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DI TOLLO, MAURIZIO Jessica Attene
 

Si chiama Maurizio Di Tollo ma potremmo anche chiamarlo il batterista del nuovo progressive rock made in Italy e non ci allontaneremmo troppo dalla realtà. Ha collaborato infatti a tantissimi progetti musicali imprimendovi la propria impronta ritmica, primo fra tutti La Maschera Di Cera che ha alle porte un nuovo ed enigmatico album, ma questa volta il nostro Maurizio è qui per presentarci soprattutto il suo primo album solista, un’opera che proviene dal profondo della sua anima, poetica ed ispirata, che parla di lui, certamente, ma che potrebbe essere anche la storia di molti di noi. Vi invito quindi a conoscere questo “Uomo Trasparente”, certa che non ve ne pentirete.


Dopo tanto aver suonato con tanti gruppi del panorama del Prog Italiano, partendo da Le Distillerie Di Malto e passando per La Maschera Di Cera fino ad arrivare a Moongarden, Höstsonaten ma anche Rohmer e chi più ne ha più ne metta, come mai alla fine hai sentito l'esigenza di dedicarti a un progetto tutto tuo?

In tutte le esperienze che hai citato, ho dato e ricevuto molto. Questo mi ha offerto l'opportunità di maturare professionalmente, non solo come batterista ma anche come musicista a tutto tondo. Tramite questo processo di crescita ho iniziato inaspettatamente a comporre, trovando nei miei compagni della Maschera di Cera uno sprone verso questa nuova avventura. Penso a "Petali di Fuoco" e al grande spazio offerto alle mie idee compositive. In quest'ultimo periodo, ho cominciato a scrivere senza considerare un eventuale "destinatario" e mi sono ritrovato con del materiale talmente personale da non riuscire ad accettare l'ipotesi di cederlo a qualcuno. Da questa considerazione alla possibilità di "scendere in campo" il passo è stato davvero breve.

E' la prima volta che metti in gioco te stesso in prima linea, scrivendo il tuo nome sulla copertina dell'album, hai avuto qualche timore sul giudizio del pubblico che già ti conosceva come membro di altre band? E che riscontro ha avuto alla fine l'album? Ne sei soddisfatto?

Sinceramente, nessun timore ma tanta curiosità. L'album è talmente onesto che non mi sono preoccupato di eventuali critiche al mio operato. Sapevo che il disco poteva essere apprezzato o meno ma la mia speranza era che venisse "compreso". E così è stato. E' stato accolto benissimo e, soprattutto, è stato individuato il percorso, il messaggio, la totale nudità intellettuale di chi lo ha realizzato. Il riscontro è stato davvero positivo e non posso che ritenerla una scommessa vinta.

E' la prima volta, se non sbaglio, che ti sentiamo nel ruolo di cantante solista. Come mai hai preferito lanciarti in questa avventura piuttosto che scegliere un cantante vero e proprio, visto che ne conosci tanti?

Non è stato facile prendere questa decisione. Ma non avrei potuto fare altrimenti. Questa storia, per sentirla davvero mia, dovevo narrarla io, prendendomi tutte le responsabilità del caso. D'altronde, le meravigliose voci con le quali ho avuto la fortuna di collaborare, hanno una tale personalità da far diventare questi brani qualcosa di loro proprietà. E proprio non riuscivo a separarmi da queste tracce.

Che lavoro di preparazione hai dovuto fare per la pubblicazione di questo album?

La composizione dell'album e la successiva pre produzione mi ha portato via alcuni mesi. Ho preferito occuparmi di tutte le parti dell'album personalmente, d'altronde avevo ben chiari gli ambienti sonori che volevo creare. Ho terminato tutto alla fine di agosto dello scorso anno. Poi, dopo un periodo di decantazione e una correzione di ciò che mi appariva poco convincente, sono entrato in studio.

Il titolo lo trovo molto bello e suggestivo: chi è questo uomo trasparente?

Sono io, sei tu, siamo tutti noi. Tutti abbiamo sofferto lo status di "trasparenti" agli occhi di qualcuno (o qualcosa) d'importante nella nostra vita o, come il protagonista del disco, di una società resa irriconoscibile rispetto a quelle che erano le nostre aspettative. Ma la malinconia dolorosa della trasparenza dev'essere spazzata via dalla consapevolezza di non essere cambiati rispetto a ciò in cui credevamo, dalla forza di uno specchio che riflette un immagine della quale non ci vergogniamo. Quindi il mio è un messaggio di speranza e di resistenza. Se ti senti a disagio in una società che non riconosci, potrebbe non essere colpa tua. Se sei consapevole che non avresti potuto fare scelte diverse da quelle che hai fatto, amare in maniera diversa, se sei riuscito a non venderti l'anima, sei un vincitore. Che questa società considera alla stregua di un topo. Ma quando fai i conti con te stesso, questo non importa, sei tu ad aver vinto.

La cosa che forse più mi ha colpito del tuo album è lo splendido connubio fra la poesia, con i testi molto belli da te realizzati e alcuni versi di Ksenja Laginja, e la musica che è essa stessa poesia. Mi sembra che tu abbia dato all'album davvero qualcosa di tuo, di profondo. Quali sono le esperienze personali e musicali che ti hanno maggiormente influenzato in tal senso e che hai voluto imprimere in questa opera?

Condivido con il protagonista della mia storia i medesimi dubbi, l'iniziale stato di prostrazione, il suo viaggio nella memoria è anche il mio. La sensazione di non aver tradito sé stesso è coerente con ciò che penso di me. A questo proposito, i versi scritti e recitati da ksenja Laginja mi fanno tremare per quanto abbiano centrato il punto. Per quanto riguarda le scelte musicali, ho volutamente inserito tutto ciò che sentivo fosse giusto, senza preoccuparmi troppo di dare una linea stilistica ben marcata. Ci sono tutte le mie influenze e il Prog in questo album è piuttosto un ingrediente e non la portata principale. Volevo fare un disco libero, alla vecchia maniera, senza pormi il quesito su un eventuale target di riferimento. Volevo fare un disco di quelli che li metti su e li ascolti dall'inizio alla fine, che ti prendono per mano e ti portano altrove. Un disco che, senza propositi di vacui intellettualismi, possa farti un pochino riflettere. E, Dio lo voglia, farti stare bene.

Che apporto hanno dato i musicisti ospiti: hanno seguito delle tue precise indicazioni o hanno portato qualcosa di loro? Come è stato lavorare assieme a loro da una prospettiva se vogliamo ribaltata?

Quando lavoro su un disco, preferisco che il "committente" mi dia le maggiori nozioni possibili sulla mia parte, in modo da soddisfare le sue aspettative e personalizzare attraverso il mio stile ciò che mi viene chiesto. Trovandomi "dall'altra parte" ho pensato di agevolare i miei splendidi compagni di viaggio lavorando alla stessa maniera. Per essere precisi, I temi degli assoli di chitarra e di Moog, suonati rispettivamente da Laura Marsano e Agostino Macor, sono stati riprodotti fedelmente, nota per nota, da ciò che avevo ideato in fase di pre produzione. Ma Laura e Agostino ci hanno messo la loro anima e quei temi hanno preso il volo. Solo dopo quest'esperienza, ho capito a fondo quanto sia fondamentale l'apporto del musicista "giusto". Ora che lo so, quando lavorerò in studio, mi farò pagare di più! :)

Stai già pensando di ripetere questa esperienza solista?

Si, senza alcun dubbio. Ho scoperto che esprimermi in totale libertà artistica è divenuto fondamentale per me. Integrarlo con il mio abituale ruolo di batterista, mi fa sentire un musicista completo e appagato.

Nel frattempo, tanto per non smentire la tua vita di musicista super impegnato, è uscito un nuovo album a nome "Arena - Di Tollo - Marras" puoi dirci qualcosa di questo progetto?

Vinicius De Moraes diceva che "la vita è l'arte dell'incontro". Una frase straordinariamente vera. Il trio in questione è figlio di questa legge di vita. Adriano Arena, Christian Marras (Direttore artistico nonché bassista ne "L'Uomo Trasparente”) e io ci conosciamo da anni e ci stimiamo da sempre. Ritrovarsi a suonare insieme, godere appieno di un interplay rilassato e costruttivo, è una gioia immensa. Suoniamo con lo stesso piacere di una cena tra amici. Chi ci ha visto dal vivo può confermarlo. Il disco è la cristallizzazione della nostra empatia artistica e umana. Sono grato ad Adriano e Christian per il privilegio di collaborare con loro.

Fra i prossimi progetti che ti riguardano so che c'è in fase di preparazione un nuovo album de La Maschera Di Cera, è possibile avere da te qualche anticipazione?

Non posso dire molto a riguardo e quando uscirà capirete perché. Posso solo anticiparvi che abbiamo voluto creare qualcosa di speciale che rappresentasse a pieno la nostra passione e lo sconfinato amore nei confronti di un’epoca musicale che, pur non avendola vissuta per motivi anagrafici, ci ha cambiato la vita. E' un omaggio. E' il nostro umile modo di dire "grazie".

Sicuramente ne avrai viste tante in così tante esperienze: quale è stata per te la gioia più grande e quale la più grossa delusione che hai ricevuto in ambito musicale?

Sono orgoglioso di ogni album realizzato, non ripudio nulla di tutto quello che ho fatto in questi anni. Ogni disco nel quale ho suonato è stato un attimo di felicità. Dal punto di vista musicale non è arrivata nessuna vera delusione, o meglio, nulla che mi abbia toccato più di tanto. Mi spiace che la musica italiana, il baraccone di quelli che valgono, continui ad ignorare il lavoro del movimento Prog nazionale ma mi rendo conto che stiamo parlando di una musica la quale, e spero di non passare per presuntuoso o saccente, richiede una certa attitudine "alta" che in un periodo di imbarbarimento culturale è difficile da riscontrare persino nei tanto celebrati "addetti ai lavori". Quindi non ne faccio un dramma. Le vere delusioni sono quelle che coinvolgono la sfera personale, quando vieni accoltellato nell'anima da presunti e dichiarati "amici". Ma questo succede a tutti, a prescindere dal proprio mestiere.

Quale è la collaborazione o il musicista al quale ti senti più legato e perchè?

Non è un caso che l'intera Maschera di Cera sia presente nel mio album. Non sono solo "colleghi mascherati" ma anche gli amici di comitiva, le persone con le quali sono maggiormente in contatto nella vita di tutti i giorni. La loro presenza nell'album è contemporaneamente un loro omaggio a me, vecchio filibustiere mascherato, e un mio omaggio a loro che da dieci anni rappresentano una sorta di famiglia.

Cosa distingue Di Tollo batterista dagli altri batteristi in ambito progressivo?

Bella domanda! Dovresti farla a coloro con i quali ho suonato finora. Christian Marras mi disse che, secondo lui, io sono il batterista meno batterista che c'è. Intendeva dire che, piuttosto di cercare di mettermi in evidenza, tendo a preoccuparmi maggiormente dell'economia del brano che sto suonando. E' vero, in questo senso sono un batterista atipico, perlomeno nel mondo del Prog. Infatti il mio mito non è Bill Bruford o Neil Peart, due macchine da ritmo che adoro. E' John Bonham. Qualcosa significherà.

Se dovessi rimproverare qualcosa al nostro mondo del Progressive Rock, cosa sarebbe?

Sono anni che cerco, tra le nuove uscite discografiche, un album che mi emozioni fino alle lacrime. E non lo trovo. M'imbatto in dischi tecnicamente ineccepibili, in composizioni articolate e ben scritte, suonate benissimo. Ma manca la magia. Vorrei che le nuove leve non dimenticassero che ciò che stanno suonando non è solo un veicolo per dimostrare la propria bravura tecnica. I King Crimson sono inarrivabili da quel punto di vista, ma sono anche gli autori di "Epitaph". Da un argomento all'altro: i progsters italiani che non perdono un concerto delle vecchie e luminose glorie italiane e disertano quelli delle band della "seconda ondata". Sono gli stessi che accusano Steve Hackett di aver realizzato "Revisited II" solo per i soldi. Già... magari sarebbe il caso di farsi qualche domanda... :)

Cosa dobbiamo infine aspettarci da Mau Di Tollo nel prossimo futuro: ci sono altre sorprese in pentola?

Il 16 dicembre, al Teatro Verdi di Genova, ci sarà la trasposizione teatrale di "The Rime Of the Ancient Mariner" degli Höstsonaten, un evento dal quale verrà tratto un DVD. Poi ci sarà il lancio del nuovo album della Maschera Di Cera con relativo tour. Nel frattempo, da gennaio, inizierò a pensare al mio prossimo disco solista. Ma senza fretta.


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