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ASGARD Götterdämmerung WMMS 1991 ITA

Il debutto discografico dei trevigiani Asgard rappresenta sicuramente uno dei migliori (se non il migliore) prodotti venuti alla luce nel '91. Reso disponibile in concomitanza con il Gothic Gathering di Tramonti di Sotto, "Götterdämmerung" (questo lo strano titolo del CD) ha rappresentato una conferma di quanto di buono ha messo in mostra la band nei precedenti demos. Si tratta di un lavoro molto sentito, nel quale la poeticità di questi cinque ragazzi emerge non soltanto dalle splendide atmosfere musicali, ma anche dalle tematiche dei loro testi, tematiche dai contorni talvolta elegiaci, talvolta epici, dove palesi sono i riferimenti alla mitologia nordica (lo stesso nome del gruppo risulta tratto da quelle leggende: Asgard è difatti la dimora degli dei posta al centro dell'universo).

Per quanto riguarda l'aspetto musicale, veniamo introdotti all'interno del mistero (oserei dire religioso) degli Asgard dal primo brano "Antiquum" (elaborato sullo schema di un canto gregoriano e cantato interamente in latino), per poi passare allo splendido "Warriors of the ideal", dove invece troviamo un forte riferimento stilistico alla scuola new-prog inglese dei primi anni '80 (ed in particolare ai Marillion). Lungo ben 14' ed articolato in tre movimenti, rappresenta, a mio avviso, l'episodio più bello ed entusiasmante dell'intero CD, un vero gioiello dalle melodie incantevoli.
Forse più accessibile, ma comunque convincente, è il successivo "The last flight of the silver drakkar": impostato su di un ritmo più epicheggiante, l'ultimo volo del drakkar d'argento rappresenta nelle intenzioni del gruppo l'ultimo volo della fantasia, della creatività, soffocate dal grigiore e dall'ipocrisia che caratterizza il mondo odierno. Fantasia e creatività che sono oramai estinte ma che rimangono comunque nel cuore degli uomini puri.
Ricco di mistero e pathos è il quarto brano "Mysterion-Sophia", dove a momenti di intensa teatralità si alternano aperture strumentali di grosso spessore. L'opera non termina certamente qua. Il raggio laser prosegue incessante sulle tracce dei due strumentali seguenti, "Alone with my spiritual induction" e "Laud (to the god of high places)", per poi passare a "New myths" che rappresenta, secondo me, il brano che meglio identifica il pensiero di questi Asgard. La prima parte, dalle tenui atmosfere musicali, è dedicata ai miti che furono, all'umanità che appartiene ad un felice passato. La seconda rappresenta invece un forte atto di condanna nei confronti dei nuovi miti: denaro, tecnocrazia e tutte le falsità che ci circondano, il tutto incorniciato da una energica melodia dall'incedere genesisiano.
Chiude infine "Voices", brano che mi è sembrato il meno convincente dell'intero CD, anche se questo giudizio, dettato in gran parte dai miei gusti personali, nulla toglie all'effettiva validità del pezzo.

In definitiva, ci troviamo di fronte ad un lavoro veramente pregevole, che consiglierei vivamente di acquistare. Se per caso non fossi stato sufficientemente convincente o se pensaste che, travolto da una irragionevole enfasi, abbia esagerato nel giudicare, beh... passate pure da casa mia che ve lo faccio sentire, poi... giudicherete voi.

 

Giovanni Baldi

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