale che gli strumenti reali siano ineguagliabili... anche dai fantastici Vst che ormai infestano ogni studio professionale o casalingo. Personalmente feci la scelta di utilizzare strumenti vintage ormai molti anni fa. Ho sempre considerato Hammond, Minimoog, Mellotron, Rhodes, e via dicendo, degli strumenti veri e propri e non degli emulatori di altri strumenti. Credo ancora che non esista oggi emulatore di Hammond in grado di darti la sonorità unica di questo strumento. Ci sono degli ottimi cloni, ma il vero organo Hammond è un'altra cosa! Stessa cosa dicasi per Minimoog e Mellotron, talmente imperfetti, da essere difficili da riprodurre fedelmente. Sai cosa ritrovo in questi strumenti ? Un umanità che per certi versi la musica moderna ha perso...

Riguardo il nuovo album dei Tilion, si percepisce uno stacco notevole rispetto al vostro precedente album. Quali aspetti secondo te avete migliorato?

Credo sia un buon passo avanti rispetto a quanto fatto in passato. Siamo sicuramente stati più coraggiosi e abbiamo osato di più, questo sicuramente. "Insolitariamente" fu scritto e realizzato in tre mesi e credo si senta, pur contenendo parecchie buone cose. "A.M.I.G.D.A.L.A." è un po' un bilancio musicale di quanto fatto da allora fino ad oggi, passando per le due lunghe suites realizzate per gli "Spaghetti Epic" di Colossus. La scelta di scrivere brani di media durata e di affilare le lame di chitarre, ritmiche e tastiere è il frutto della nostra voglia di risultare più immediati, pur rimanendo in ambiti progressivi. "A.M.I.G.D.A.L.A." è il frutto di cinque anni di bellissime esperienze artistiche e di sapienti lezioni musicali... la nostra forza credo sia proprio questa: avere sempre voglia di imparare.

Hai detto, se non sbaglio, che "A.M.I.G.D.A.L.A." ha qualcosa di autobiografico. Vuoi spiegarci di cosa parla?

No, Amigdala non ha nulla di autobiografico. E' nato semplicemente dalla mia graduale presa di coscienza relativamente a fatti e misfatti della nostra società. In realtà parla della paura... la mia paura verso un mondo che l'uomo continua a trattare come se fosse suo. In realtà non lo è.... il mondo è di tutti gli esseri viventi che lo vivono. Chi ci ha dato l'autorità di decidere il destino di ogni cosa? La presunzione e l'arroganza umana ha fatto sì che certi incubi divenissero realtà. Ecco! Amigdala parla proprio di questo..... Guerre, Inquinamento, politica, violenza, religione, pedofilia, ignoranza, superficialità, egoismo... potrei continuare per ore.... ma credo di avere dato l'idea. Amigdala è un urlo di disperazione..... un violento riflesso di quello che stiamo facendo.

Si parla di crisi del mercato discografico e di scarse occasioni per suonare dal vivo e farsi conoscere. Quale risposta ha avuto al momento il vostro album? Avresti una soluzione da proporre per migliorare la situazione?

Dal punto di vista discografico il nostro album sta avendo ottimi responsi soprattutto dall'estero. Sicuramente è un album di difficile collocazione e di non facile ascolto, quindi i risultati che sta ottenendo sono più che buoni. Per quanto riguarda l'aspetto live mi duole affermare ancora una volta che è un problema tutto italiano e legato all'aspetto culturale in cui vive il nostro paese attualmente. Con Prowlers negli anni ottanta e novanta suonavamo anche 3/4 volte al mese... in qualsiasi posto e in qualsiasi occasione. Potevi osare ancora e portare il tuo repertorio in un pub e finire la serata tra gli applausi e la gente che diceva cose tipo "... questa è musica particolare... strana ... musica da ascoltare..." Purtroppo con gli anni la situazione è peggiorata e attualmente il settore live è praticamente monopolizzato dalle cover e tribute-band. Pochissimi gruppi prog suonano più di 10 volte l'anno in Italia. Anche i vari prog festival sono di volta in volta gestiti e organizzati in maniera casereccia con risultati a mio avviso mediocri. Manca lo spirito di avventura, la voglia di crederci e di scoprire... di condividere nuove realtà, manca l'essenza del rock progressivo. I Tilion fanno ancora più fatica di altre band perchè la nostra musica non è legata direttamente a grandi del passato e non è collocabile nei canoni standard del prog. Così aspettiamo... ci facciamo sentire, molti all'estero ci hanno chiesto di andare a suonare, ma manca qualcuno che con serietà e professionalità affronti la cosa. Noi siamo una band che necessità di una scheda tecnica particolare e di spazi adeguati... purtroppo molti si spaventano e si ritirano..... Comunque continuiamo a crederci e a sperare che un domani qualcosa cambi anche dal punto di vista dei live. La soluzione credo stia nelle mani dei discografici e dei manager… che molte, troppe volte hanno paura di promuovere i loro artisti.

Una domanda rivolta a te come tastierista: se avessi la possibilità di intervenire con le tue tastiere su un album che ti piace, storico o no, quale disco ti piacerebbe modificare, perchè e cosa cambieresti?

Ah sicuramente cambierei quasi tutti i suoni di tastiera dei primi tre album dei Prowlers... ahahahahahaha! Purtroppo allora non potevo permettermi Hammond, Minimoog, Mellotron e supplivo con tastiere digitali e/o analogiche di minor prestigio. Se potessi tornare indietro nel tempo, mi piacerebbe anche suonare il mellotron nei primi due album dei Black Sabbath.... sogno War Pigs suonata con l’Hammond e Black Sabbath con sinistri tappetoni di Mellotron….. ahahahahah…… credo che sarebbe stimolante come cosa...... :-)

Quali sono i momenti Mellotronici che preferisci in assoluto (puoi scegliere fra dischi in cui hai collaborato e dischi di altri gruppi)?

E' una domanda molto difficile.... ci sono tanti, troppi album che mettono bene in evidenza il suono Mellotron. Se dovessi scegliere credo che punterei sui "In The Court", "In The Wake" e "Red" dei King Crimson... assolutamente magici i momenti di mellotron in quegli albums!.... anche in Ys del Balletto di Bronzo ci sono alcune idee molto originali... Oggi mi piace molto come viene utilizzato dagli Anekdoten e dagli Wobbler... i primi più innovativi a mio modo di vedere, i secondi sicuramente più classici. Tra i dischi che ho fatto credo che "A.M.I.G.D.A.L.A" dei Tilion abbia dei buoni momenti di mellotron... sicuramente poco convenzionali e discretamente originali.

Siamo arrivati alla fine, come ultima cosa cerca di convincere i nostri lettori a comprare "A.M.I.G.D.A.L.A."

Mi risulta difficile cercare di vendere me stesso e la mia musica... ritengo che la cosa migliore sia ascoltarla… non voglio sembrare presuntuoso, ma sono convinto che non lascerebbe nessuno indifferente.
Al di là di questo, credo che la particolarità più interessante di "A.M.I.G.D.A.L.A." sia l'estrema personalità della musica proposta nell’album dalla band. Abbiamo cercato di mettere molto di noi stessi e di quello che ascoltiamo abitualmente (non necessariamente prog) senza peraltro cadere nell'errore di scimmiottare o copiare… Durante le composizioni abbiamo lavorato ispirandoci anche alle magnifiche tavole create per il booklet da Davide Guidoni ed è stato davvero fantastico notare come le immagini alla fine siano la degna cornice della musica contenuta nell’album. Lo trovo molto personale e affascinante. I brani, pur legati da un filo conduttore sono alquanto diversi uno dall'altro... In questo album ci sono parecchie sfumature, piccoli particolari curati con estrema attenzione. Necessita sicuramente di più ascolti, ma alla lunga i brani risultano anche di facile assimilazione. "A.M.I.G.D.A.L.A." ha avuto una nomination nei Progawards del 2008 nella categoria "miglior album italiano". Ne siamo estremamente orgogliosi e non vediamo l'ora di poterlo suonare dal vivo... una speranza che non morirà mai!



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