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TRONO DEI RICORDI Giovanni Baldi
 

L'occasione di fare quest'intervista è giunta una calda sera di luglio quando sono andato ad assistere alle prove del gruppo che si tengono presso il Centro Audience di Sesto Fiorentino. A parte le numerose battute sparate durante l'intervista, che per ovvii motivi ho dovuto in gran parte sintetizzare, l'impressione che ho avuto è quella di un gruppo con tanta voglia di fare e tante buone idee; vedremo tra breve i risultati del loro lavoro in studio. L'intervista mi è stata rilasciata da Stefano Cupertino (batteria) e Paolo (chitarra) e Alessandro (tastiere) Lamuraglia.


Parlatemi un po' di come si è formato il gruppo.

AL: La colpa di tutto ce l'ha Erik Landley, il nostro bassista che, stufo della sua esperienza con i Death SS, voleva suonare il progressive. Così mi ha contattato telefonicamente tramite un amico comune, trovando subito un accordo, dopodiché si sono aggregati mio fratello Paolo e Stefano. Tutto ciò risale alla primavera del 1991 ma solo nel settembre successivo abbiamo cominciato a suonare tutti assieme.

La presenza qui a Firenze di un gruppo storico come i Nuova Era vi ha aiutato oppure no?

AL: Per quanto mi riguarda, sicuramente… in quanto ci siamo conosciuti, siamo diventati amici e gran parte delle mie conoscenze riguardo al prog le devo a loro.

Musicalmente però, mentre loro sono radicalmente anni '70, voi usate anche molti suoni moderni.

AL: Loro sono più anni '70 anche perché il loro tastierista era bambino in quegli anni, gli piacevano i suoni di quegli anni ed ha adottato quello stile, mentre io, essendo più giovane, ho vissuto anche l'esperienza degli anni '80.

Quali sono le vostre fonti ispiratrici?

PL: Mah, io con la musica progressive non c'entro nulla…! Nel senso che la suono solo perché gli altri la suonano… Non ho infatti avuto una cultura di tipo prog, anzi sentivo molta musica rock leggera, tipo Dire Straits, oppure Pink Floyd, Mike Oldfield, ma non il progressive in senso stretto. Anzi ho scoperto da poco i mitici Gentle Giant, massima espressione della musica rock…
SC: Come cultura musicale anch'io sono un po' come Paolo e mi piacciono gruppi come PFM, Le Orme, Yes, Wakema, EL&P…
AL: Io ho cominciato a conoscere il progressive, come molti, dai Marillion all'incirca nel 1986 e poi sono passato ai Genesis, EL&P. Dopodiché ho conosciuto i Nuova Era, che mi hanno rifornito di dischi di ogni sorta…

Cosa mi dite del demo che avete fatto alcuni mesi or sono…? Avete avuto riscontri positivi o negativi da parte del pubblico?

AL: Mah… positivi, visto che ne abbiamo venduti circa 150…
PL: 200 consegnati, 150 venduti effettivamente.
AL: Critiche negative non ce ne sono state sostanzialmente… tranne magari per questioni tecniche come il miraggio, la registrazione forzata purtroppo dallo scarso tempo a disposizione in studio.
PL: Critiche negative magari sono venute da gente estranea all'ambito progressive, che non ha mai ascoltato niente di questo genere e che magari, non sentendo il cantato, non rimane soddisfatta.
AL: Comunque noi non siamo entusiasti del demo, perché è stato fatto troppo velocemente ed è venuto male.

Questa è una domanda classica: come nasce un pezzo del Trono?

AL: Noi prendiamo un pezzo dei Nuova Era e lo copiamo pari pari… no, a parte gli scherzi, inizialmente ero io che componevo i pezzi, poi facevo ascoltare una cassetta agli altri e loro ci facevano i loro arrangiamenti.
PL: (-scherzando-) …Infatti i primi sono i più noiosi…
AL: Poi abbiamo cominciato a farli in sala prove dove ognuno tira fuori un'idea sul pezzo e poi si arrangia tutti assieme.

Il fatto che molto, nei pezzi, parta da Alessandro, non comporta una certa sottoutilizzazione delle chitarre?

SC: No, il fatto è che Paolo potrebbe suonare da 10, invece suona da 7…
AL: Va bene, abbiamo fatto una scelta di fare un gruppo basato sulle tastiere, però Paolo non vuole suonare! Non vuole venire fuori… probabilmente pensa: "meno faccio meglio è".
PL: No, non è così, mi piace fare poche cose ma pulite, chitarre di accompagnamento senza bisogno di essere sempre al centro della melodia, dell'attenzione.
AL: Il problema è che non si sente proprio…
PL: No, non è vero. Alle prove non mi si sente molto, ma ai concerti sì! Non è vero?

Ecco, a proposito della vostra attività concertistica… siete soddisfatti?

PL: Ma io sono soddisfatto perché, anche se alcune volte non ci siamo espressi al meglio, però nel complesso abbiamo sempre suonato ad un livello di sufficienza; il pubblico ci ha applaudito… infatti c'era mia nonna, mia zia…
AL: …Sì, abbiamo fatto una raccolta di pomodori.

Parlatemi un po' di questa vostra attività

SC: La nostra prima esibizione la abbiamo fatta ad Ambra (AR) e dopo molte altre date abbiamo suonato ultimamente al Kajà (bel locale fiorentino di tendenza) assieme ai Nuova Era. Penso che sia stato il migliore finora. Per il futuro abbiamo una serie di appuntamenti per la Sagra della Bruschetta…
AL: No, a parte gli scherzi: il 24 luglio suoniamo a Carrara assieme ai Nuova Era; il 30 o 31 a Firenze alle Cascine; ancora da confermare la data dell'8 settembre all'Anfiteatro delle Cascine con Nuova Era ed Esterhazy, ed infine l'11 settembre suoniamo nell'ambito di una manifestazione del Progetto Audience qui a Firenze, dove sarà presente anche Videomusic…

Il nuovo disco…?

PL: Innanzi tutto la copertina la disegno io ed è, per il momento, segretissima… Sarà poi elaborata al computer da Stefano ed Alessandro. I pezzi presenti sul lavoro saranno: "A memorabile fancy", cantato da Alessandro Bianciardi (esterno al gruppo), il cui testo è stato tratto da "I proverbi dell'inferno" di William Blake, cui seguirà "Il Re dei Ricordi". Poi viene "Maschera nel buio", già presente sul demo, per chiudere con "Segnali di fumo". Cominciamo a registrare il 14 luglio per terminare verso la fine dello stesso mese. Se tutto va bene il CD dovrebbe uscire nell'autunno prossimo. L'etichetta sarà l'americana Laser's Edge, con la mediazione in Italia della Minotauro.

Volete dire qualcosa?

TUTTI: 1…2…3… CIAO!

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