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RUNDGREN, TODD Lino Terlati
 

La pubblicazione recente del libro "Music for the eye", con prefazione dell'ormai defunto Timothy Leary, e l'uscita del cofanetto di 11 CD della Pony Canyon Records, insieme all'atteso box set di 4 CD chiamato "Artifacts" ormai imminente, offrono l'occasione per ricordare e rivalutare un grande artista: Todd Rundgren. Un recente film uscito in America (della serie: noi non li vedremo mai) "Theremin: an odissey" vede la sua partecipazione. Todd ha usato per "No world order" questo primo oscillatore di suoni che prende il nome dal suo creatore e che fu usato negli anni sessanta dal gruppo "Lothar and the hand people". I produttori del film hanno voluto la presenza di Todd perchè in campo di avanguardia era l'unica star che aveva sempre anticipato i tempi e soprattutto perchè la figura di Todd in campo di ricerca musicale è sinonimo di garanzia.

Ma chi è Todd Rundgren che ancora oggi riveste un ruolo di primaria importanza nella musica mondiale? Todd Rundgren è stato il ricercatore più maniacale, più innovativo dell'arte-sperimentazione soprattutto negli anni settanta; nella stessa direzione si dirigevano artisti come Brian Eno, David Bowie, Klaus Schultze, Frank Zappa, Tonto, Beaver & Krause, Kim Fowley, Brian Wilson. Al giorno d'oggi gli unici gruppi che hanno avuto anche in modo diverso, ma il punto di partenza è sempre quello, le stesse coordinate sonore, ironiche e auto-indulgenti sono i disciolti Virgin Prunes e i grandi Icicle Works, insieme ad una nuova band discepola di Todd ed interessantissima: i Clockbrains. Tutti questi grandi nomi partendo dalla forma canzone hanno saputo manipolarla, per condurla nei meandri della sperimentazione e restituircela a nuova linfa. Un'avanguardia commerciale se si può definire così, uno straniamento di tutto quanto ascoltato in precedenza.

La prima opera di Todd è "Nazz" con il gruppo omonimo, è una perla rara ma basta per far notare ai critici lo stretto legame fra ironia e innovazione musicale. Si capiva già da quest'opera che le situazioni che Todd raccontava erano sofferte e vissute in prima persona e rispecchiavano il suo modo di pensare così provocatorio. Ma bisognerà arrivare a "Todd Rundgren's Utopia", dove la genialità visionaria e psichedelica, progressiva e classica si manifesta in modo così palese. Quest'opera e "Another live", anche perché incisi con la prima splendida formazione di Utopia, sei pazzi intelligentissimi musicisti preparati, risultano anche dalle nostri parti due dischi da portare assolutamente su un'isola deserta. Senz'altro Todd qui raggiunge vette elevatissime di ispirazione e creatività. Tutti gli stili esistenti vengono fusi in un amalgama sonoro mai presentato prima, zinco e velluto, estasi e terrore, elettronica e momenti acustici, contraddizioni che si sposano e non appaiono così lontane. Le famose linee parallele che Todd ci descrive in "Nearly human" erano già presenti qui. Gli eroi di Todd sono i Beatles, tutta la psichedelia, ed un grande amore per Marvin Gaye, e proprio in "Nearly human" (Warner Bros.1989), album inciso dal vivo in diretta con uno stuolo di musicisti da far spavento, proprio come avveniva per i vecchi dischi Tamla Motown e Philadelphia International, Todd sembra avere reso un omaggio sentito al soul dell'epoca d'oro. Dai Beatles Todd impara la costruzione ritmica del mellow, le difficili armonie e il voltafaccia che loro potevano permettersi ad ogni nuova opera. Poi rimase deluso da John Lennon e in una serata a Los Angeles litigarono.

"Todd Rundgren's Utopia” (Bearsville 1974) riempie come un'esplosione le ormai vetuste e desolate strade del rock mondiale, è una ricerca della melodia perduta, il raggiungimento dell'armonia ritrovata, fisica e mentale, una tecnica disparata che soltanto musicisti preparati riescono ad eseguire e a comporre. Ma ancora oggi Todd è sempre lo stesso, ha cambiato mille registri musicali, ma la sua filosofia anti-commerciale rimane intatta, alla base esiste soltanto il suo amore, la passione, la musica. E questo lo si può intuire ascoltando l'ultimo brano di "Todd Rundgren's Utopia", "The ikon", una suite con tremila cambi di tempo, melodie accattivanti e un'introduzione letteraria che ci addentra verso l'universo Rundgreniano. Ineccepibili gli assoli stridenti e di classe di Todd alla chitarra e i nomi dei bravissimi sintetisti alla corte di Rundgren: M.Frog Labat, Moogy Klingman, Ralph Schuckett, Roger Powell, tutti geniali e autori da soli di splendidi albums oggi ormai introvabili. E come dirrà Todd in "Initiation" altro grande capolavoro, lui è veramente nato per sintetizzare, la sua capacità è unica al mondo.

Ma come per tutti i grandi, le sue opere diventano oggetto di polemiche e i suoi fans sono divisi in mille diramazioni, c'è chi vede la genialità di Rundgren nei primi lavori come "Runt" o "The ballad of Todd Rundgren", chi la sente come produttore, altri la trovano nelle geometrie vocali di "A cappella", altri ancora nel pop elegante di "Pov". Quello che è stato molto importante per Todd è stata la ricerca in musica di se stesso per trovare nuovi valori e catapultare tutto verso attacchi ironici alla società americana. Un idealista certamente. Tutta l'opera rundgreniana è quasi cinema, infatti musicalmente lui costruisce le sue opere come un filmaker e così si trovano accostamenti con Truffaut (“Swing to the right”), Fellini (“A wizard, a true star”) e poi proprio le colonne sonore quasi mai pubblicate per "Dumb and dumber", "Red Dwarf", "Pee Wee Playhouse", "Robocop" e l'ultimo pezzo splendido "Aliens in the family" dove le gag anni '50 si fondono con le tecnologie dei '90, delizioso. Musica ed immagini per sempre uniti.

Dopo "Todd Rundgren's Utopia" Todd diventa negli Stati Uniti personaggio di grandezza nazionale e ancora oggi è un personaggio di culto e la maggior parte dei critici di tutto il mondo dedicano pagine su pagine alla sua figura tra l'altro senza capirci un granché. Il grande merito di Rundgren è quello di inserire in pezzi melodici soluzioni strumentali avanguardistiche e una ricerca avanti anni luce rispetto a tutti gli altri, un genio certamente capace di ammaliare tutti i suoi fans con una musica che è soltanto sublime. Inoltre Todd rimane fuori dallo show-business per scelta, vive al di fuori di tutto, solo con i suoi interessi.

Dopo essersi dedicato al progressive di "Ra" nel 1977 pubblica con gli Utopia "Oops! Wrong planet" un album di apparente techno-pop, ma solo in superficie, già adesso col senno del poi viene rivalutato e addirittura ripubblicato in CD GOLD per gustare in pieno gli effetti sonori all'epoca avanguardistici. Ma sono soprattutto pezzi come "My angel" a fare venire i brividi dove insieme a testi che richiamano alla mente Novalis e tutto il romanticismo si sposano melodie raffinate arricchite da un saxophono anni'50, oppure mettendo in musica William Blake e il suo "The marriage of heaven and hell" in 4 minuti Todd mischia rock stradaiolo, elettronica computerizzata, bubblegum music, clangori onomatopeici. Rimane uno dei dischi dove il voltafaccia di Todd è più apparente. Grande musica e grande Todd. L'intensità è quasi esagerata soprattutto in "The martyr" dove la ballata acustica si sposa con l'elettronica più avanzata. Viviamo proprio in un pianeta sbagliato, siamo intrappolati, ma potremmo trovare delle finestre se mettiamo in moto il nostro amore in azione e allora tutti troveremo la pazza signora blu, ma non sarebbe la soluzione migliore perché potremmo ritrovarci senza una lira sulla strada, a lottare e capire quando il male si fonde con il bene, e allora cerchiamo di essere più martiri e se la nostra città verrà abbandonata e saremo devastati dalla cancrena ci sarà il nostro angelo a guidarci e a non farci rapire, ma dobbiamo sempre usare l'amore come risposta a tutto, questo è in pratica il messaggio di Todd.

Allora attendiamo impazienti la pubblicazione di "Artifacts" della Rhino che senz'altro oltre ad essere un gioiello di musica avrà un'importanza storica, infatti è previsto nei 4 CD anche uno registrato durante le pause di registrazione mentre produceva altri artisti e allora ecco Todd insieme a Patti Smith, M.Frog Labat, le Fanny, Meat Loaf, gli Psychedelic Furs, Shaun Cassidy, gli Utopia, Jim Steinman, gli Sparks, Jericho, Janis Joplin e chissà quale collaborazione.

Ed intanto in questo giugno 1997 ci viene catapultato "Up against it", nuovo sconvolgente lavoro di Todd, che è uno dei sogni nel cassetto del lungagnone di Filadelfia, e cioe' un'operetta in pieno stile musical di Broadway. Un lavoro che diventa inquietante per la difficoltà della proposta, e come avvenne già nel lontano 1985 con "A cappella", Rundgren invece di continuare la ricerca esasperata nella tecnologia, torna alle origini più antiche. Niente chitarre, niente sintetizzatori, nessun computer ma solo lui, uomo-orchestra. "Up against it" non ha niente da invidiare ad opere di Bernstein, Herrimann, Weber, e si avvicina molto al mondo di Kurt Weill. Todd ha fatto tutto da solo e senz'altro l'opera non verrà capita, troppo difficile, ma merita un ascolto approfondito, e comunque dopo la fotografia di Todd Rundgren che ne viene fuori, cambia ancora contorno, colori, dimensioni ed altri effetti. Ogni volta nuova, difficilmente inglobabile in qualsiasi contesto. E a parte questo nuovo lavoro, Todd è già al lavoro con mille altri progetti, come il lancio del Patro-Net, il sito Internet dove sarà possibile comprare i suoi nuovi lavori ad un prezzo irrisorio e disponibili soltanto in rete, sta scrivendo la sua autobiografia, inoltre insieme a membri dei Tubes, degli Utopia, di Ferenzik, e di Jesse Gress, ha inciso un nuovo album di vecchio materiale in maniera bossa-nova che uscirà a dicembre per la EMI/Angel, e poi la grande notizia del suo concerto in Cina ad Agosto, precisamente a Shanghai, che sarà videofilmato e registrato solo per il mercato cinese. I biglietti sono già esauriti adesso.

Chissà se tutti questi avvenimenti aiuteranno a comprendere meglio tutta l'opera titanica di Rundgren, ma chissà chi riuscirà nell'impresa, essa è talmente indecifrabile, ma sempre elegante, e sarà sempre poca cosa perché la vastità dell'opera di Todd è talmente grande che cercare di dominarla, afferrarla per sempre, è puramente Utopia.

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