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CONSORZIO ACQUA POTABILE Sala borsa live '77 Kaliphonia 1993 ITA

Mille idee sono balenate nella mente per iniziare la recensione giocando sul nome di questo gruppo vercellese, dal Monopoli all'aridità della calda estate che ha accompagnato l'uscita del loro primo lavoro ma l'ammirazione suscitata da questo le ha ricacciate tutte. Troppo serio e maturo per essere svilito, l'omonimo lavoro del CAP ha le potenzialità per attirare sia i necrofili amanti dei ripescaggi di gruppi sconosciuti, sia e soprattutto chi in un lavoro cerca solo buona musica. Per fugare subito ogni dubbio ed iniziare ad inquadrare la musica che propongono si può dire che non solo l'ispirazione deriva dagli anni 70... il gruppo stesso proviene da quel periodo per proporre, supportata da mezzi moderai, grande musica vicina a B.M.S., LOCANDA DELLE FATE & Co. Prodotto e distribuito da Kaliphonia, il progetto pare ben studiato: consta di due dischetti uno dei quali contiene registrazioni live risalenti al 1977 per le quali, come si può immaginare, la qualità sonora non è perfetta (ma comunque buona se paragonata ad altre), mentre il secondo raccoglie incisioni in studio effettuate lo scorso anno che testimoniano le rielaborazioni a cui i brani sono stati sottoposti. E' possibile acquistarli assieme in una confezione opera d'arte molto bella che si può addirittura comporre in un cubo o averli separatamente in confezione normale. E' decisamente difficile accomunare i due dischi perché, benché entrambi propongano una musica che come si è detto ha il marcato sapore anni 70 dominata da eccellenti tastiere onnipresenti, la forma in cui questa è presentata li differenzia molto. Nel disco live le melodie che costituiscono l'ossatura della versione studio sono solo abborracciate o comunque nascoste fra mille altre tracce e le parti cantate, ridotte all'osso, sono decisamente scialbe e male eseguite, mentre nel disco in studio le canzoni hanno un peso diverso, una struttura solida e scorrono omogenee. Le parti vocali sono oltretutto affidate, in quest'ultimo, ad un'ottima voce che pare invero poco sfruttata date le enormi potenzialità che mostra avere. Si possono vedere questi due dischi come una sorta di demo e realizzazione definitiva di una musica ariosa, dal procedere fluttuante che improvvisamente si apre a repentini passaggi dove le tastiere disegnano cavalcate epiche ed esplodono tutta la loro energia corroborando lo svolgersi delle melodie. Un grande disco, di livello sicuramente superiore alla media. Non è comunque tutto oro ciò che luccica, in alcuni momenti si avverte un calo di tensione che fa cadere l'intensità del lavoro; è il caso del brano "Arnaldo da Chatillon Crociato" che pare una lode da festa dell'oratorio (a dirlo è un credente) che poco si lega con la profondità e l'intelligenza strutturale degli altri brani. Penso che chi comprerà i due dischetti ne rimarrà soddisfatto anche se il prezzo non indifferente consiglia un ascolto preventivo del live; per chi intende procurarsene uno solo dei due è infatti sicuramente preferibile avere le registrazioni in studio.

 

Luca Rodella

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