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            | ZENIT | 
            Pravritti | 
            CCD | 
            2001 | 
            SVI | 
           
           
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            Altra scheggia originatasi dal pianeta Clepsydra, gli Zenit paiono, almeno a giudicare da questo disco, possedere due anime. La prima ci interessa relativamente poco, anche se è quella che predomina, e vede come caratteristiche il cantato in italiano e delle atmosfere piuttosto easy con ritmiche addirittura funky. La seconda è un attimo più impegnativa e le canzoni sono cantate in inglese o strumentali. Ad ogni nodo, anche nel migliore dei casi, non si va al di là di un Prog non troppo complesso con parti di tastiere abbastanza elementari. Sfugge un po' a entrambe le categorie un brano cantato interamente da una bambina (la figlia del tastierista, presumo), tutto sommato deliziosa. In definitiva l'album non mi ha certo impressionato, probabilmente più adatto a uno happening dal vivo che ad essere oggetto di ricerca da parte di appassionati di rock Progressive.  
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        Alberto Nucci
        
        
        
        
          
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