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CONNIVENCE II Kébec Disc 1979 CAN
 

Senza andare a cercare per forza album roboanti o chissà quali rivelazioni nascoste, possiamo soffermarci con grande piacere su dischi di onesta fattura come questo, in grado di regalarci piacevoli emozioni senza alcuna pretesa di rivoluzionare il corso della storia della musica. E devo ammettere che è davvero difficile rimanere delusi da un’opera simile, se si amano certe sonorità sinfoniche, gentili, molto incentrate sul bel canto francofono e con qualche spruzzata di folk ad ingentilire e colorare il tutto, anche se purtroppo, nel computo delle numerose perle del panorama musicale del Québec, si finisce sempre per dimenticarsi dei Connivence.
I Connivence non sono un vero e proprio gruppo musicale, ma un collettivo di artisti diversi, tutti provenienti dalla stessa area geografica, Hull, una località che si staglia dirimpetto ad Ottawa. I musicisti che hanno collaborato a questo progetto, numerosi, sia solisti che band, hanno pensato di unire le forze e le spese di registrazione, suonando tutti insieme i pezzi composti da ciascuno. Questo sodalizio ha prodotto ben tre album in studio, l’omonimo e valido “Connivence”, stampato nel 1977, questa seconda prova, del 1979, ed un ultimo LP, “Connivence III”, nel 1984, inferiore rispetto ai predecessori.
Questo secondo album in particolare si compone in prevalenza di pezzi scritti dal duo Nous Autres (Gilles Lagault, pianoforte e voce, e Paul Lacasse, basso e voce) e da Steve Burman (piano), con un paio di pezzi realizzati invece da una new entry: Guy Lafrance. Gli Oasis e Robert Soucy, che avevano invece collaborato nell’album di debutto, si sono ritirati dal progetto. Il fatto che i pezzi siano opera di poche mani conferisce al secondo album dei Connivence una maggiore omogeneità rispetto all’esordio ed il grande numero di musicisti impiegato nella realizzazione degli arrangiamenti porta invece alla costruzione di un sound ricco e particolareggiato, anche se dominato da tinte tenui. Gli archi, il piano e suoni semiacustici sono prevalenti ed entrano nel contesto di melodie dai suoni soffici ed eleganti. L’apporto dei Nous Autres in particolare dona un pizzico di folk a composizioni profondamente sinfoniche ma dai risvolti pop e cantautoriali, se vogliamo.
Le voci soliste sono sia maschili che femminili con Gilles Legault che apre il lato A con un pezzo dalle tonalità solari, “Québec au printemps”, che sfoggia arrangiamenti delicatamente orchestrali, con il piano che scorre lieve ed archi e tromba che gettano veloci pennellate. Con la seconda traccia, “Le mât”, scopriamo la voce angelica di France Charron che interpreta una ballad semiacustica sentimentale e leggiadra con chitarre acustiche, piano ed archi. Alla stessa France è lasciata l’interpretazione del pezzo successivo, “Chanson d’amour pour France”, più articolato e dai bei riferimenti agli Harmonium ma anche ai nostrani Maxophone. Il lato A è chiuso da due splendidi pezzi strumentali, “Dac” e “Les cocottes de Kazou”, molto incisivi e dotati di bellissimi slanci sinfonici dal sapore classicheggiante, con qualche incursione folk, che rappresentano forse l’apice dell’intera opera.
Anche sul lato B troviamo un paio di pezzi strumentali (entrambi firmati da Steve Burman), quello di apertura, “Saskaroon”, molto valido, con oboe, sax soprano, archi e piano che slittano da temi classici ad aperture soft jazz e folk, ed il terzo in scaletta, “1959”, ritmato e più disimpegnato. Tre pezzi appartengono invece al repertorio dei Nous Autres, mentre la traccia che chiude il lato B è stata invece scritta da Guy Lafrance ed è interpretata ancora una volta da France Charron. Nel complesso il secondo lato dell’opera appare più fragile ma comunque piacevole, nella sua semplicità. Da sottolineare che la produzione, la registrazione ed il missaggio del disco sono a carico di Quentin Meek, un personaggio di spicco della scena musicale del Québec che ha curato il sound di diversi artisti, fra cui Octobre ed il duo Corcoran-Gosselin. Se siete appassionati della scena prog del Québec potete acquistare questo LP, a poco prezzo, come complemento alla vostra collezione e sono sicura che non ne rimarrete delusi.

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Jessica Attene

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