Interessante novità dal Giappone per gli amanti di un progressive particolarmente elaborato e complesso, i Cherno rientrano in quella cerchia di gruppi nipponici che prendono spunto dal R.I.O. e dallo zeuhl. Sugawara Shin al sax alto e al wind synthesizer e Kishimoto Junichi alla chitarra, al guitar synthesizer e alla programmazione sono i nomi dei musicisti che fanno parte della band. Già la traccia d'apertura ci fa capire che siamo di fronte ad una proposta molto ostica, visto che si tratta di un brano molto potente ed articolato tra i continui e frenetici duetti-duelli tra sax e chitarra. Grosso modo tutte le composizioni presentano queste caratteristiche e su ritmi sempre vorticosi ed ossessivi ascoltiamo una chitarra che assume spesso il ruolo di guida, alternando melodie capricciose e momenti frippiani, un sax quasi sempre dissonante e sonorità che a volte possono ricordare i più recenti e tecnologici King Crimson. In alcuni casi, lo sviluppo dei brani e le ritmiche selvagge e forsennate (ma forse a tratti un po' troppo ripetitive, stante l'assenza di una vera coppia basso-batteria) si fanno particolarmente asfissianti, riconducendo il tutto allo zeuhl storico di Vander e soci, come dimostra, ad esempio, l'ultimo pezzo dal titolo (che è tutto un programma) "Dancing Magma". Per un giudizio finale, non posso che ripetere la solita formula utilizzata per album di questo tipo: gli appassionati che vogliono sempre e solo ascoltare il progressive più romantico, trastullandosi tra atmosfere sinfoniche, mellotron e continui assolo di tastiere, fuggiranno via inorriditi di fronte a questo prodotto, ma coloro i quali amano ascoltare un po' tutti i sottogeneri del prog, ed in particolare quelle ramificazioni che presentano una maggiore complessità e qualche affinità con i Magma, potranno trovare nei Cherno un nuovo gruppo da seguire con attenzione.