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SBB Jessica Attene
 

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Tutto inizia in Polonia sul principiare degli anni Settanta nella modesta cantina di Józef Skrzek, dove il bassista e tastierista si riuniva con gli amici, il chitarrista Apostolis Antymos ed il batterista Jerzy Piotrowsky, per suonare. Józef era già conosciuto nel circuito musicale locale avendo jammato con numerosi altri musicisti. Il suo debutto avvenne come bassista in un celebre gruppo della Slesia, la sua regione di origine, i Breakout di Tadeusz Nalepa, con i quali suonò fra il 1969 ed il 1970 e registrò anche un album: "70a". All'epoca in Polonia non giravano molti vinili di blues e quelli dei Breakout erano proprio tra i più conosciuti. Józef suonava in realtà con diversi gruppi locali: dopo la morte del padre (un minatore), avvenuta nel 1970, si dava così da fare per aiutare la famiglia, cosa che lo costrinse ad interrompere gli studi all'Accademia musicale di Katowice. Apostolis era invece un semplice studente diciassettenne delle superiori, figlio di immigrati greci, mentre Jerzy lavorava in una agenzia di design di Katowice. Il trio (anche se in un primo momento era presente anche il cantante e armonicista Ireneus Dudek), battezzatosi Silesian Blues Band, elaborò uno stile personale ed iniziò a girare per la Polonia dedicandosi a concerti, festival e registrazioni radio per farsi conoscere.

Proprio in quel periodo furono notati dal celebre Czesław Niemen che volle scritturarli come propria formazione in studio e live. Come Grupa Niemen il trio collaborò con l'artista polacco alla stesura di ben quattro album in studio, fino al 1973, anno in cui la band decise finalmente di iniziare a camminare con le proprie gambe. Le idee musicali di Niemen venivano filtrate dalla forte individualità di Skrzek, così che non si può fare a meno di notare una certa continuità fra i lavori di Niemen di quel periodo ed i primi album degli SBB. Nel 1974 il nome del gruppo si contrasse ad un acronimo di tre lettere che, da quel momento in poi, avrebbe significato "Szukaj, Burz, Buduj" (Cerca, Distruggi, Costruisci - nome suggerito dal nuovo manager Frantiszek Walicki, considerato un po' il padre della musica polacca, avendo seguito numerose band del suo paese). Il nuovo nome sembrava decifrare il loro credo artistico basato sulla ricerca, sulla distruzione dei vecchi canoni e sulla costruzione di nuove soluzioni artistiche. Questo processo dinamico di rinnovamento e rimodellamento lo ritroviamo nell'attitudine live della band: la loro musica, inafferrabile, rivive multiforme nelle numerosissime registrazioni dal vivo che gli SBB ci hanno lasciato fino ad ora.

Presto il gruppo divenne molto popolare proprio per il suo atteggiamento progressive di rottura con i canoni della musica polacca di moda all'epoca, quella che in pratica si sforzava di compiacere il regime, ergendosi a simbolo di libertà per i giovani anticonformisti. Lunghe suite, improvvisazioni, contaminazioni con il jazz e l'hard rock, coreografie con danzatori e su tutto le imponenti tastiere di Skrzek.

Lo spirito degli SBB, improntato alla totale libertà musicale, sembrava quindi emergere pienamente proprio dalle performance live e per questo la band decise di registrare i concerti tenutisi il 18 e 19 Marzo del 1974, al club Stodoła di Varsavia, e di pubblicarli come album di debutto, con il semplice titolo "SBB", una splendida documentazione del gruppo nella sua fase di esordio. Il vinile originale conteneva soltanto due canzoni, anche se il set completo di registrazioni (poi recuperato come bonus track nell'edizione in CD) era più ampio. L'album andò quasi subito esaurito e diventò presto un pezzo per collezionisti, oltre che una vera e propria pietra miliare per la storia del rock polacco. Gli SBB mettono subito le cose in chiaro: l'album inizia con il lungo pezzo "Odlot" (Partenza) di oltre quattordici minuti. E' proprio sulle lunghe distanze che il gruppo si muove con naturalezza e disinvoltura. La strumentazione è ridotta all'osso: chitarra, basso (che Skrzek usa anche come strumento solista), batteria, pianoforte e un synth Davoli. I suoni sono caldi e potenti, spesso distorti, e l'approccio esecutivo è basato sull'istinto e l'improvvisazione, dando vita ad prodotto ruvido e grezzo. Lungo e graffiante si presenta l'assolo centrale di chitarra che, nella lanciatissima parte conclusiva, duella con le tastiere ad un ritmo incalzante e vertiginoso scandito dall'inarrestabile Piotrowsky. Lo stile è un ruspante hard-rock-blues, con forti tinte jazz ed un approccio decisamente sinfonico (che si potenzierà progressivamente con gli anni), influenzato dai Cream, Hendrix e dalla Mahavishnu Orchestra. Il cantato di Skrzek mantiene il forte retaggio malinconico del blues degli esordi, con uno stile personale, ricco di pathos. La seconda traccia, "Wizje" (Visioni), con i suoi diciotto minuti, è dominata da un'ispiratissima parte centrale per voce e pianoforte ed un acidissimo e spaziale assolo di tastiere nella parte conclusiva. Il resto della performance live è ugualmente di altissimo livello e vale certamente la pena procurarsi l'edizione con la scaletta completa. Le diverse fasi dell'esibizione si dividono fra pezzi più classicamente hard-blues, come "Figo-Fago", legata al passato artistico del gruppo, e pure improvvisazioni avanguardistiche, più strettamente influenzate dall'esperienza con Niemen, come in "Wicher w polu dmie".

Grazie a questo potente esordio gli SBB si guadagnarono la partecipazione alla dodicesima edizione del festival della canzone nazionale polacca di Opole, in cui venne proposta (canzone già interpretata nel concerto del debutto discografico) "Zostało we mnie" (Io resto). Il gruppo, che veniva visto come una delle più grandi novità dell'epoca, è accerchiato dall'orchestra che assiste perplessa all'esibizione mentre lo stravagante Apostolis suona la chitarra elettrica con l'archetto del violino (potete vedere la celebre performance fra i bonus del DVD "Follow My Dream" del 2004). Le loro esibizioni dal vivo includevano, oltre al proprio materiale, anche pezzi R&B e Jazz più affini agli standard convenzionali, con Skrzek che cantava e passava dal basso al piano elettrico all'arpa. Seguirono tournée in Ungheria, Germania e Cecoslovacchia per le quali assoldarono anche un sassofonista, Wlodimerz Nahorny e divisero il palco con gli ungheresi Locomotiv GT (che in quell'anno registravano il loro album omonimo per la ABC negli U.S.A. con il produttore degli Stones, Jimmy Miller). Il gruppo polacco attirò persino l'attenzione della CBS che tuttavia, seguendo il solito atteggiamento lungimirante delle major, cercò di convincere il gruppo a trasformare il prezioso debutto in un successo dance. Per fortuna gli SBB non scesero a compromessi.

"Nowy Horyzont" (Nuovo orizzonte) è il primo vero e proprio album in studio. Le canzoni hanno origine da alcune registrazioni effettuate per Radio Warszawa nel Settembre del 1974 che vennero successivamente unite da Skrzek con parti di piano incise negli studi della Polskie Nagrania nel Gennaio del 1975. Il lato A prende quindi la forma di un'unica grandiosa suite, con una propria logica compositiva ed artistica, che si articola in quattro movimenti di media durata che partono dalla tirata "Na pierwzy ogień" con i suoi riff hard rock di chitarra elettrica, passando attraverso "Błink" con un organo oscuro e solenne e tastiere spaziali, per poi culminare nella conclusiva "Ballada o pięciu głodnych" (La ballata dei cinque affamati). Il lato B è dominato dai diciotto epici minuti di "Wolność z nami" (La libertà sia con noi) ma senza la suddivisione fisica dovuta alle due facciate del vinile le canzoni avrebbero mantenuto una loro continuità, grazie anche al filo conduttore del pianoforte che ritorna nella fase di apertura dell'ultimo pezzo. Possiamo godere di un Prog sinfonico con una brillante attitudine jazz, inserti pianistici ricchi di pathos, di ispirazione classicheggiante, ed uno slancio vitale rigoglioso che si concretizza spesso in assoli e momenti di improvvisazione, il tutto reso con uno stile personale, difficilmente classificabile, che rende gli SBB all'altezza dei grandi classici del prog britannico, per giunta non somigliando direttamente a nessuno di questi. Forse il punto di paragone più congruo è proprio quello col maestro Niemen nella sua fase prog-avanguardistica di "Vol1" e "Vol2", anche se gli SBB sviluppano in maniera molto più ricca e suggestiva l'aspetto orchestrale e sinfonico della musica. Le linee melodiche delle tastiere spesso cupe e magnetiche, altre volte solari e maestose, si intrecciano a quelle del pianoforte e degli altri strumenti e posseggono un fascino superbo, riuscendo a colpire direttamente al cuore gli ascoltatori con la loro bellezza del tutto peculiare.

Nel 1975 il gruppo suonò in giro per l'Europa e a Maggio intraprese una tournée in Svezia come supporto della band locale Splash (autori di 3 album, pubblicati fra il 1972 ed il 1978) e dei britannici Jack The Lad (un offshoot dei più famosi Lindisfarne). Proprio da una di queste date fu tratto, anni dopo (2001), un live album: "Karlstad Live" che offre una delle performance tipo dell'epoca basata soprattutto sull'improvvisazione: gli SBB erano in grado di passare con disinvoltura dalle versioni in studio a riarrangiamenti con versioni alternative fino a lanciarsi in vere e proprie creazioni estemporanee.

Nell'autunno dello stesso anno il gruppo pubblica, con la Polskie Nagrania, il secondo album in studio. Con "Pamięć" (Ricordo) gli SBB raggiungono un elegante senso del sublime e, smussando le loro asprezze, si concedono ad un Progressive sinfonico ispirato e senza tempo, ricco, complesso e suadente. La completa libertà musicale del gruppo si fonde con una logica più strettamente mirata al lavoro di composizione e strutturazione delle canzoni. La musica si sposa magnificamente alle liriche del poeta polacco Julian Matej che già dal debutto collaborava con il gruppo. Per la prima volta vengono introdotti il Fender Piano ed il Minimoog, fattore che permette di amplificare in maniera significativa l'aspetto sinfonico. Le canzoni nel vinile originale sono solo tre: nel lato A campeggiano "W kołysce dłoni twych (Ojcu)" (Nel palmo delle tue mani - padre), della durata di nove minuti circa, e "Z których krwi krew moja" (Sangue del mio sangue) di circa 10 minuti, mentre il lato B è occupato da un'unica suite di diciannove minuti: la splendida "Pamięć w kamień wrasta", un brano decisamente particolare. L'apertura è lenta e sacrale, l'ascoltatore viene trasportato dal ronzio del rullare dei piatti, insidioso come il suono di un serpente a sonagli, e dalla voce di Skrzek, accompagnato nei suoi vocalizzi, simili a voci spettrali, dai suoni distanti e sfumati delle tastiere. L'emotività del pezzo si gioca sui momenti di attesa, sui vuoti strumentali, e sulla vibrazione dei piatti, accarezzati con maestria. I suoni sono rarefatti e ispirano mistero e inquietudine, finché all'improvviso la tensione si scioglie e la musica acquista vigore con tastiere incombenti che preludono ad una lunga fase dominata da suoni cedevoli, leggeri ed avvolgenti che promettono un'esperienza di ascolto sublime. Col progredire dei minuti la complessità strumentale cresce ed il brano acquisisce una struttura aperta alla sperimentazione che, sulla lunga distanza, mantiene vivi l'interesse e l'attenzione dell'ascoltatore: si tratta in sostanza di un vero e proprio capolavoro.

L'anno successivo iniziò la collaborazione con il proprietario del negozio di strumenti musicali "For Music" di Vienna che quasi sponsorizzava la band fornendogli equipaggiamenti aggiornati. Grazie a lui Józef riuscì a fare un contratto con Norlin, la ditta che distribuiva la Moog Music nell'est europeo. Il risultato di queste collaborazioni si vedrà nell'album successivo.

Fra il Marzo e l'Aprile del 1977 viene pubblicato "Ze słowem biegnę do ciebie" (Vengo da te con una parola), il terzo album in studio che contiene due suite di circa 19 minuti le quali in origine dovevano essere registrate con un'orchestra sinfonica, cosa che non avvenne per il ristretto budget della Polskie Nagrania. Józef ricoprì quel ruolo con i suoi sintetizzatori creando qualcosa di unico: ne deriva una musica fiera e maestosa che conserva la struttura della suite sinfonica classica. Il Minimoog viene qui utilizzato in maniera estensiva assieme al Clavinet D6 della Hohner e al Concert Spectrum. Al contrario di quello che si potrebbe pensare, l'ascoltatore non viene aggredito da una valanga di suoni: la musica è sempre elegante e le sequenze si sviluppano in maniera snella e progressiva con una profonda cura nella rifinitura dei dettagli. La title track, che occupa il lato A, ha un aspetto più meditativo, con una grossa attenzione nell'elaborazione delle atmosfere che hanno il ruolo di amplificare l'emotività delle liriche di Skrzek, malinconiche e delicate. Più dinamica ed articolata si configura "Przed premierą" uno strumentale con aperture jazz fusion più marcate e slanci strumentali più robusti in cui i musicisti sfoggiano una tecnica esecutiva invidiabile. Sono forti i richiami alla musica classica con arie strumentali accattivanti per le quali il gruppo sceglie soluzioni ritmiche sempre complesse e particolari. L'architettura complessiva è varia e spettacolare, si passa in maniera fluida e consequenziale da pezzi dallo swing irresistibile a momenti sublimi e magniloquenti: sicuramente si tratta di uno dei brani meglio strutturati composti dal gruppo, in cui si intuisce la grandiosità del progetto originale arrangiato per un'orchestra sinfonica.

Subito al termine delle sessions di incisione di "Ze słowem", il gruppo iniziò a registrare del materiale allo studio Mozarteum di Praga per il nuovo album che uscì, nel 1977, con il semplice titolo di "SBB". L'album è anche noto come "Wołanie o brzęk szkła", dal nome della prima delle due suite sinfoniche comprese nell'album stesso. Il nuovo lavoro ricalca quindi la struttura di quello precedente, proponendo una coppia di lunghe composizioni, sempre di circa 19 minuti, sistemate ad occupare ciascuna un lato intero del vinile. La traccia che occupa il lato B, "Odejście" (Partenza), è la versione accorciata (registrata di nuovo negli studi di Praga) di una lunga suite di 30 minuti incisa l'anno precedente e mai rilasciata (se non di recente come bonus track). Sono conservate le influenze che riconducono alla musica classica con un approccio più diretto e spunti più decisi di hard rock blues. La parte centrale della title track è occupata da un lunghissimo assolo di armonica che si staglia su un lento crescendo strumentale di sottofondo. Questo intermezzo forse smorza un po' la potenza del brano che recupera comunque prontamente grazie ad un coinvolgente assolo di tastiere che volano su una ritmica accelerata e trascinante. Molto più particolare è la già citata "Odejście": l'apertura è affidata ad una chitarra acustica pizzicata con forza, come se Apostolis volesse quasi strapparne le corde. Sullo sfondo una sorta di vento cosmico preannuncia l'arrivo del Moog (qui utilizzato in maniera massiva e molto creativa) che si muove sulla base di percussioni tradizionali, dal sapore vagamente tribale. Interessante è la ricerca dei suoni volti a creare sensazioni uditive particolari, dapprima impalpabili e poi dirompenti, inquietanti e quindi alienanti. La musica elettronica lascia la sua impronta, sempre comunque in maniera delicata, attraverso il grande filtro delle influenze classiche. Nella seconda parte della suite è da segnalare un utilizzo particolare di ritmiche funky con basso slap e assoli ritmati di chitarra. Forse complessivamente si avverte una lieve flessione in termini di pathos rispetto alla precedente produzione, pur trattandosi di un lavoro di elevato livello che lascia in un certo senso intuire lo spettro sonoro che la band adotterà in "Follow My Dream".

Il gruppo era solito realizzare delle brevi tracce o delle versioni molto accorciate da presentare nelle trasmissioni radio, nove di queste furono selezionate e pubblicate su musicassetta, sempre nel 1977, con il titolo "Jerzyk". La raccolta di graziosa miniature comprende anche una versione di circa 4 minuti di "Wołanie" oltre che dei brevi hit funky in stile elettronico. Si tratta comunque di una serie di divertissement più o meno interessanti, alcuni molto disimpegnati, altri più incisivi e di valore.
Per il mercato della Germania Est venne preparata una compilation del genere in vinile, anche questa intitolata semplicemente "SBB" ma nota con il nome "Amiga Album", dal nome dell'etichetta tedesca che ne curò la stampa e la registrazione, che avvenne negli studi della casa discografica a Berlino. Il vinile originale, mai ristampato in CD prima del 2004, all'interno del cofanetto antologico, è uno dei pezzi più rari degli SBB. I due album presentano un aspetto pop e commerciale molto insolito per la band.

Risale proprio a questo periodo la pubblicazione di "Geira", un album realizzato con la cantante polacca Halina Frąckowiak (già cantante di talento nel gruppo ABC Andrzeja Nebeskego, fondato dal batterista dei Niebiesko Czarni) con la musica di Skrzek (che ripeterà questa collaborazione nel 1981 con l'album "Ogród Luizy") e le liriche scritte da Julian Matej. Alcune di queste canzoni divennero dei grandi successi radiofonici, si tratta comunque di pezzi raffinati ma squisitamente pop.

Nel 1977 il gruppo si imbarcò in un tour europeo che toccò la Cecoslovacchia, la Germania con concerti a Berlino Est ed Ovest, l'Ungheria e l'Austria, con punte di 40-50.000 spettatori. Arrivarono a suonare al celebre Kant Kino di Berlino (dove si esibirono, lo stesso anno, anche i Van Der Graaf Generator, con gli Hawkwind di supporto) facendo il tutto esaurito. Risalgono a questo periodo i concerti proposti negli album "Budai Ifjusagi Park - Live" (rilasciato nel 2001 su CD) e "FCE 001: 22.10.1977, Gottingen, Alte Ziegelei" (rilasciato invece nel 2004 e preceduto da una stampa per il fan club del 2001). Il primo è un documento che ripropone registrazioni di un paio di concerti avvenuti nel Settembre del 1977 nel parco principale di Budapest, l'altro cattura una performance tenutasi al mini festival di Gottingen, in cui la band faceva da headliner. Si tratta di due documenti sicuramente interessanti, resi unici dalla consueta tendenza della band all'improvvisazione. E' da segnalare che in questo periodo il gruppo proponeva dal vivo composizioni che poi sarebbero state inglobate nel nuovo album in studio, come documentato appunto in questi due live.

Dal 5 al 22 Novembre del 1977 ecco quindi che la band era impegnata nello studio Tonkooperativ di Hannover per la registrazione del nuovo lavoro, dal titolo suggestivo e questa volta in lingua inglese, "Follow My Dream". Si tratta del primo album pubblicato con l'intenzione di far colpo oltre la cortina di ferro. Le registrazioni furono pagate dalla agenzia Aries che iniziò, da questo momento in poi, a rappresentare gli SBB in Europa. La stessa agenzia si era fatta carico della tournée europea che la band aveva intrapreso nello stesso anno. L'etichetta che curò la stampa dell'LP era la Spiegelei Intercord. L'album è stato ristampato su CD con copertine diverse: nell'edizione del 1992 è raffigurato il Titanic che si inabissa ed il fumo che spunta dalle tre ciminiere disegna il nome del gruppo. I vari temi musicali, che erano stati anticipati in concerto, vennero racchiusi nell'ambito di due suite. "Going My Way" campeggiava nel lato A del vinile mentre la title track andava ad occuparne il lato B. E' evidente l'intento di rendere la propria musica più accessibile, anche se la ricchezza e la complessità di fondo delle composizioni rimangono abbastanza conservate. Per l'occasione viene dispensato il paroliere Julian Matej che limita il suo contributo alle liriche della breve "In the Cradle of Your Hand". Il suo posto viene preso ora da Pawel Brodowski che contribuirà alla stesura delle liriche anche nell'album in studio successivo. La strumentazione di Skrzek si arricchisce con il Moog Sonic-6 che si poteva vedere nel vistoso set di tastiere di cui l'artista si circondava nei concerti di quel periodo. L'album è un interessante compromesso fra la grandiosità e la complessità delle opere passate ed una suadente vena commerciale dovuta all'intento di rendere l'album più orecchiabile al largo pubblico. I suoni sono corposi e vellutati, le ritmiche sono meno contorte e la musica è accattivante e maestosa, molto più vicina in un certo senso ai gruppi Prog occidentali. Rimangono ben espresse le influenze jazz-fusion anche se predominanti sono le monumentali arie strumentali con sonorità sfarzose e brillanti, di grande impatto per l'immaginario dell'ascoltatore, che sicuramente si lascerà andare all'invito di seguire il sogno musicale degli SBB.


Il 1978 si apre con una nutrita serie di concerti che porteranno il gruppo in diversi paesi europei: Francia, Scandinavia, Germania Ovest. Agli inizi di Luglio di quell'anno la band si esibisce al celebre Roskilde Festival in Danimarca (la prima edizione dell'evento, che tutt'ora viene organizzato, risale al 1971) chiudendo la serata, sul palco principale, immediatamente dopo il concerto di Bob Marley. Il festival quell'anno prevedeva la performance di una quarantina di gruppi che si dividevano in 3 stage, gli SBB suonarono sul palco Orange Canopy che all'epoca fu acquistato dai Rolling Stones. L'evento è documentato in un CD racchiuso nel cofanetto "Lost Tapes Vol.1 - Studio and Live Recordings 1974 - 1978", pubblicato nel 2005 e contenente diversi inediti (nello stesso cofanetto è compreso anche un CD con la registrazione del concerto di Bucholz, della tournée europea dello stesso anno).
Fra i vari eventi che videro protagonisti gli SBB in quell'anno è da segnalare la partecipazione del gruppo alla seconda edizione dell'Intervision a Sopot, una celebre competizione internazionale organizzata dalla televisione di stato polacca alla stregua del più noto, almeno nell'Europa occidentale, Eurofestival. Il festival fu vinto, in quell'anno, dalla cantante sovietica Alla Pugachëva e nell'edizione successiva da Niemen con la canzone "Nim przyjdzie wiosna". Anni dopo la performance fu immortalata nell'album "Freedom Live Sopot '78", stampato nel 2002.

Fra un concerto e l'altro la band trovò il tempo per entrare in sala di incisione. L'album "Welcome" fu rilasciato nel Settembre del 1978 sotto la cooperazione della compagnia tedesca Aries e della polacca Wifon. Le tracce furono registrate negli studi di Radio Opole con l'aggiunta delle parti vocali ed il missaggio effettuati nello studio Conny Plank in Inghilterra. L'album comprendeva sette canzoni: questa volta la band ha scelto di esprimersi in maniera più concisa, abbandonando la forma della suite. Da segnalare la traccia di apertura "Walkin' Around The Stormy Bay", la versione in studio del pezzo che la band utilizzava in apertura dei suoi concerti. Accanto a una traccia del genere, esplosiva e sinfonica, breve ma ben proporzionata, troviamo soluzioni decisamente più accessibili, come la scialba "Rainbow Man". Altre canzoni, pur mostrando una struttura molto semplice, come la malinconica "Loneliness" o la rarefatta e minimalistica "How Can I Begin" o ancora la ballad pianistica "Welcome Warm Nights and Days", lasciano trasparire una certa raffinatezza compositiva. Si tratta complessivamente di uno degli album più deboli della discografia della band ma comunque da non sottovalutare e disprezzare assolutamente.

Nel 1979 la band attraversa un periodo di crisi con una riduzione del numero dei concerti: con l'irrompere del punk nel mercato occidentale il gruppo fallisce il tentativo di conquistare l'ovest. A giugno si unì al trio un quarto membro: il chitarrista Sławomir Piwowar (degli Aerolit di Niemen) che fece il suo ingresso dapprima solo in occasione dei concerti, dal momento che Apostolis smise di suonare dal vivo, e poi come membro fisso in studio. L'impegno del chitarrista originario si andava gradualmente riducendo, in parte per il cambiamento di direzione musicale della band che vedeva invece accrescersi l'influenza di Skrzek, in parte per problemi di salute.

Sempre nel 1979 l'agenzia Aries comprò, dall'etichetta ceca Supraphon, i diritti dell'album "Wołanie o brzęk szkła" che venne pubblicato per il mercato tedesco con il titolo "Slovenian Girls" con una nuova copertina ed i titoli delle canzoni cambiati rispettivamente in "Julia" e "Anna".

Bisogna aspettare ancora un paio di anni per vedere la pubblicazione di un nuovo album degli SBB: "Memento z banalnym tryptykiem" (Memento di un trittico banale) fu registrato nel Febbraio del 1980 ma uscì sul mercato soltanto nel 1981 per la Polskie Nagrania. Il gruppo lasciò da parte ogni desiderio di scalata commerciale e recuperò la sua essenza originaria, riallacciandosi ideologicamente alle opere del passato. Tornano le suite e torna anche a collaborare col gruppo Julian Matej e le liriche sono nuovamente in polacco. L'imponente armamentario tastieristico di Skrzek, che si arricchisce di nuovi pezzi (come il Polymoog, l'organo a canne ed il Micromoog), viene ora controbilanciato da una controparte chitarristica irrobustita dal contributo di Piwowar (che si dedica inoltre al basso e alle tastiere addizionali e che presenta uno stile decisamente diverso da quello di Apostolis). Ne deriva che le sonorità si fanno più robuste, pompose ed appariscenti, sono frequenti gli elementi classicheggianti ma in sostanza la musica si arricchisce di mille riferimenti: "Moja ziemio wyśniona", la traccia di apertura, presenta persino episodi con ritmi un po' danzerecci, sommersi comunque da tonnellate di maestoso Prog sinfonico; in "Trójkąt radości" (Triangolo di gioia) l'incipit è affidato ad una delicatissima chitarra classica spagnoleggiante. La breve "Strategia Pulsu" (Strategia di polso) ci rimanda in un certo senso alle tracce minimaliste di "Jerzyk" ma il grande valore dell'album risiede di certo nella monumentale suite che gli dà il titolo, con i suoi venti minuti di durata. Assistiamo ad una grande rinascita del gruppo ed anche se i suoni, come già accennato, si sono arricchiti, a volte in maniera un po' eccessiva, ritroviamo il classico stile compositivo della band, amante delle soluzioni insolite ma anche grandiosa nel creare momenti di atmosfera. Espanse, come accennato, sono le parti di chitarra: Piwowar fa sentire la sua presenza e sfoggia uno stile moderno, sicuramente al passo con il periodo in cui è stato pubblicato l'album, con suoni elettrici e robusti che si ritagliano il loro spazio cercando di competere con delle tastiere decisamente esuberanti.

Questo che poteva davvero rappresentare l'album della rinascita per gli SBB di fatto chiuse il più grande capitolo della loro vita artistica: nel 1981 il gruppo si sciolse ed i musicisti iniziarono a percorrere strade separate. L'attività dal vivo della band si era chiusa con il concerto dell'11 Novembre del 1980 a Marburg.

Sicuramente in questo periodo di separazione il più attivo di tutti rimase Jòzef. Fra le sue opere solistiche è doveroso segnalare "Ojciec Chrzestny Dominika", la più maestosa e significativa, pubblicata nel 1980 dall'etichetta polacca Muza. Il musicista suona tutto da solo un set di trenta strumenti mettendo in piedi un album imponente ed ambizioso, composto da due lunghe suite di circa 19 minuti l'una con i testi curati da Matej. I lavori solistici di Skrzek partono in pratica con l'album "Pamiętnik Karoliny", nel 1979, e continuano ad essere puntualmente pubblicati fino ai nostri giorni ed attualmente superano, fra concerti, collaborazioni e incisioni in studio, la ventina. Nell'album "Józefina", stampato nel 1981 dalla Wifon, sono presenti tutti i membri della band, compreso Piwowar, e partecipa anche Halina Frąckowiak. Si tratta comunque di un'opera minore, basata su canzoni decisamente accessibili, così come il già citato LP "Pamiętnik Karoliny". In effetti la discografia solistica di Skrzek oscilla ampiamente e con disinvoltura dalle canzonette, al prog sinfonico e alla musica classica fino ad arrivare alla pura elettronica; emblematico in questo senso è l'album "Koncert Świętokrzyski", registrato nel Febbraio del 1983 (ma pubblicato soltanto nel 2002) in cui i sintetizzatori furono collegati all'organo a canne della chiesa della Santa Croce di Varsavia. Non ha tralasciato neanche il campo delle colonne sonore e della musica da teatro: ricordiamo i film "Golem" e "Wojna Swiatow - Nastepne Stulecie" (Una curiosa rivisitazione del romanzo di Wells "La guerra dei mondi") del regista polacco Piotr Szulkin.

Apostolis e Piotrowski furono invece impegnati fondamentalmente come turnisti. Il primo, in particolare, si trasferì negli anni '80 a New York e si dedicò al Jazz, suonando, fra gli altri, anche con Metheny.

Nel 1991 il gruppo tornò insieme per un concerto a Sopot in occasione della celebrazione delle tre decadi del Rock in Polonia (Trzy Decady Rocka), organizzato da Franciszek Walicki: la performance fu mediocre ed il gruppo sprofondò in un altro periodo di inattività, finché, con grande sorpresa, gli SBB tornarono in scena nel 1993, in occasione di un concerto di beneficenza, organizzato a favore dei bambini della Slesia, a Katowice. La line-up fu ampliata a cinque elementi, con l'aggiunta di Andrzej Rusek al basso e Janusz Hryniewicz alla chitarra acustica e voce. Con questo nuovo assetto Hryniewicz faceva la parte del frontman e lasciava che Józef si concentrasse sulle tastiere. All'evento, che fu immortalato su vinile con il titolo "Live 1993", seguì una tournée di poche date, in Polonia, nel 1994 e, questo per la prima volta, negli Stati Uniti, con date a New York, Chicago e New Jersey. In quell'occasione la band rientrò in studio per registrare quattro canzoni: una nuova versione di "Follow My Dream", "Hung-Under", "Singer Oh Singer" e ""Wish", quest'ultima una nuova composizione con liriche di Paul Drasch scritte negli anni Settanta. Queste canzoni, assieme a brevi frammenti tratti dai concerti del tour americano, furono pubblicate su cassetta in Polonia, con il titolo "Live in America '94". Si tratta dell'ultima occasione che vide gli SBB uniti con questa line-up: Piotrowski decise infatti di trasferirsi negli Stati Uniti ed il resto dei musicisti tornò a dedicarsi alla loro attività solistica.

Nel 1996 si iniziava a riparlare di reunion e l'idea si concretizzò effettivamente nel 1998. Il posto dietro la batteria fu occupato da Miroslaw Muzykant che già collaborava ai progetti solistici di Skrzek. La prima data del tour, tenutasi il 22 Agosto del 1998 a Giżycko, in Polonia, fu pubblicata su CD con il titolo "Absolutely Live 1998". La registrazione cattura esattamente nella sua freschezza quello che accadde sul palco quella sera, senza troppi rimaneggiamenti, ed è da considerarsi una specie di fotografia della band di quel periodo: immancabili nella scaletta "Odlot" e la suite "Going Away", con i soliti momenti dedicati all'improvvisazione e allo stravolgimento creativo del proprio repertorio.
Un interessante progetto di quegli anni si realizzò alla Pomorze Philharmonic House di Bydgoszcz nel Novembre del 1998. Gli SBB tennero un concerto suonando, oltre alla consueta strumentazione, organo a canne, campane tubulari e percussioni da orchestra sinfonica. Il concerto che includeva la rivisitazione di diversi classici della band, racchiusi da una introduzione ed un epilogo a fare da cornice, fu pubblicato su due album: "W filharmonii: Akt I" e "W filharmonii: Akt II" (da segnalare "Odlot" e "Z których krwi krew moja" nel primo CD e la suite "Going Away" nel secondo).
Il 1999 vide il gruppo impegnato in una serie di eventi dal vivo, fra cui ricordiamo un concerto, per il loro 25esimo anniversario, nella Sala Kongresowa, durante il quale gli SBB furono accompagnati sul palco da una serie di ospiti, da Halina Frąckowiak a Tadeusz Nalepa. Il gruppo realizzò altre date in Polonia e tornò a Budapest (l'ultima occasione risaliva ormai agli anni Settanta) dove suonò con i leggendari Canned Heat. Nel corso dell'estate festeggiarono nuovamente il loro 25esimo anniversario in un concerto di oltre 5 ore nell'anfiteatro di Siemianowice. Tutto sembrava andare per il meglio finché Muzykant non decise di abbandonare il gruppo, forse per una serie di incomprensioni con Apostolis, lasciando gli SBB senza batterista all'indomani di una data a Waltrop, in Germania, nel Dicembre del 1999.

Nel Maggio del 2000 il gruppo fu invitato a suonare a Herzogenaurach, in Germania ed il manager del fan-club europeo di Pat Metheny, nonché amico e sostenitore degli SBB, Marek Komar, invitò Paul Wertico ad unirsi alla band polacca. E' così che nasce la versione degli SBB del nuovo millennio. Questo concerto fu pubblicato su CD con il titolo "Good Bye!". Gli SBB sono ora portati ad accentuare le loro caratteristiche jazz, grazie alla collaborazione con Wertico e durante le loro prove dal vivo si abbandonano a lunghe sequenze improvvisate. Il nuovo trio si ritrovò nel 2001 per una tournée che li portò nella Repubblica Ceca, in Germania e in Polonia e ad Aprile, per la prima volta dopo il 1994, gli SBB tornarono in studio registrando quattro nuove canzoni per l'EP "Golden Harp". Fra i vari concerti tenuti in Polonia in quel periodo, ricordiamo una data al Planetarium di Chorzów, nella notte di San Giovanni, trasmessa in diretta via internet. Un nuovo album dal vivo "Trio Live Tournée 2001", registrato a Cracovia, fu pubblicato a testimoniare il tour del 2001 a sostegno di "Golden Harp".

Nel 2001 finalmente il gruppo entrò in studio per registrare un nuovo album: "Nastroje", che però non vide la luce fino al 2002, dava finalmente un seguito all'ormai lontano "Memento". Il salto rispetto al precedente album in studio è abissale: le canzoni si sono fatte decisamente più lineari e radiofoniche e la voce di Skrzek si fa più rabbiosa, perdendo parte della sua poesia. La durata media delle canzoni si accorcia vistosamente aggirandosi attorno ai cinque minuti. Lo spirito del gruppo diviene insomma molto disimpegnato e si poggia sulla ritmica precisa del nuovo drummer; puntuali sono gli assoli di chitarra mentre le tastiere vedono il loro ruolo ridimensionarsi notevolmente. Accanto a tutta una serie di canzoni di puro hard rock melodico si inseriscono episodi più aperti verso la jazz-fusion ma comunque dall'impatto decisamente debole. Il gruppo del nuovo millennio conserva una propria dignità artistica ma siamo lontani anni luce dalle brillanti intuizioni del passato.

Nel 2003 gli SBB suonarono per la prima volta in Russia e per l'occasione il fan club ufficiale realizzò un libro biografico di 500 pagine: "Woizje", accompagnato da un CD con materiale inedito.

Il resto è storia recente: il gruppo ha infatti pubblicato, nel 2005, un live album che testimonia la tournée dell'anno precedente, "Odlot Live 2004" ed un nuovo album in studio: "New Century" (vedi recensione) che prosegue sulla scia di "Nastroje".

Ma la discografia degli SBB è in realtà un pozzo senza fondo, continua negli anni la pubblicazione di inediti, live e raccolte, oltre ai vari progetti solistici. Il gruppo ha sicuramente registrato più di quanto sia stato testimoniato negli album ufficiali e la qualità degli inediti è spesso straordinaria.
Ben due bonus CD sono contenuti nel cofanetto antologico "SBB Anthology 1974-2004", pubblicato dalla Metal Mind Production in 1.000 copie numerate, che ripercorre, in 22 album, la carriera della band. Il primo, "Sikorki", contiene delle registrazioni effettuate fra il 1973 ed il 1975 con il celebre trombettista jazz Tomasz Stańko. Il secondo CD "Wicher w polu dmie" contiene registrazioni del 1973 e del 1974. Ogni CD del cofanetto è arricchito da un pugno di inediti, fra tutti segnaliamo la splendida versione integrale di "Odejście" collocata in coda all'album "Ze słowem biegnę do ciebie".

Di più recente pubblicazione è la già citata raccolta di inediti "SBB Anthology - The Lost Tapes vol 1" che comprende ben otto CD di materiale mai pubblicato prima. E l'indicazione "vol 1" lascia presagire che il ripescaggio di materiale nascosto non finisca qui!

Al momento in cui pubblichiamo questa retrospettiva il gruppo è di nuovo oltreoceano per suonare al Baja Prog Festival di Mexicali: con i suoi oltre 30 anni di carriera il gruppo rimane in prima linea e possiamo scommettere che la sua vena creativa non si sia affatto inaridita. Chissà che fra non molto tempo non saremo costretti a fare un corposo aggiornamento a questo già lunghissimo (ma giocoforza sintetico) articolo.

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