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AKACIA An other life Musea 2003 USA

Il quartetto del Massachussetts è all’esordio discografico e propone un album composto da quattro lunghe canzoni dai testi di chiara ispirazione cristiana. La musica proposta è dominata dall’inondazione di parole di Eric Naylor, le cui prestazioni vocali, a dire il vero un po’ scarse ed arrancanti, lasciano ben poco spazio alla musica. Forse questo è dovuto al fatto che il messaggio contenuto nelle lyrics ha una certa importanza divulgativa, ma la sinteticità è una dote che non farebbe male a questo gruppo. Le zolle musicali risparmiate dalla furia logorroica del cantante sono fondamentalmente un blando progressive metal, con qualche venatura fusion, di accompagnamento e commento alle lyrics, questo soprattutto nella traccia di apertura. Nelle restanti tracce il sapore vira verso un prog sinfonico contaminato da un vago hard rock blues (a tratti addirittura gospel) con Hammond e wah-wah e, in misura minore, da elementi fusion. A tratti emergono graziose fughe strumentali e spunti dal sapore un po’ più eclettico, l’indipendenza dei musicisti rimane tuttavia costantemente vincolata. Il più grosso punto di debolezza dell’album è rappresentato dalla mancanza di coerenza e melodia nelle parti vocali che si affastellano frettolosamente spesso prendendo una direzione diversa da quella seguita dalla musica. L’album è nel complesso elaborato in maniera abbastanza frettolosa e sciatta, anche se a tratti emergono passaggi più che accettabili, soprattutto nelle rare e limitate divagazioni strumentali. Un album che risulta insoddisfacente per le promesse non mantenute.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

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