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PHLOX Francesco Inglima
 

La scena prog Estone è una delle più interessanti e vivaci e i Phlox ne sono attualmente il gruppo di punta. Abbiamo parlato di questo e anche di altro con Pearu Helenurm,tastierista e leader del gruppo, col quale ci siamo intrattenuti piacevolmente.

Ciao Pearu, congratulazioni per il tuo ultimo album ”Vali”, penso sia il migliore della vostra discografia, è un perfetto mix tra l'aggressivo avant jazz di “Rebimine + Voltimine” e l'atmosfera morbida e raffinata di “Talu”. Pensi che la band abbia trovato il suo equilibrio o continuerà a sorprenderci cambiando sempre direzione in ogni nuovo album?

Grazie! Non abbiamo idea di cosa succederà. Ci potrebbe essere un album con diversi cantanti. Oppure no? Attualmente abbiamo già un guest vocalist sul palco, il dottor Roomet Jakapi dei Kreatiivmootor, un insegnante di filosofia che a volte, alla fine del concerto, dà un paio di lezioni senza senso e senza parole di senso compiuto, con noi che facciamo un sacco di rumore intorno a lui. Si possono trovare esempi di questo caos su internet. Abbiamo anche parlato con diversi altri cantanti dal diverso background, dal jazz al folk al metal. Se davvero troviamo materiale sufficiente per un intero album con la voce, e se sarà con testi o no, se sarà composto o per lo più improvvisato, solo il tempo ce lo dirà.

Perché in “Vali” hai scelto due pezzi da “Rebimine + Voltimine” e nessuno da “Talu”?

Ai concerti di solito tendiamo ad aggiungere qualcosa degli album precedenti. E’ capitato che avevamo quei due pezzi nella nostra scaletta in quel periodo, e negli ultimi cinque anni erano stati modificati, per esempio, ad un certo punto abbiamo aggiunto un po' di stupido doom metal alla fine di "Kurehirm". Non abbiamo mai pubblicato album in enormi quantità o in ogni caso inondato il mercato, non c'era davvero alcun motivo per lasciarli fuori. Ma perché nulla da “Talu”? Pura coincidenza. Noi non abbiamo davvero alcun piano segreto.

La scelta di un concerto dal vivo per una radio ha per me un gusto retrò e vintage. Come mai questa scelta?

"Areaal live" era essenzialmente una serie di concerti con una gamma piuttosto ampia di artisti, dal jazz al folk al metal, ecc. I concerti sono stati eseguiti presso lo studio della Classical Radio e trasmessi in diretta. Ci è stato chiesto di far parte di questo progetto e quando poi abbiamo ricevuto le registrazioni di materiale, per lo più inedito, di sicuro abbiamo iniziato a sentire la puzza di un album. Abbiamo solo dovuto mixarlo di nuovo, ma la "parte difficile" era già stata fatta. In 55 minuti, per essere precisi.

Penso che la dimensione live sia perfetta per la vostra musica e le due canzoni di “Rebimine + Voltimine” le trovo molto meglio dal vivo che in studio. Pensi che il contesto live sia la "casa naturale" per la vostra musica?

Il contesto live è probabilmente la sede naturale per qualsiasi tipo di musica che viene eseguita con strumenti acustici. Siamo anche molto soddisfatti del risultato.

L'Estonia è un piccolo paese ma ha sempre avuto una buona tradizione nel rock progressivo, jazz e d'avanguardia. Perché?

Secondo il sassofonista Kalle Klein, gli estoni hanno un atteggiamento abbastanza progressivo e di avanguardia verso qualsiasi cosa, sia essa musica, bere o il sesso. Di solito non mi piace fare generalizzazioni, ma questo potrebbe avere un senso.

Ci puoi spiegare che cosa sia esattamente la MKDK? Solo una casa discografica o qualcosa di più?

MKDK è registrata come una organizzazione non profit, l'acronimo ufficialmente significa "L'Unione dei Musicisti e Artisti". In realtà si tratta di un gruppo di creativi: artisti, musicisti, scrittori, registi, ecc. che si conoscono l'un l'altro da un’eternità e sporadicamente hanno utilizzato questa etichetta da metà degli anni '90. Tuttavia il significato originario, evocato nei recessi oscuri della Accademia di Belle Arti, è "I ragazzi più idioti del mondo". Eravamo abituati a essere più attivi una decina di anni fa o più, organizzando festival annuali di musica gratis tra le rovine di antiche fortezze e tant’altro, ma anche adesso non siamo del tutto in letargo.

Ci sono stati un sacco di scambi di musicisti tra band della MKDK (voi, Beggar’s Farm, Lippajad, ecc.). Qual è il vostro rapporto con gli altri gruppi e con la casa discografica?

Ci incontriamo ancora spesso fuori dal palco, in sessioni in studio di free jazz o di rumore solo tra noi o con altri musicisti provenienti da altrove; in strane produzioni di massa con cori, orchestre caotiche, cowboy e cactus, e così via. E, naturalmente, Heikki Tikasdei Beggar’s Farm, re dello studio "quasi-analogico" della MKDK, ha lavorato con noi come tecnico del suono in studio dal 2004... che significa ormai da quattro album.

Puoi spiegare meglio cosa intendi con la produzione di massa, cowboy e cactus?

C'è un festival annuale, Maikellukese Päevad, al Kanuti Gild, un teatro contemporaneo di danza. Lo studio della MKDK si trova nel seminterrato di questo edificio e alcuni anni fa è stato chiesto anche a noi di preparare "qualcosa" per il festival, qualsiasi cosa avessimo potuto trovare.
Quindi, abbiamo riempito il palco con una cinquantina di persone. L'idea era di mettere insieme i membri di cinque o più gruppi, un coro, direttore d'orchestra e una "big band" di suonatori di corno, il 10% dei quali in realtà per suonare il loro strumento, il resto era lì per fare rumore e creare il caos. C'è un'orchestra professionistica chiamata Estonian Dream Big Band che fornisce un background per cantanti jazz, ecc. così abbiamo chiamato la nostra assurdità cacofonica Estonian Bad Dream Big Band.
Sorprendentemente il teatro Kanuti ci ha chiesto una produzione simile ogni anno. Dal momento che non vogliamo ripeterci, abbiamo cercato di trovare qualcosa di nuovo ogni volta. Abbiamo utilizzato scrittori, poeti, nel 2010 abbiamo avuto un’improvvisazione libera con il tecnico delle luci in qualità di direttore d'orchestra, un anno dopo abbiamo fatto un musical di cowboy: cactus umani, un ragazzo-visone, cappelli Stetson, marionette, ballerine di cabaret, il presidente Lincoln e anche una trama vagamente coerente.

Al giorno d'oggi è impossibile trovare per noi i primi due album ("Fusion" e "Piima"). Ce li potete descrivere? Saranno mai ristampati?

"Fusion" è stato il primo tentativo di registrare "qualcosa" con una band che suonava insieme da un anno e mezzo. Tutto considerato in realtà è sorprendentemente coerente e così via, ma forse solo un po'... acerbo? Anche "Piima" è stato registrato in fretta, in un solo giorno, per quanto posso ricordare. Abbiamo solo voluto avere un po' del materiale corrente sotto forma di CD, per noi stessi e, eventualmente, per chi poteva essere interessato. Il minimo sforzo. Col senno di poi, avremmo sicuramente potuto fare meglio. E' vero, la gente continua a chiederci di questi album, così noi in un prossimo futuro potremmo probabilmente recuperare un paio di brani e uploadarli, almeno per dare un assaggio di quello che suonavamo in quei tempi. Tuttavia, per quanto riguarda la ristampa in album fisici? No, semplicemente non avrebbe senso in questo momento. Preferiamo invece registrare e pubblicare roba nuova. Inoltre "Piima", in un certo senso, ci ha portato nel 2005 ad avere il nostro primo tour in Francia, la nostra destinazione principale da allora, quindi è servito al suo scopo e può andare a riposare come un veterano onorevole.

Che riscontro ha la vostra musica?

C'è un ritorno piuttosto notevole per tutti i tipi di musica strumentale. Non abbiamo idea di come sia accaduto, ma non è insolito per i ragazzi e ragazze, e voglio dire le persone che sono tra il 16 e i 23 anni, di formare un gruppo prog di successo. Probabilmente i giovani compositori e interpreti migliori e più conosciuti della scena rock strumentale sono Jakob Juhkam e Argo Vals, i quali hanno entrambi pubblicato recentemente un album e anche registrato i loro concerti nelle sessioni di "Areaal Live". Sembra che ci sia più pubblico che mai per questo genere di musica. Per noi questa è sicuramente una buona notizia.

Alla fine solo una curiosità, che cosa significa "Phlox"?

"Phlox (drummondii)", il nostro nome originale, è il termine scientifico latino di un fiore da giardino. Non ha alcun senso. Io preferisco la versione greca di "phlox". Qualcosa sta sicuramente bruciando in cucina.


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