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STERN-COMBO MEISSEN Weisses gold Amiga 1978 DDR
 

Scoprire le gemme nascoste del rock est-europeo può riservare molte belle sorprese (non mancheremo, in futuro, di farvene ancora partecipi), ma per la band in questione non si può certo parlare di.sorpresa o scoperta, essendo la sua notevole produzione piuttosto nota nell'ambito collezionistico, o semplicemente tra coloro che non vogliono limitare la propria ricerca di buona musica ai soliti sentieri battuti. Il gruppo che abbiamo qui mise le proprie radici sul finire degli anni '60 a Berlino Est, una città ancora divisa in due e simbolo vivente della guerra fredda ed ancora ignara di Roger Waters e dei suoi muri di polistirolo. Dopo diversi anni d'apprendistato, esce nel 77 l'album d'esordio, dal titolo omonimo, ottimo preludio alla seconda opera del gruppo che qui presentiamo. A differenza di qualcuno, personalmente ritengo quest'album il migliore fra i 7 che il gruppo realizzerà nel corso della propria carriera, ben superiore sia al primo lavoro sopra ricordato, sia al successivo "Studenschlag". "Weisses gold" è un'opera corposa, ricca di liricità e deliziosa nelle sue linee sinfoniche; in pratica si può parlare di questo disco come di un'opera rock, basata e dedicata alla vita di Johann Friedrich Böttger, scienziato tedesco del 700. La narrazione musicale è spesso inframezzata da una narrazione vocale che funge da tramite tra alcuni brani, i quali brani, nel loro complesso, formano due uniche suite senza grosse interruzioni tra un titolo e l'altro. Al disco ha partecipato in modo attivo l'orchestra "Hanns Eisler" di Berlino, la quale fornisce il suo valido e discreto contributo, non risultando pedante ed onnipresente, ma giovando alla riuscita di una musica che, ovviamente, ha del rock sinfonico tutti i crismi. I gruppi rock est-europei, questa è un po' una costante, difficilmente seguivano nella propria carriera, e spesso anche nell'arco di un unico disco, una linea musicale precisa; Gli STERN-COMBO MEISSEN (che successivamente accorceranno il nome, togliendo la parola 'Combo') in questo mirabile LP alternano passaggi che ci ricordano il Prog solare di certi gruppi sudamericani ad accelerazioni emersoniane (molti brani sono composti dal tastierista Thomas Kurzhals), a momenti più cadenzati ed oscuri (tipo la splendida "Zweifel", che apre il lato B). Ben difficilmente si possono individuare momenti fiacchi in questi 40 minuti circa di continue delizie: forse i brani del lato B (a parte quello d'apertura, appunto) possono sembrare un po' annacquati e carenti della freschezza dei primi minuti, ma la title-track, che chiude le danze nella sua solennità, rappresenta una vera e propria chiusura sinfonica, lasciando l'intero palcoscenico all'orchestra.

Alberto Nucci

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