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DIFFERENT LIGHT Alberto Nucci
 

I Different Light rappresentano un caso abbastanza strano di una band che, nel corso della sua storia, ha cambiato nazionalità, iniziando la propria attività negli anni ’90 a Malta e proseguendo successivamente nella Repubblica Ceca. Tutta colpa del tastierista, vocalist, leader e fondatore del gruppo, Trevor Tabone, che si è trasferito per lavoro a Praga e lì ha rimesso in piedi una band, con nuovi musicisti, con i quali proseguire il percorso musicale iniziato nell’isola natia. Dopo la pubblicazione dell’ottimo “The Burden of Paradise”, abbiamo colto l’occasione di rivolgere a Trevor alcune domande che ci chiarissero alcuni curiosità riguardo la particolarità del suo percorso musicale.


Da Malta alla Repubblica Ceca…. Puoi raccontarci il perché?

In sostanza… ho vissuto a Malta tutta la vita e avevo bisogno di trasferirmi. Malta è un gran bel posto per vivere ma è molto piccola, molto limitata, così ho avuto un’opportunità di lavorare a Praga e l’ho sfruttata.

Come nacquero i Different Light “mark #1”?

Nei primi anni ’90 avevo suonato con Richie Rizzo (batteria) e Mark Agius Cesareo (chitarra) in varie ambiti di band e nel 1995 decidemmo di formare una nuova band insieme. Reclutammo Trevor Catania (basso) e così iniziammo!

Musicalmente parlando… puoi raccontarci cosa hai fatto in questi anni, dopo la pubblicazione di “All About Yourself” (1996) fino a “Icons that Weep” (2009) prima e “The Burden of Paradise” poi?

Dopo “All About Yourself” la band fece diversi concerti a Malta e avevamo in programma di registrare un altro album e possibilmente suonare anche all’estero. In quel periodo Mark lasciò la band ed andò a vivere all’estero, così continuammo con un paio di altri chitarristi e registrammo l’EP “A Kind of Consolation” con David Cassar Torregiani. Poi io decisi di partire per Praga e la band si sciolse.
Ho continuato a scrivere musica e a suonare con varie persone a Praga e alla fine decisi di riformare i Different Light con nuovi musicisti nel 2008 ed abbiamo pubblicato “Icons that Weep” nel 2009. Jirka Matousek (basso) si unì al gruppo nel 2010 e, a parte noi due, la band subì numerosi cambi di formazione fino a quando ci siamo assestati sull’attuale line-up con Petr Lux (chitarra) e Petr Matousek (batteria). Iniziammo a registrare “The Burden of Paradise” ad inizio 2014 ed abbiamo anche realizzato un album compilation intitolato “Il Suono della Luce” nel 2015. Abbiamo finalmente pubblicato “The Burden of Paradise” il 29 febbraio 2016!

Con che tipo di musica sei cresciuto? E’ innegabile trovare nelle tue produzioni influenze di Yes, Genesis, Marillion…

A parte le band che hai menzionato, c’erano anche Supertramp, Camel, Rush, IQ e più recentemente Dream Theater, Porcupine Tree, Spock’s Beard e qualcun altro.

E’ stato difficile metter su una nuova band in un nuovo paese?

E’ piuttosto difficile poiché hai bisogno di persone che amino lo stesso stile di musica, che ovviamente suonino bene e, ancor più importante, gente con cui ti trovi d’accordo, non proprio la più semplice delle combinazioni!

E’ più difficile suonare Progressive Rock a Malta o a Praga?

Il Progressive Rock è molto popolare a Malta ma è una nazione molto piccola e quindi il pubblico è molto limitato. La Repubblica Ceca è ovviamente un posto più grande ma non credo che il Progressive Rock sia così importante qua (a parte band come Pink floyd, Dream Theater etc.). In effetti vorremmo suonare dal vivo in futuro ma guardiamo più a paesi come la Polonia, la Germania e l’Olanda, dove la gente è più ricettiva per ciò che facciamo.

Perché hai deciso di mantenere il nome del tuo vecchio gruppo?

Fondamentalmente volevo mantenere viva l’eredità della band. E’ positivo avere una lunga storia con un notevole numero di musicisti diversi che abbiano contribuito alla musica. Oltre a ciò, mi piace il nome ;-)

Ricordo un vecchio album, uscito solo su cassetta nel 1990, intitolato “The Face of Change” e pubblicato a tuo nome. Hai avuto modo di utilizzare parte di quella musica successivamente con i Different Light?

In effetti ho usato una piccola parte di una canzone che ho leggermente riarrangiato in un pezzo finito su “A Kind of Consolation” poiché pensavo che ci stesse bene. Preferisco però usare materiale completamente nuovo perché amo davvero scrivere nuova musica!

Puoi spiegarci la storia dietro “The Burden of Paradise”?

Si tratta in sostanza di un semi-concept album che parla di libertà, accoglienza, amore, integrità e altri valori umani. Pone un’enfasi speciale sull’idea della completa libertà individuale, ad esempio vivere senza l’onere della dipendenza.
I testi sono una riflessione su quanto vedo attorno a me nella mia vita, sia per cose che abbia sperimentato personalmente o che abbia osservato attorno a me.

L’album ha avuto una gestazione molto lunga?

Piuttosto lunga! Abbiamo provato e sviluppato la musica nel 2013, poi iniziato a registrare ad inizio 2014 per poi pubblicare l’album nel febbraio di quest’anno.

Hai avuto riscontri positivi per questo album in Repubblica Ceca? Riuscite a suonare live?

Ad essere onesto non abbiamo fatto una vera promozione qui in Repubblica Ceca, dato che l’idea è sempre stata di concentrarci su paesi europei più “Prog friendly” come Polonia, Olanda, Germania, Italia etc più gli USA e il Canada. Finora la reazione è stata assolutamente positiva così, come ho detto prima, stiamo pianificando di suonare in giro per l’Europa, sperando che questo accada ;-)



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