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OXYGENE8 Giovanni Carta
 

L'attività di questa band americana, ad un anno dalla pubblicazione del loro cd d'esordio autoprodotto, "Poetica", sembra essere in continua crescita: concerti, musicisti nuovi e l'interessamento di alcune potenti etichette specializzate nel settore prog. Quest'intervista ottenuta via e-mail, grazie alla disponibilità e gentilezza del chitarrista Frank D'Angelo e della cantante e Stick-player Linda Cushma, ci da il punto sull'attuale stato e sui progetti futuri degli Oxygene8.

E' passato ormai un anno dalla pubblicazione del vostro cd d'esordio, "Poetica", avete ricevuto un buon riscontro di critica ed una buona distribuzione grazie a due label conosciute nel settore, The Lasers Edge e Musea. Insomma, un buon inizio lascia presagire un futuro ancor più luminoso... avete anticipazioni da offrirci riguardo ad un vostro prossimo disco o ad altri eventuali progetti futuri?
Abbiamo progettato in via provvisoria di registrare il nostro prossimo album in Argentina, a Buenos Aires, con lo stick-player Guillermo Cides, il batterista catalano Gerard Mallorqui e naturalmente con il nostro amico Tim Alexander. Stiamo sperando anche di riuscire ad ottenere il supporto di una label discografica e di un management, e di organizzare più concerti quest'anno. Prenderemo delle decisioni dopo che il nostro album sarà terminato e pronto per essere prodotto.
Quella degli Oxygene8, se non sbaglio, è una storia abbastanza lunga che ha inizio nella vostra lunga amicizia e culmina con l'entrata di Tim Alexander e la pubblicazione di Poetica: te la sentiresti di raccontarcela?
Linda ed io (Frank) abbiamo suonato insieme in diversi gruppi per anni prima di formare gli Oxygene8. Siamo stati grandi amici e abbiamo collaborato durante tutti questi anni, ci siamo sempre sostenuti a vicenda, sia dal punto di vista artistico che personale. Da quasi cinque anni siamo stati una coppia, poi, quando è giunta l'occasione di registrare "Poetica", abbiamo chiesto a Tim Alexander di suonare la batteria nel disco---per fare tutto in famiglia! Linda e Tim sono amici intimi ed hanno suonato insieme in una band prima che Tim si unisse ai Primus, quindi è stato naturale che gli chiedessimo di unirsi a noi per "Poetica" -Tim suona la batteria con molta passione e sapevamo che era il batterista giusto per questo progetto.
La complessità delle vostre composizioni lasciano intendere un amore per la musica che non preclude nulla ai generi musicali più disparati. Hip-Hop, jazz, ambient, hard/heavy rock, indie-rock sono tutti elementi che, in una misura o nell'altra, fanno parte dei vostri brani. Quali sono gli artisti che vi hanno ispirato?
Frank: Beh, hai ragione nel dire che abbiamo un vero amore per la musica che abbraccia molti generi. Abbiamo ascoltato molta musica: classica, jazz, progressive, ambient, hard/heavy rock, world music... è difficile che passi un giorno senza che si ascolti musica nelle nostre case. Per quanto mi riguarda sono cresciuto con i miei genitori che ascoltavano ogni tipo di musica: musica degli anni '60 (Beatles, Butterfield Blues Band, Simon and Garfunkel, etc...), Jazz (Duke Ellington, John Coltrane, Miles Davis, etc...), Soul e Mowtown (The Supremes, Marvin Gaye, Stevie Wonder, Earth Wind and Fire, etc...), e diversi compositori classici. Da adolescente sono stato all’inizio ispirato a diventare un chitarrista dopo aver ascoltato i Beatles, Led Zeppelin, Cream, Jimi Hendrix, Jeff Beck, Frank Zappa, etc... Successivamente ho incominciato ad ascoltare gruppi progressive come King Crimson, Gentle Giant, Yes, Genesis, Jethro Tull, Gong, UK, Soft Machine etc..., ed anche gruppi jazz fusion come Weather Report, Return To Forever, Mahavishnu Orchestra e più recentemente musicisti come David Torn, Alan Holdsworth e Steve Tibbetts. Così è praticamente impossibile non assorbire alcune di queste influenze!
Linda: Frank si prende tutto lo spazio quando si arriva a questa domanda...ah ah!!! Io ho un background dance, quindi ascolto ed apprezzo tutti i generi musicali. Ti dirò solamente cosa sto ascoltando più di recente: un cd di Jaco Pastorius che ho ricevuto per il mio compleanno! Ho anche ricevuto un regalo speciale dalle persone della Musea Records,che sono molto gentili... i Volkor, con Bunny Brunel al basso. Grazie Yves, se leggi questa intervista... è magnifico! Ascolto anche Tony Levin, Sean Malone, Trey Gunn... King Crimson, Peter Gabriel, un pò di Moby, Sarde, Bach e Liszt... c'è così tanta musica e così poco tempo, ah ah!!!
I brani che più mi hanno colpito in Poetica sono quelli che più si avvicinano alla musica ambient: in brani come "Poetica", "Larry's Lullaby", "Spoolannoosh" o "Mocha Butterfly", siete riusciti ad unire intuizioni etniche, musica classica, psichedelia... in futuro pensate di mantenere salda la componente rock della vostra musica oppure volgerete la vostra attenzione verso uno stile più sperimentale? Mentre componete vi affidate maggiormente alla ragione oppure all'istinto ed ai vostri sentimenti?
Abbiamo registrato e pubblicato "Poetica” indipendentemente ed abbiamo voluto presentare all'ascoltatore diversi stili e musiche differenti; ci ha preparato il terreno per poter continuare a lavorare in questa maniera. Probabilmente troverai anche nel prossimo disco diverse influenze e diversi stili musicali. Mentre componiamo facciamo ricorso sia alla ragione che al nostro istinto ed ai nostri sentimenti e, nella migliore delle ipotesi, vogliamo creare con la nostra musica un documento del tempo che sia di grande impatto e che sappia andare nell'intimo dell'ascoltatore. Verso la fine delle registrazioni di "Poetica" abbiamo adottato l'utilizzo di strumenti midi, sintetizzatori per chitarra e dispositivi elettronici, così abbiamo toccato, a malapena, le possibilità che ci possono offrire queste tecnologie. In futuro crediamo che vedrete ulteriori sperimentazioni con nuovi suoni ed un approccio alle composizioni senza alcun pregiudizio artistico.
Quali sono le tematiche delle liriche di Poetica? Ad un primo ascolto, i vostri testi sembrano rispecchiare il clima etereo, introspettivo ed intimo delle canzoni...
(Linda) Si, sono un pò intimi, non è vero? (sorriso) Mi preoccupo molto di quello che dico nelle canzoni--mi preoccupo molto delle persone. Piuttosto spesso le liriche delle canzoni documentano le varie circostane della vita, così per parlarne. Ci sono alcuni testi incentrati sulle persone che abbiamo amato, che sono pure molto difficili da cantare durante un concerto. Ho perso mio fratello, Larry, a causa di un cancro mentre "Poetica" veniva registrato e questo ha avuto un forte impatto su tutte le persone coinvolte nella realizzazione del disco. Abbiamo dedicato l'album alla sua memoria.
I testi non sono stati intenzionalmente scritti per trasmettere un messaggio particolarmente grave, ma per parlare di pace, amore e di solidarietà verso il prossimo -soprattutto verso le persone meno fortunate... tutte cose su cui lavoro nella mia vita -è molto più facile per me chiudere gli occhi ed essere interessata al mio tempo e cercare di esserne molto coinvolta. Quando caccio fuori la testa, ci sono un sacco di cose a cui rivolgere l’attenzione là nel mondo…ma i testi non sono sempre così profondi -alcuni sono dei piccoli studi di caratterizzazione che faccio sulle persone -altri sono solo testi molto ciarlieri -Amo usare molte immagini pazze e adoro come alcune parole suonano assieme quando collidono, come creano il ritmo, come magari stanno bene in vari punti di una canzone o semplicemente come fluttuano al culmine di una melodia. Grazie per avermelo chiesto, perché le parole per me sono importanti e devo sentire che siano appropriate, altrimenti non si trasformano in una canzone.
Con il trascorrere del tempo si ha l'impressione che il mondo stia letteralmente impazzendo: viviamo in un costante stato di tensione e malessere, allarmati perennemente da notizie tragiche, attentati e guerre. La musica, può ancora riconquistare l'enorme importanza che ha avuto anni fa e recuperare di conseguenza il suo potenziale mediatico per scuotere in qualche modo le coscenze delle masse e dei giovani?
Per noi non c'è dubbio: siamo sempre stati convinti che la musica può avere un ruolo speciale nel mondo e nella vita delle persone. Non abbiamo scelto di essere pesanti o politicamente impegnati con la musica, ma ci auguriamo con tutto il cuore che in qualche modo la nostra musica possa aiutare a portare pace, aiuto e forza nel mondo... questo sarebbe un successo!
Per concludere quest'intervista mi piacerebbe che lanciaste un messaggio ai nostri lettori, per la maggior parte appassionati di prog. Grazie ancora per l'intervista!
Le persone che supportano la musica progressive sono davvero speciali! Non si fermano davanti a niente per trovare questa musica speciale, partecipano ai concerti e sostengono questi artisti. La maggior parte degli appassionati sono davvero di larghe vedute e pienamente coinvolti in una musica veramente gratificante, senza essere condizionati dalle ultime mode musicali. Questa musica può essere leggermente complessa, all'avanguardia e richiedere un'attenzione speciale da parte dell'ascoltatore. Senza i devoti fans del prog, musica come questa potrebbe non essere mai sentita! Grazie dal profondo dei nostri cuori!

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