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CHANDELIER Facing gravity Sisyphus 1993 GER

Due anni dopo "Pure", arriva gradito il secondo album di quello che può essere considerato il maggiore gruppo Prog tedesco attuale (salvi ritorni di fiamma degli ELOY). Se passi in avanti sono stati fatti, ciò è avvenuto nel campo della produzione, ora molto più accurata e professionale. Per il resto, "Facing gravity" ci offre lo stesso melange di composizioni un po' leggerine con altre ben più prog già presente nell'album d'esordio. Se è vero, com'è vero, che le nostre preferenze vanno in direzione del secondo caso, i pezzi del primo tipo non sono in assoluto disprezzabili. Per chi non conosce già questo gruppo ed attende lumi sul genere e le somiglianze della sua musica, dirò che essa è molto imparentata col new-Prog inglese, senza troppe scopiazzature però, tanto che lo stile CHANDELIER è piuttosto riconoscibile. Nonostante il pezzo d'apertura "Start it" sia piuttosto sostenuto e che la successiva "Cuckoo" appartenga al secondo tipo di canzoni sopra accennato, l'album tarda un po' a prender quota. Per ciò occorre attendere la terza canzone "Itai", un piccolo gioiellino che inizia lenta per finire in un bel crescendo. Poco da dire su "Safe", mentre la seguente "Glimpse of home" rappresenta il pezzo forte del CD. Si tratta di una composizione che il gruppo eseguiva dal vivo già 3 anni fa e che nei suoi 15 minuti (divisi in 8 movimenti) si snoda attraverso un'ottima varietà di situazioni con soluzioni talvolta acustiche, altrove più epiche, con "fughe" strumentali che appassioneranno gli amanti delle sonorità new-Prog: da ascoltare. Altri pezzi da segnalare sono "All my ways", in cui al canto si esibisce l'ospite Toni Moff Mollo (al momento non mi viene in mente se fa parte o meno di un gruppo Prog), e l'altra long-song "Wash & go", che per la verità non inizia in modo molto promettente, ma si riscatta più avanti. In definitiva, un album della stessa qualità del predecessore, i cui picchi creativi non faranno gridare al miracolo, ma si guadagnano ampiamente la sufficienza (e forse qualcosa di più).

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

CHANDELIER Pure 1990 
CHANDELIER Time code 1997 

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