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MASTERMIND Giovanni Baldi
 

I MASTERMIND rappresentano senza ombra di dubbio un caso anomalo nel vasto panorama musicale: dieci anni di ininterrotta attività sono infatti molti, così come i quattro lavori che fino ad ora ci hanno proposto. Quello che incuriosiva noi di Arlequins era di capire come il gruppo fosse riuscito a raggiungere tali ragguardevoli traguardi senza stancarsi ne stancare.
Rappresenta infetti un elemento oggettivo inconfutabile l'originalità con la quale questa band statunitense è riuscita a comunicare con il pubblico in tutti questi anni, cambiando, evolvendo, senza però rinnegare se stessa.


Potreste fornirci qualche informazione sulla storia dei MASTERMIND, da quelli che furono gli inizi fino ai giorni nostri....

RICH: MASTERMIND è fondamentalmente la continuazione della musica che io e Bill abbiamo sviluppato e suonato assieme fin da quanto eravamo ragazzi. A quel tempo, ovvero durante i primi anni '70, il progressive rock e la fusion erano le forme musicali più diffuse e il pubblico era veramente ricettivo nei confronti di esse. Nel corso degli anni abbiamo cambiato diverse line up, ma quasi sempre abbiamo mantenuto la classica struttura del power-trio. La band ha inoltre assunto anche varie denominazioni: prima TANK poi VOYAGER ONE infine MASTERMIND e tale nome lo abbiamo mantenuto per gli ultimi dieci anni.
BILL: Si, il 1997 è il decimo anniversario della nascita dei MASTERMIND ed è anche il nostro primo anno di concerti internazionali. E' stato indubbiamente difficile arrivare a quello che siamo oggi, ma stiamo continuando lo stesso a crescere e a raggiungere sempre più fans nel mondo. Le cose oggi ci stanno andando bene come non mai.

Qual è l'origine del nome MASTERMIND?

RICH: Mentre Bill stava discutendo con Rich Harter, cantante dei Harter Attack, circa il nostro progetto di registrare una cassetta e Harter gli chiese chi era il mastermind (letteralmente traducibile come la mente guida) che stava dietro il progetto ed il nome nacque....

Perché avete deciso di intitolare ciascun CD MASTERMIND I, II, III....? Sono dei diversi capitoli per il libro della vostra esperienza musicale?

RICH: Chiamammo il nostro primo lavoro Volume One perché ritenevamo avrebbe garantito da parte nostra un ulteriore secondo sforzo, così come fu. Il terzo Tragic Symphony o una sinfonia in tre movimenti le cui tre parti rappresentavano un po' i tre lavori fino a quel momento usciti in una sorta di trittico musicale: per tutte queste ragioni abbiamo deciso che doveva essere il terzo capitolo. Quando il quarto Until eternity fu pianificato, discutemmo a lungo circa l'eliminazione della numerazione, ma con la crescente diffusione sul mercato dei nostri lavori, pensammo che mantenere il numero del volume avrebbe fatto capire a molti fans che c'erano altri nostri dischi da scoprire.

Quale sarà il vostro capitolo finale?

RICH: Quale il capitolo finale? E' molto molto difficile risponderti, visto che non ci sono previsioni di porre fine al nostro progetto. Al momento guardiamo al futuro con molta fiducia e speranza...

Avete prodotto il vostro primo CD nel 1990, e il secondo durante il 1991. Dopo quattro anni avete nuovamente pubblicato un altro paio di CD. Come mai questo lungo lasso di tempo ha separato le vostre due prime produzioni?

RICH: Per produrre un CD richiede molto più tempo la ricerca dei soldi necessari che non la composizione materiale delle musiche. Noi abbiamo registrato sempre con costanza la nostra musica ma abbiamo dovuto adattarci ai tempi di realizzazioni degli altri (i produttori). Inoltre le nostre opere, diffuse in Giappone, Europa e Nord America, non sono sempre uscite contemporaneamente. Per me è come se i CD fossero usciti ad un ritmo di ogni due anni. Stiamo comunque già pianificando le nostre prossime mosse.
BILL: Volume One fu inizialmente realizzato in cassetta nel 1987, e Volume Two: Brainstorm fu quasi completato nel 1989, così la loro composizione è stata eseguita in un tempo abbastanza regolare. Il problema è sorto per la loro pubblicazione su CD che ha richiesto tempi molto maggiori. Quando abbiamo cominciato a comporre dieci anni or sono la scena progressiva non era cosi consolidata come lo è oggi; mi piace pensare che forse abbiamo contribuito alla sua crescita restando fedeli ai nostri obiettivi. Inoltre, Volume Two: Brainstorm pubblicato in Cd nel Gennaio 1992, non è poi così lontano dalla terza produzione che è stata realizzata in Giappone nel Novembre 1994.

Perché suonate questa strana musica chiamata progressive?

RICH: non è così strana.... Soltanto perché questo genere musicale non è un fenomeno commerciale non è detto che debba essere considerato strano. Quando ho cominciato a suonare, veniva dato rilievo alla produttività mentre l'improvvisazione non era certo diffusa. Piuttosto che ascoltare e produrre musica omologata agli standard commerciali preferisco sedermi in poltrona e non fare altro.... Se non c'è divertimento in quello che fai, perché farlo?
BILL: la gente ci definisce progressive e non lo discuto, ma non ho mai pensato adesso scrivo un pezzo progressive. Quello che voglio fare è soltanto musica che piaccia e sia valida. Non ho mai pensato se un pezzo fosse o non fosse abbastanza progressive. Credo invece che troppe band cerchino di essere progressive a tutti i costi, con l'ovvio risultato di risultare tutte uguali.

vi sentite quindi un gruppo progressive...?

RICH: sì lo siamo perché ci spingiamo in avanti proponendo la musica che vogliamo suonare, mantenendo sempre tutto sotto controllo. Nessuno ci ha chiesto mai di adattarci ad un certo stile o di scrivere un pezzo pop.
BILL: Non credo che possiamo essere considerati una classica prog band ma sento che proponiamo qualcosa di realmente progressive. Per giungere a quello che produciamo partiamo stilisticamente da molto lontano, progredendo in nuove dimensioni musicali.

Come descrivereste la vostra musica a qualcuno che non ha mai ascoltato nessuno dei vostri CD?

RICH: Beh.... i MASTERMIND sono un power trio degli anni novanta ispirato da stili musicali classici, da elementi di jazz fusion e rock blues. In sostanza una sorta di coacervo fra i Cream, Wagner, EL&P, Strawinski, Aaron Copeland e la Mahavishnu Orchestra.

La vostra line-up è rimasta immutata dalla vostra prima produzione ad oggi. Qual è il segreto della vostra longevità?

RICH: La nostra formazione in studio è sempre rimasta la stessa: Bill ed io facciamo tutto! E' questo che da forma al processo per il quale otteniamo la musica che voi ascoltate. Per quanto riguarda invece le esibizioni live abbiamo avuto tre diversi bassisti (Phil Antolino è stato il primo bassista del nostro gruppo e quello che ha suonato maggiormente con noi). I MASTERMIND sono sopravvissuti per tutto questo tempo proprio perché tutto quello che facciamo è il frutto della perfetta intesa fra me e Bill.
BILL: se siamo riusciti a mantenere una costante direzione in quello che abbiamo fatto è stato perché nessun altro musicista ha diluito gli ingredienti originali. Aggiungendo un bassista a tempo pieno nella nostra formazione saremmo stati obbligati a considerare le sue idee anche se non eravamo interessati a farlo. So esattamente quale tipo di musica voglio comporre e suonare, così come Rich, e nessun altro è in linea con quanto vogliamo fare. Un giorno potremo trovare un musicista adatto alle nostre idee, ma per ora non è ancora successo.

Suonare con tuo fratello ha reso quindi le cose più facili...

RICH: Suonare con mio fratello per tutti questi anni ha reso i MASTERMIND quello che sono oggi. Ci stimoliamo a vicenda in modo da spingerci sempre ai limiti per raggiungere le nostre mete. Credo che il legame che abbiamo costruito e gli obiettivi comuni hanno reso la nostra musica molto più facile da eseguire e realizzare per tutti questi anni. Tutte le volte che suoniamo con qualche nuovo elemento è necessario un bel po' di tempo per capire come dobbiamo muoverci musicalmente. Tra me e mio fratello è invece sempre possibile capire le idee dell'altro e quale direzione la musica debba prendere.
BILL: sono completamente d'accordo con quanto è stato detto da Rich. Qualche volta è difficile lavorare proprio a causa del legame familiare. Ammetterò infatti di essere troppo esigente nei confronti di Rich ma i vantaggi che otteniamo sono nettamente superiori agli svantaggi. Generalmente riusciamo ad essere più in sincronia che con la maggior parte degli altri musicisti.

Senti Bill... qual è il peggiore difetto di Rich?

RICH: Credo che questa domanda non sia politically correct....!
BILL: Mi fa sempre pagare la birra!

E per te Rich qual è il peggior difetto di Bill?

RICH: Mi appello al Quinto Emendamento...!
BILL: Codardo!

Tornando all'aspetto musicale.... Ho notato una grande differenza fra i primi due CD e i secondi due. Volume One e Volume Two: Brainstorm sono maggiormente basati sul virtuosismo e sulla tecnica esecutiva. Dall'altro lato Tragic Symphony e Until Eternity privilegiano e riscoprono il buon gusto per la melodia. Qual è la ragione di tali diversità?

RICH: Cerchiamo di non ripeterci in ciascuna opera eogni lavoro è stato concepito come un nuovo progetto, una nuova sfida per fare qualcosa che non avevamo mai fatto prima. Tutti i nostri CD riflettono esperienze di vita reali e le sensazioni che provavamo al momento del loro concepimento. E' la musica che deve comunicare gli strumenti ed i metodi utilizzati per realizzarla possono solo aiutare a far percepire il messaggio.
BILL: come compositore devo dire che sono diventato più anziano. Il giovane impulsivo è maturato in un adulto con maggiore saggezza, più riflessivo, che non ha bisogno di battersi selvaggiamente in ogni momento per ogni causa. Questo non vuol dire che la nostra tecnica o il nostro impegno siano diminuiti, ma non sento più la necessità di mostrare in ogni momento il virtuosismo. Abbiamo già dimostrato di saperlo fare, adesso utilizziamo la nostra abilità per esprimere un maggior feeling nelle nostre musiche. Naturalmente durante le nostre esibizioni live puoi ancora assistere ad un impressionante dimostrazione di tecnica, ma ciò è parte di ciò che facciamo e di ciò che siamo.

per voi la musica rappresenta un lavoro, un hobby, una passione....?

RICH: Passione!? La musica per noi è ancora qualcosa di più!
BILL: Sì è una passione... o una malattia incurabile! Per me comunque essere anche il business manager è diventato anche un lavoro. Infatti l'aspetto economico della nostra attività ha richiesto recentemente molto più tempo di quello musicale, ma era necessario. Cerco comunque sempre di limitare e di evitare gli aspetti contabili e commerciali per poter essere più libero e creativo; non ho infatti mai considerato la mia attività musicale come un lavoro.

la vostra musica è caratterizzata da un evidente feeling tecnologico, che è poi un po' il vostro marchio di fabbrica. Quale importanza assume per voi la tecnologia musicale a disposizione.... ? Cambiate spesso la vostra strumentazione?

RICH: sebbene la nostra musica derivi da una grande quantità di tecnologia, credo che vi rendiate conto che non utilizziamo ogni nuovo suono che viene inventato solo perché è possibile farlo. Preferisco elaborare un sound personale carico di feeling che rimanga costante attraverso tutte le nostre produzioni. Impieghiamo molte più energie nel migliorare la qualità del processo di registrazione che non nell'aumentare la quantità di sintetizzatori a disposizione cosicché l'energia della performance possa essere percepita meglio. La sostanza di quello che dici è molto più importante della quantità di voci a disposizione...
BILL: E' vero, in Giappone fui intervistato da un'importante rivista di chitarre e mi fu detto da loro che la mia strumentazione era primitiva! Mi chiesero se non desiderassi qualcosa di più nuovo.... La mia risposta fu negativa. Mi piace conoscere ciò che di nuovo viene prodotto e restare aggiornato sull'aspetto tecnologico, ma non corro a comprare l'ultima uscita solo perché è una novità. Molte di queste novità divengono obsolete molto velocemente e caratterizzano il tuo sound per sempre come appartenente ad una certa era. Personalmente sono molto più interessato ad usare la tecnologia per ottenere quello che cerco di proporre e non il contrario. Se esce qualcosa di realmente nuovo che può facilitare il mio lavoro stai certo che lo prendo seriamente in considerazione, ma la novità tecnologica fine a se stessa ha scarso valore in campo musicale. Per quanto riguarda l'aspetto di studio siamo invece molto aggiornato in computer technology, digitai editing, midi, registrazione su hard disc e così via... Usiamo il computer anche per l'e-mail e una varietà di altri scopi, ma per fare musica utilizziamo ancora molto legno....

Da dove traete l'ispirazione per le vostre liriche ed esiste un argomento specifico che preferite trattare?

BILL: l'ispirazione per le liriche proviene da tutto e da tutti, ma la maggior parte delle volte la trovi in te stesso. Essa proviene anche dalla vita di tutti i giorni, o può essere il riflesso di qualcosa a cui sono esposto durante un sogno o una esperienza artistica. Non ho degli argomenti che preferisco in modo particolare e che potrei specificatamente menzionarti. Quello che posso dirti invece è che ho sempre subito il fascino delle vicende umane e di quello che ci succede intorno e che non scrivo cose basate su fantascienza o sulla fantasy tolkieniana.

Quali sono per voi le ragioni per le quali la scena progressiva degli anni '70 si esaurì nel giro di soli quattro-cinque anni?

RICH: Il controllo corporativo dell'industria discografica e lo spostamento della stessa verso posizioni più conservative sembrò portare il progressive fuori dalle luci della ribalta. Un'altra ragione è stata una certa mancanza di progressiveness in molte band che all'epoca avevano l'opportunità di sviluppare ulteriormente lo stile musicale. BILL: Anche band del calibro di YES e EL&P divennero un po' troppo autocelebrative e superate. Le molte arie che si davano avevano l'effetto di allontanare molta gente; i grandi gruppi diventando musicalmente sempre più vuoti, legati alla loro teatralità e sempre meno attenti alla musica. In parole povere si autodistrussero.

...A proposito dei grandi gruppi del passato cosa ne pensate dei CD tributo a loro dedicati che oggi vengono pubblicati con una frequenza sempre più elevata?

RICH: penso che sia una comoda e veloce strada per le etichette discografiche di vendere CD. Personalmente non ne ho comprato ancora uno. Non posso certo criticare le band che vi partecipano ma credo che il risultato sia troppo arido e non rappresenti un vero e proprio tributo all'artista.
BILL: io credo che sfruttino le idee di qualcun altro. Ascoltate le opere originali dell'artista se volte onorarlo di un tributo. Tutto quello che fai con i Cd tributo è tirare fuori dei soldi per comprarlo. Il peggiore effetto di questi lavori è quello di vanificare gli sforzi fatti da altri artisti e da altre etichette. Abbiamo preso in considerazione di includere nel nostro repertorio qualche canzone di un paio di artisti, ma non volevamo illuderci pensando che fosse qualcosa di così grande di un tributo. Semplicemente erano dei brani che amavamo e che volevamo riarrangiare e farli nostri. Attualmente credo che questi dischi rappresentino un insulto alle band che pretendono di omaggiare, mentre un vero tributo sarebbe quello di creare qualcosa di nuovo e meraviglioso dall'ispirazione di quell'artista... e non il copiarlo per pochi dollari.

Quale è l'artista o il gruppo famoso, anche scomparso, con il quale vorreste suonare come supporter dal vivo?

RICH: a me piacerebbe suonare ad un festival prog per poter dividere lo spettacolo con altre prog bands. Aprire il tour di John Wetton sarebbe fantastico, lo abbiamo già fatto per Satriani... Ma la scaletta della mia fantasia sarebbe MASTERMIND con i Cream, Hendrix o EL&P... Ok, aggiungici anche la Mahavishnu Orchestra...
BILL: A me piacerebbe aprire un concerto per Beethoven. oggi vorrebbe dire qualcosa... Un'altro concerto che mi piacerebbe aprire sarebbe quello di E.L.&P. in un tour per l'Europa. Credo che avremmo l'occasione di farci molti nuovi fans.

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Avete un contratto per altri CD con la Cyclops?

BILL: Siamo appena tornati dal nostro primo tour in Giappone, e speriamo di tornarci fra un anno. Sono anche allo studio alcune date per la nostra prima apparizione in Europa in giugno e speriamo di poter suonare in quanti più posti è possibile. Con la Cyclops ci siamo trovati molto bene e dovremmo continuare a lavorare con loro anche per il futuro, ma al momento non c'è niente di definito. Vi sono molte possibilità aperte... Sto scrivendo nuova musica, così il nuovo album per i MASTERMIND dovrebbe uscire entro il prossimo anno.
RICH: più registrazioni e più esibizioni dal vivo... C'è ancora molto mondo da scoprire e da vedere là fuori. Noi guardiamo sempre avanti, e speriamo un giorno di incontrarti sulla nostra strada (se mi invitate in America ci vediamo domani...! NdR) Un album dal vivo è un'altra delle concrete possibilità che abbiamo.

Per finire... è veramente un'impresa difficile trovare delle domande interessanti da proporre nelle interviste. Avete voi qualche domanda che nessuno ha mai osato chiedervi..?

BILL: Qualcosa che nessuno ha mai osato chiederci? Hmm.... sì, qualcosa del tipo: voi ragazzi ovviamente non siete più dei bambini, perché vi comportate ancora come tali? Non è tempo di mettere la testa a posto e di crescere? A questa domanda risponderei: MAI!!! Tutto quello che facciamo è solo per il puro piacere di farlo e sono sicuro che fra trenta anni potrai ancora trovarci da qualche parte a suonare.... Che dire ancora? Per concludere vorrei ringraziare tutti i fans italiani del progressive! Abbiamo avuto sempre una nutrita e fedele schiera di fans in Italia e speriamo di poter effettuare qualche concerto lì da voi entro la fine dell'anno.

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