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YEZDA URFA Luca Rodella
 

LA STORIA
Gli Yezda Urfa si formano alla fine del '73. La loro proposta si avvicina molto (molto) ai Gentle Giant in termini di arrangiamenti vocali e di escursioni musicali e può essere in parte anche accostata agli Yes per ciò che riguarda la sezione ritmica. Visto in quest'ottica il gruppo parrebbe di una tristezza unica... l'ennesimo clone, mentre la verve pazzoide con cui affrontano la materia rende il disco uno dei più apprezzati esempi di prog statunitense. Il tutto è estremizzato, frenetico, spinto ai limiti... Verrebbe da dire entusiastico. Hanno esordito nel '75 con ORIS, un LP assolutamente impossibile da trovare (apparso solo 2-3 volte negli ultimi 10 anni in liste di vendita... a prezzi da pelle d'oca); un anno più tardi hanno registrato Sacred baboon, rimasto però inedito sino al 1989 quando la Syn-Phonic lo ha fatto uscire in vinile e successivamente su CD (...è ormai leggenda metropolitana come un amico di Greg Walker, il proprietario della Syn-Phonic, abbia trovato in un negozietto una copia dell'allora sconosciuto Boris e lo abbia fatto sentire a questi. Il fato volle che in un angolo del disco fosse scarabocchiato un numero di telefono, che corrispondeva ad uno dei membri... che aveva nel frattempo traslocato eccetera eccetera). Un loro pezzo è anche compreso nella compilation Past, present and future sempre della Syn-Phonic ma la novità interessante riporta alle origini...

L'INTERVISTA
Girano voci riguardo una riedizione di Boris su CD. E' vero?

Marc Miller - Per il momento è ancora una voce. Abbiamo trovato i nastri master ma ancora non si sa in che condizioni siano ed in verità non si sa neppure se la Syn-Phonic sia interessata a realizzare la cosa.

Un tuo giudizio onesto: se Sacred baboon è 10, a quanto siamo con Boris?

Personalmente lo giudico un 5. Era un demo album, all'inizio della nostra carriera. La maggior parte del contenuto è poi stato rielaborato per Sacred baboon, ma può essere divertente averlo. Se fosse ristampato ne farei sicuramente sparire una copia per me!

La leggenda vuole che il colpo di tosse che si sente in The Cancer of the Band sia stato inserito per coprire un errore della chitarra al quale non siete riusciti a dare altra soluzione a causa del bassissimo budget che avevate a disposizione...

Ed è vero! Non ci venne in mente nessuna soluzione migliore... e la tosse è infatti listata fra gli strumenti suonati, assieme ad altri come il table percussion che consiste nel colpire un tavolo ricoperto da utensili di cucina. Lo sentì ripetuto per sei battute esattamente al minuto 4:00 di My doc told me I had doggie head. Portammo il tavolo con tutti gli utensili nello studio di registrazione, ma l'effetto non fu buono come il suono originale che venne scoperto in un seminterrato con il pavimento di legno che lo amplificava.

Sacred Baboon sarebbe stato differente se aveste avuto più soldi per registrarlo?... Intendo, la ristrettezza delle disponibilità economiche fu un grande handicap o siete comunque riusciti ad esprimere ciò che intendevate proporre?

La musica è esattamente ciò che volevamo, ma non la produzione. Abbiamo realizzato quell'album con un budget talmente esiguo che neppure riuscite ad immaginarlo. Molte parti sarebbero dovute essere rifatte, ed un buon produttore sarebbe stato tremendamente utile.

Prima di salutarti una domanda indiscreta... sotto gli effetti di quale droga eravate quando decideste i titoli delle canzoni!?!

I titoli in realtà sono solamente invenzioni di un'immaginazione attiva e non comune... la maggior parte sono opera di Brad: To-Ta in the Moya è ad esempio il modo in cui diceva Two (o'clock) in the morning (tradotto le due di mattina)... ce n'era anche un'altra che faceva The Basis of Dubenglazy While Dirk Does the Dance ma non ricordo da dove sia saltata fuori!

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