Per fortuna ci sono figli che ancora seguono le orme del padre e il piccolo Oliver è uno di questi; lo troviamo in questa nuova produzione addirittura accompaganto dall'amichetto del babbo, il quale contribuisce con le sue chitarre e col suo tocco magico alla buona riuscita dell'album. Il tono del CD è prevalentemente medioevaleggiante, assecondato in ciò dalle sovente magniloquenti atmosfere create dal piccolo Oliver, dagli strumenti che condiscono la miscela musicale (flauto, violino, cornamusa...). Non siamo tuttavia di fronte ad un assalto sonoro in cui sonorità folk si mischiano ad acrobazie tastieristiche bombastiche e fini a se stesse come si potrebbe temere: i 13 brani di "The 3 ages of magick" hanno toni spesso delicati, con poche accelerazioni e spazio per le armonie di chitarra di Steve che, da parte sua, non si erge mai comunque a protagonista della scena. Il tutto si mantiene su un tenore misticheggiante, con un'attenzione per la melodia, più che per gli effetti speciali, con pochissimi momenti in cui Oliver alza il tono delle sue apparecchiature, aumentando la ritmica (tra l'altro troviamo Dave Wagstaffe dei Landmarq dietro alla batteria) della musica. In sostanza un album gradevole che non vi assalirà nei vostri lettori ma che vi potrete trovare ad ascoltare più volte.