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ANGE Bruno Versmisse
 

Come molti sapranno, il nome di Arlequins è un omaggio al disco, e all'omonima canzone, "Le cimetière des Arlequins" degli Ange, gruppo amato da tutta la redazione. Ci è sembrato giusto dare finalmente spazio al leader fondatore, assieme al fratello Francis, Christian Décamps, il quale, pare, rilascia la sua prima intervista ad una pubblicazione italiana.

E' solo dopo una ricca tournée di 12 date in Francia e Svizzera che ho potuto contattare Christian Décamps a casa sua, nella sua Franca-Contea verdeggiante ove il mago delle parole e della scena si stava prendendo un periodo di riposo ben meritato. La tournée è stata un vero trionfo per uno dei più vecchi gruppi europei in attività che mostra davvero una salute invidiabile malgrado i suoi 23 anni d'esistenza.

In seguito a questa tournée, possiamo sperare di vedere l'uscita di un nuovo live, uno di questi giorni?
Ti posso dire che una nuova tournée avrà luogo (in Francia) quasi sicuramente tra ottobre e novembre. Mi piacerebbe molto che Ange possa pubblicare un live, ma ciò necessita almeno di materiale valido su 4 date per estrarne il meglio. Drouot, nostro tour-manager, è abbastanza favorevole a quest'idea: attendiamo dunque questa prossima eventuale tournée e vediamo…
Qual è il motivo che ti spinse a scrivere "Le cimetière des Arlequins"? Quale fu la tua ispirazione?
Questo pezzo risale al periodo degli Ange che io definisco periodo incosciente, cioè il periodo in cui non sapevamo molto bene quel che facevamo. Scrivevo un po' ciò che mi traversava la testa e, siccome ero un grande amante delle pitture di Jérome Bosch (lo sono tuttora, non hai che guardare la copertina dell'ultimo CD!), ho voluto un po' ritrascrivere quell'atmosfera che avvertivo attraverso le sue tele. Poiché il mondo è folle, sempre, e io offro la scelta: "Entrate, bel mondo, scegliete la vostra tomba!". Tu immagini questa gente che entra in un cimitero e che ha ancora il diritto di un'ultima scelta. Ho trovato quest'immagine divertente!
Pensavi allora, mentre eri in studio per "Caricatures" 23 anni fa, che saresti stato ancora qua, con Ange 23 anni più tardi?
No, sinceramente non ho mai pensato all'avvenire, né peraltro al presente, sia per ciò che riguarda Ange che me stesso; mia moglie te lo confermerà (-ride…!-). Ti confesso quindi che non ho mai pensato a ciò che sarebbero divenuti gli Ange. Eravamo molto contenti d'aver potuto realizzare un primo album e ciò era già qualcosa di molto positivo!
C'è un certo risveglio d'interesse evidente per Ange; come te lo spieghi?
Sì, sì (-dubitativo-). E' sicuro, la gente e soprattutto i giovani vogliono riscoprire dei gruppi sinceri che raccontino loro delle storie con della buona musica. La tournée di febbraio è stata una delle migliori di questi ultimi anni, giù a livello di spettatori: L'Olympia stipato di 2500 persone, Lille 1000, uguale a Lione, Clermont, Nizza, Nancy… Quasi tutte le date erano sold-out ed abbiamo fatto il doppio di Zucchero a Parigi!!! Solo il concerto di Bordeaux fu annullato a causa di una mia tracheite.
L'avventura delle 10 ore in scena è stata dimenticata (-Christian ha lanciato anni fa l'idea di un mega concerto di 10 ore di seguito che sarebbe una specie di coronamento della carriera per gli Ange - ndA)?
Quest'idea non è caduta nel vuoto, ma ci occorrerebbe uno sponsor per mettere questa maratona musicale in scena. Ma ci penso come ad un grosso ultimo colpo degli Ange. 10 ore sono lunghe per noi, ma anche per i roadies e per tutta l'équipe. Questa gente dovrebbe alternarsi per assicurare uno spettacolo ottimale. In partenza noi pensavamo a Parigi; adesso invece preferirei farlo, se si farà, nella nostra zona, nell'Est della Francia. Non a causa del pubblico, che è sempre stato super, ma perché noi veniamo da là ed è giusto che facciamo concerti a casa nostra! Siamo dei provinciali…!
Riusciremo un giorno a rivedere un album ispirato dal Medioevo e l'esoterismo da parte degli Ange?
(-dopo un attimo di esitazione-) Perché no? Ma non ne sento il bisogno al momento. Ad ogni modo, se lo faremo, sarà fatto in maniera, diciamo, attuale… cioè trasferire una grande storia dei nostri tempi nel Medioevo; un po' come "Au-delà du délire". Come ti ho detto, non ora, ma chissà…?
Cosa ne pensi dei gruppi attuali (Galaad, Naos, Versailles…) per cui Ange è fonte d'ispirazione costante?
Adoro, adoro tutti questi giovani, particolarmente P. Y. Theurillat dei Galaad, un ragazzo adorabile! Se tu vuoi, lui mi considera come suo padre spirituale, ma ammiro sinceramente questi gruppi che fanno del rock progressivo dei nostri giorni. Li conosco tutti e sono molto simpatici. Ma sono contento di vedere che Ange ha lasciato negli spiriti una traccia durevole, poiché questo stile fa dei proseliti ancora 20 anni dopo! Ciò che fanno è molto buono e spesso di buon livello.
Gli Ange potranno, un giorno, visitare l'Italia?
Ah! Ah! Sarebbe un grande piacere. L'Italia e la Spagna sono due paesi che Ange non ha mai visitato. Ciò è sorprendente, per un gruppo d'ispirazione latina, ma ti dirò un segreto: volevamo quasi andare in Italia negli anni '70 ma, siccome non eravamo ricchi, abbiamo avuto paura che ci rubassero gli strumenti, cosa che è accaduta a numerosi gruppi che varcavano le Alpi a quell'epoca. Ciò nonostante, adoro il cinema italiano, è il mio preferito dopo quello francese. L'Italia è un paese di cultura e d'arte a tutti i livelli, come tutti sanno, e se l'occasione si presentasse… perché no? In ogni caso sono davvero felice di vedere che Ange ciene amato all'estero. Sono stato intervistato di recente da una fantine tedesca ed ora da una italiana! Allora, Bonjourno d'una angelo! (-ride-)

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