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CHANDELIER Pure Sisyphus 1990 GER

Questa è la prima uscita su vinile dei tedeschi Chandelier, dopo un paio di demos. L'inizio del disco ricorda l'ultimo, orrendo Twelfth Night, sia nelle musiche che nella voce del cantante. Fortunatamente il gruppo abbandona subito questa strada e ci presenta un discreto prog dell'ultima generazione.
Il disco nel suo complesso presenta una notevole varietà di sonorità: si passa da brani di stampo classico, con richiami di clavicembalo alla Bach, a composizioni più americaneggianti. Un gruppo di riferimento potrebbero essere gli It Bites, anche se gli Chandelier non scadono mai in assoli metallari. Gran parte del lavoro è svolto dalle tastiere, mentre le chitarre hanno un suono più grezzo, poco rifinito. Forse è quest'uso delle chitarre che rende il suono americano. I brani migliori sono "Cat's worst grave" e la splendida "Pure". Il primo si presenta come un brano complesso, articolato e ben strutturato, con buoni cambi di tempo. In "Pure" la presenza del clavicembalo, con l'aggiunta di chitarra classica, flauto dolce e tamburo, dà un'impronta settecentesca. Piacevole anche "Stay", un lento strappalacrime, ma di buona fattura.
Concludendo, un discreto disco d'esordio che presenta parecchio materiale e lascia sperare in una vena compositiva tutt'altro che arida. C'è da augurarsi che il gruppo abbandoni certe sonorità troppo commerciali per concentrarsi su un suono più ricercato e rifinito. Le buone premesse ci sono: staremo a vedere.

 

Andrea Tramonte

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